NEW YORK SKA JAZZ ENSAMBLE @ Estate Sforzesca (Milano)

NEW YORK SKA JAZZ ENSAMBLE @ Estate Sforzesca (Milano)

Skalos dribbla l’organizzazione famigliare e ci fa fare un salto nella musica in levare: è la sua prima recensione, grandissima prova ma come sempre scarsa puntualità e autovelox bruciati!

Eccomi qua, anche io, a raccontarvi di un concerto…

Non è proprio punk..ma mi propongono di farlo e anche a me fin da ragazzino  è sempre piaciuto “irritar la gente”…

Dunque …New York Ska Jazz Ensemble…gruppone strumentale nato una ventina di anni fa da membri di Toasters e Skatalites…in pratica standard jazz rifatti in levare…dal 1997 fanno un tour europeo estivo ed invernale con Fred Reiter band leader e sassofonista coi contro cazzi.

Ammetto di averli visti e rivisti un sacco di volte ma da giorni mi ero segnato la data visto che avevo perso l’appuntamento invernale…

Arriva il giorno del concerto…penso di rinunciare visti nuovi impegni famigliari e perché il “senza nome” con cui ero d’accordo di andare pacca spudoratamente all’ ultimo.

Temporeggio chiedendomi se andar da solo da vero squalo quando si propone tale Alan,  che tempo zero si documenta su youtube, si prende bene e si fa trovar sotto casa pronto.

Partiamo, quindi, per Milano con grosso ritardo …ma ormai la presa bene è partita e non ci possiamo più fermare…

Tra autovelox, direzioni sbagliate e ricerca parcheggio entriamo al castello Sforzesco con un discreto ritardo..

Me ne accorgo subito perché da lontano si sente ‘A message to You Rudy’, cover degli Specials segno che ormai il concerto sta per finire.

All’ingresso, da veri punk camuffati da brave persone, chiediamo di entrar gratis vista l’ora… ci propongono uno sconto a 10€ (Estate Sforzesca prezzo imposto 15€+prevendita)…

E niente…la tipa sbaglia a darci il resto e il tutto si trasforma in una presa bene con birra a fiumi al baracchino e cappellino NYSJE a fine concerto.

Ci buttiamo comunque  sotto palco ma è subito evidente che è tardi e che questa volta la location non è delle più adatte. Poca gente in piedi , tanti scazzati e presenti solo perché han fatto l’abbonamento alla rassegna del castello.(L’estate scorsa li avevo sentiti al Carroponte con migliaia di persone).

Continuano con le canzoni cantate in evidente cazzeggio…’no more whiskey’( sempre bellissima) e tributo all’Italia con ’O sarracino’.

Finiscono e scendono dal palco…finta organizzata e risalgono…stavolta sparano canzoni a manetta: ’Elegy’ (Col flauto traverso), ‘Take five’, ‘Haitin fight song ‘, ‘Mouse’ e ‘Nasty by nature’ con Fred  che fa assoli da vero manico e il trombettista rastone ex Skatalites che gli va dietro in tutta scioltezza.

Finiscono con ‘Rivers of Babylon’  cantata e ballata con grande partecipazione del pubblico.

Purtroppo pochi pezzi ma è il prezzo da pagare quando non ci credi dall’ inizio.

Ovviamente vado di corsa a salutare Fred, che ormai conosco da tempo e con cui mi sento regolarmente (si, lo ammetto, punto a farmi ospitare a New York!!)

Gli chiedo della formazione cambiata (batterista e chitarrista, trombone passato al basso), mi spiega che Yao, batterista giamaicano obeso con loro da 16 anni, dopo il malore in Svizzera dello scorso tour è in dialisi e non può più suonare.

Alberto Tarin, il chitarrista spagnolo, si è preso una pausa per dedicarsi ad altri progetti ed è stato sostituito da questo ragazzino genovese comunque molto bravo.

Chiacchieriamo per un po’ in perfetto inglese inventato e ci salutiamo con la promessa di vederci a dicembre.

A conti fatti… concerto da manuale come al solito… musicisti jazz prestati al levare  che qua in Italia ce li sogniamo…Fred sul palco che suona alla grande, gestisce il pubblico, e dirige il gruppo…in poche parole…aspettiamo il prossimo tour invernale!!

Skalos

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