To Live Among Wolves – (Dis)Honored – Smithsfoodgroup, Nosebleed Records.

To Live Among Wolves – (Dis)Honored – Smithsfoodgroup, Nosebleed Records.

Koppo ci porta (letteralmente) dall’altra parte del mondo con i To Live Among Wolves

In Nuova Zelanda, per chi non lo sapesse, vivono più pecore che esseri umani.
Per esperienza comprovata del mio ex bassista, che ci andò a vivere alcuni anni fa per un periodo, i rapporti umani con i “locals” non sono spesso facili, neppure nella semplice routine quotidiana, in quanto vige una severa chiusura verso il prossimo, specialmente se straniero (…non vi suona terribilmente familiare… no? A me un po’ sì).
Non saprei come stiano messi a lupi nell’isola, fatto sta che ‘To Live Among Wolves’ è un combo di 5 ragazzi neozelandesi che suona una miscela di metalcore più ‘core’ che ‘metal’, almeno da ciò che si evince ascoltando il loro ultimo EP ‘(Dis)Honored’, distribuito in collaborazione con due etichette europee, l’olandese Smithsfoodgroup e la belga Nosebleed Records.
Nulla di nuovo sotto il sole, i 4 pezzi contenuti nell’EP (che dura poco più di 10 minuti) girano attorno alle peculiarità del genere, partenza in bpm più elevato, passaggio al cadenzato o mid-tempo a metà della canzone, cantato urlato e controcanti o seconde voci di stampo più melodico.
Proprio queste ultime mi sono piaciute particolarmente, viene usato un timbro alla Daron Malakian dei System Of A Down, che adoro.
Diciamo che questo disco è sicuramente ben suonato, ben cantato e ben prodotto… ma le canzoni sono (purtroppo) davvero trite e ritrite, già sentite centinaia di volte all’interno della scena e del genere, nello specifico.
Se, come ingenuamente penso io, in Nuova Zelanda non dovessero esserci poi tante bands che si cimentino con queste sonorità, dato che verosimilmente l’80% dei ragazzi si dedica al rugby, con una ricerca più spiccata di personalità e fluidità nella forma-canzone, credo che (a meno che non lo siano già a livello locale e quindi a loro basti così) i ‘To Live Among Wolves’ potrebbero diventare la band simbolo della nazione, ritagliandosi a breve uno spazio anche su qualche palco via via sempre più prestigioso.
In fin dei conti, storicamente e a livello planetario la Nuova Zelanda non ha esportato molto, musicalmente parlando: mi ricordo The Datsuns , macchine da rock’n’roll impeccabili dal tiro micidiale, e i Crowded House, che però erano in parte australiani e questo, manco a dirlo, fu causa di diatribe con i loro concittadini.

Koppo

TRACKLIST :
1. A Serpent’s Tale
2. Cursed Embrace
3. No Shepherd
4. Prisoner

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *