
IMPOSSIBILI + SNIPERS + DJ SENSO @ CIRCOLINO MESA (MONTECCHIO)
il mitico Lupone ci racconta (quel che ricorda de) il concerto degli Impossibili a Montecchio …e poi… una chicca finale!
“Più fumo!!!!!”. Non è l’ esortazione fatto allo spaccino in campo Marzo a Vicenza, ma bensì le urla che risuonavano per la maggiore durante il concerto degli Impossibili. Ma andiamo con ordine, anche se nel blog dovrebbero regnare caos ed entropia. Altra serata punk rock al Circolino Mesa di Montecchio, che pur tra mille difficoltà si conferma centro di ritrovo veneto per la scena punk e alternativa; e non è una sparata alta ma un dato di fatto più volte confermato: per i più dubbiosi basta guardare la programmazione del locale per fugare ogni dubbio. Indubbiamente c’ è voglia di sound, quello giusto, quello dei fratellini Ramones! A dare inizio all’ orgione ci pensano gli Snipers da Cantù, ospiti fissi e ultra apprezzati in Mesa, stasera Bino sembra essere uscito da una caverna in Afghanistan e Albe è un po’ malridotto ma non mollano il colpo, merito anche di una sezione ritmica d’ eccellenza con il buon Burro veterano, e Zano alle pelli che finalmente suona con un gruppo serio. I soliti classici dall’ ultimo album “L’ arte di sfangarla” (“She Haunts Two rabbit At One Time” – “Suffering” – “Smile And Cry” – “I Love my Apathy”), la bellissima “I Supposed I Was Wrong” tratta dallo split coi trentini nonché grandi amici Mighty Goose sono state quelle che ho apprezzato maggiormente, con l’ aggiunta di 3 pezzi nuovi di trinca.
Inutile poi presentare gli Impossibili, se non sapete chi sono e cosa fanno che cazzo state qua a fare, andatevi a leggete The Unknown piuttosto. Come anche inutile è che precisi che Araya aveva una chitarra stillosa e metallara. Latitavano da Montecchio dal 2015, quando quei 3 illusi di Montecio Cool Kids pensavano di fare i bitcoin col punkrock. La scaletta…. La solita! Tutto Impossimania, “La Tipa della Casa Occupata” con Zeno Goose guest alla voce, altri pezzi old school tipo “Susanna ha la terza misura” in cui Araya sembrava particolarmente preso bene. E via a tutta birra! E anche a tutto spritz! Tra me e me penso che forse alla soglia dei 35 years old (and still in the pit) sarebbe anche ora di dimenticarsi di un album scritto tipo 102 anni fa e magari crescere ed andarsi ad ascoltare band più moderne tipo PUP, o Basement…. Col cazzo! Sempre in trincea, frontline! E poi ti giri, e vedi una masnada di scappati di casa giunti da ogni dove: trentini, milanesi, veronesi – pennuti e non -, piacentini, romagnoli, i fratelli della marca trevigiana, e tutti presi strabene! Mi sono portato perfino dietro un bocia che non voglio neanche sapere cosa ascolta di solito e gasatissimo pure lui. Lo show finisce presto, purtroppo a causa dei soliti limiti di orario, gli Impox a fine eseguono “Cani Blu” e loro puntualmente arrivano. A continuare a tenere alta e rigida la bandiera del punk rock-metal ci pensa un’ altro abituè di Mesa, DJ Senso, proprietario tra l’ altro dell’ Antica Arrosticceria di San Marino. Solito DJset di spessore, ovviamente io a quel punto sono storto del tutto, come pure tanti altri e, a parte assistere a una gara di “lancio del rompiballe”, la serata prosegue tranquilla, affogata nell’ alcol. Che bomba!
Potrei chiudere qua! Anche NO! Ma perché se tempo fa il buon Calloni aveva un blog in cui parlava di pizze, io non posso recensire il fuel?
APERITIVO CARAMAMMA
I meneghini mi portano in dono una boccia di prodotto da assaggio, e io ovviamente non mi tiro indietro. Al primo impatto sia la bottiglia che il colore sembra quello del più rinomato Campari, controllo l’ etichetta e a parte scoprire che sto bevendo chimica pura ho la conferma che viene prodotto in zona Brianza. Sono sincero, mai sentito prima. All’ assaggio si presenta gustoso e amarognolo, potrei collocarlo tra Aperol e Campari, non mi dispiace. Provo uno spritz con del vinello bianco locale mosso nel rapporto 2 parti di vino e 1 di aperitivo (niente acqua, ghiaccio, o altro): il risultato è piacevole, anche se troppo leggero per i miei gusti. Probabilmente insaporendolo con del bitter, o ancora meglio Angostura, lo apprezzerei di più, comunque ci sta. Se dovessi paragonarlo a un prodotto a me ben noto lo accumunerei al “Mezzo e Mezzo” della Distilleria Nardini di Bassano. Non sapendo quanto l’ han pagato non mi sbilancio sul consiglio: personalmente se una bottiglia da 100 cl costasse tipo un decino valuterei seriamente l’ acquisto.
Lupo