Label Epoque: Professional Punkers

Label Epoque: Professional Punkers

Fantastica intervista col mitologico Ruggero di Professional Punkers. Domande tutt’altro che professionali sempre powered by quegli scoppiati di www.doityourshop.com.

Racconti di vita newyorkese, di concerti lombardi, di pittori e di band: una vita concentrata in un’etichetta: Professional Punkers!

Raccontaci un pò chi sei e come è nata l’idea di creare un’etichetta

Ciaoooo, sono Ruggero di Professional Punkers, etichetta lombarda nata nel vicino, ma che sembra ormai lontanissimo 2015! Non saro’ breve ahime!
Essenzialmente l’etichetta nasce da una combinazione mista tra la noia e il caso. Nel 2014 rientro in Italia dopo 6 anni di vissuto in Olanda e la prima cosa che voglio fare è andare a vedere un bel concerto punk italiano da spettatore come facevo solitamente a Milano prima di emigrare.

Vado all’Arlecchino ex Bar Vela (citato anche nel brano “Ti Spacca” delle Pornoriviste) convinto di trovare una situazione di pogo e sovraffollamento a cui ero abituato negli anni ormai lontani dell’adolescenza. La band era abbastanza nota, eppure sotto al palco eravamo in 15 o poco piu’. Decido ingenuamente che non va bene, che bisogna fare qualcosa, e come primo step prendo in mano una videocamera e inizio ad andare a tutti i concerti della Lombardia e creare un canale youtube con la speranza di diffondere il verbo su internet e far venire piu’ gente ai concerti. Per puro caso una delle bands che viene filmata (The Butchers) se ne accorge e il batterista Victor mi contatta e ci si becca ad un loro live al Circolone di Legnano. Ci scambiamo due chiacchiere dal vivo del tipo: ma la gente che andava ai concerti dove è ora? e Vic si lancia a chiedermi se mi va di fargli da “manager” e “booking” proprio cosi’ dal nulla e sulla fiducia senza nemmeno sapere chi fossi.

Da li’ a poco creiamo l’etichetta “Professional Punkers” rubando il nome ad un pezzo dei NoFX (Theme From a NoFX album), creiamo la pagina e arrivano i primi haters sui socials del tipo: “ma cosa c’entra essere professionali con il punk?”, e iniziamo a renderci conto che non è cosi’ semplice e che probabilmente sono piu’ gli haters sui socials della gente che effettivamente va ai concerti. Pero’ iniziamo ad ottenere i primi risultati, le date dei Butchers aumentano e iniziamo ad organizzare i nostri primi mini festival con band scelte da noi prendendo come base l’ormai defunto Ta Si di Albino (BG).

Li conosco per la prima volta il Carlame ex Skruigners e ora Discomostro, organizzo un festival ben riuscito al Kantiere di Verbania dove Carlame suonera’ con Laforcah e parlando del piu’ e del meno si decide di lavorare insieme sui Discomostro, il 26 Aprile 2016 facciamo quindi uscire il primo CD firmato dall’etichetta Professional Punkers “Mostrofonia” dei Discomostro e inizia da subito a spopolare sullo shop online e alle date Discomostro.
Sempre in questi primi due anni di vita, allargo gli orizzonti all’estero, sempre per puro caso conosco Jesse Mosher (pittore di New York che fa live painting ai concerti) e decido che deve prendere un aereo da New York per dipingere ai miei concerti. Jesse prende la palla al balzo e come due pirla iniziamo ad andare in giro a vari concerti anche non organizzati da noi per imbucarci e fare dei video di lui che dipinge mentre le band suonano.
Uno di queste intromissioni un po’ forzate, poi permettera’ a Jesse di comparire su un articolo di Rolling Stone italia, fino a che Jesse non ci prende gusto e si trasferisce in Europa, tuttora vive a Grenoble in Francia.
Tramite Jesse prendo anche contatto con Spike Polite un musicista di New York che nei 90s con i Sewage era spinto da Dee Dee Ramone e affiancava GG Allin nei lives, pare abbia rifiutato anche una richiesta di ingaggio nei Rancid prima dell’ingresso di Lars perche’ troppo orgoglioso della sua band e inserire lo ska nei pezzi punk gli faceva un po’ cagare. Spike mi manda dei suoi pezzi 90s e mi travolge, anche li decido che bisogna far qualcosa e che voglio pubblicare il suo primo album in Italia.

Prende l’aereo da New York, facciamo un tour di 10 date in Italia con la sua band, e creiamo una nuova band in italia con cui diamo una nuova veste a tutti i suoi pezzi anni 90 al Toxic Basement Studio di Carate Brianza. Esce quindi Spike Polite & the Sewage “Italian Sessions” registrato magistralmente da Carlo Altobelli. Il Toxic Basement diventa quindi la base principale dove registreremo tutti gli album Professional Punkers.
Spike rientra a New York e parla di noi a Frank Wood (nome reale Francesco Spavento) figlio di immigrati italiani collegati alla Pizza Connection, ex organizzazione malavitosa di New York, e vista la sua esperienza in passato presso il CBGB e molti altri locali new yorkesi, ci organizza un mini tour a Manhattan e Brooklyn per i The Butchers, che si troveranno a suonare e cantare pezzi punk in Italiano al Tompkins Square Park, famoso parco punk di New York dei tempi dei Riots contro la polizia e l’amministrazione Giuliani, i Butchers furono acclamati da una folla di senza tetto che li seguira’ su ogni data di New York. Ci fu anche una mini rissa fuori dal Tiki Bar di Manhattan perche’ alcuni senza tetto volevano entrare per vedere i Butchers from Italy e gli venne negato l’accesso dai buttafuori, nonostante noi insistessimo per farli entrare.

-Hai vissuto per alcuni anni in Olanda, com’è la scena punk da quelle parti, sei rimasto legato a band olandesi?

Una volta si c’erano i De Heideroosjes e i Mainstrike (una delle mie band preferite straight edge hardcore) li ho visti recentemente live a Barcellona un anno fa, un po’ invecchiati ma musicalmente ancora fantastici.
Ora in Olanda resiste maggiormente il reggae e il metal, nonostante esistano ancora delle bands punk tipo i The Apers e gli Antillectual. Ma i concerti punk veri e propri sono sempre piu’ una rarita’.

-Quale band sei più fiero di aver prodotto?

Discomostro al 100% senza alcun ombra di dubbio, perche’ se non ci fossero stati loro probabilmente l’etichetta si sarebbe spenta nel giro di qualche mese e uno di quei casi in cui è la band a fare l’etichetta piu’ che il contrario.
Sono comunque fiero di tutte le produzioni Professional Punkers, di aver collaborato con Senzabenza e Pay, con Spike, con i Raw dalla Sardegna e delle co-produzioni con alcune band Milano Hardcore DIY ma anche di aver avviato produzioni di progetti nuovi come i Secoli Morti, i Menagramo, Vecchia Scuola e gli Aurevoir Sofia, la lista di ringraziamenti sarebbe lunghissima. Siamo a numero di catalogo 9 per i vinili e 22 per i CD quindi direi che ne abbiam fatta di roba.

-Quale band sogni di produrre?

Il sogno è sempre di trovare una band non del mainstream che non conosce nessuno e che riesci con le tue capacità a portare in alto, se dovessero venire i Rancid o i NoFX per dire (non succedera’ mai ovviamente) per assurdo non saprei nemmeno cosa farci, non avrei uno stimolo a spingere qualcosa di gia’ noto. Pero devo ammettere che se potessi scegliere, sull’estero, una roba che a me ha sempre fatto gola è stato di collaborare con bands tipo Limp Wrist, G.L.O.S.S., Reagan Youth, Leftover Crack e Days N Daze. Che tra l’altro non sono nemmeno tanto distanti come concetto dal tipo di band italiane che sto producendo in questi ultimi anni.
Altra roba che non ho mai prodotto ma mi piacerebbe un giorno che si facesse un disco come si deve è Andy Punkguy, se si muove! gli rompo le balle da prima ancora che entrasse a suonare nei Discomostro. Ma anche i Piciomolle (band hardcore punk di Lecco) che pero’ si sono sciolti nonostante i miei tentativi vani di convincerli a riprendere.

-Come scegli le band da produrre: scegli band che già conosci, amici oppure gruppi che si propongono?

Mi lascio molto spesso trascinare dall’istinto, poi una cosa chiama l’altra. Quando ho prodotto i Discomostro soprattutto ci fu un esplosione di richieste di band che volevano collaborare con l’etichetta sia a livello date che discograficamente parlando. Loro sono stati un po’ la vetrina di lancio per tutto, anche per lo studio di registrazione che abbiamo usato. Notiamo molto spesso che le band chiedono di registrare nello stesso studio dei Discomostro ad esempio. Io lascio sempre carta bianca nella scelta dello studio di registrazione, nel limite del possibile, ma poi inevitabilmente voglion tutti andare li’, anche perche’ Carlo Altobelli lavora stra super bene.
Tra l’altro la mia modalita’ di scelta se produrre o meno un gruppo è variata notevolmente nel corso degli anni, mentre prima ero piu’ di larghe maniche, ora sono molto piu’ selettivo e anche meticoloso nella realizzazione del progetto.

-Visto che i dischi non si vendono più ha ancora senso avere un’etichetta discografica nel 2020? Chi te lo fa fare?

Ahaha vi AMO ! <3 . Si ha senso perche’ la musica è l’unica cosa bella che mi sia capitata nella vita, frase scontata, ma è cosi’. Senza le etichette le bands esisterebbero comunque lo stesso, si autoproducono, con piu’ sacrifici economici e piu’ sbattimenti amministrativi, e quando non vendono i dischi o non vengono pagati ad una data, ci andranno sotto, si deprimono e si sciolgono o riformano un’altra band e riprendono il ciclo in discesa. Con l’etichetta minimizzi i rischi perche’ c’e’ qualcuno che crede in te e ti para dal punto di vista economico, devi comunque fare un bel disco, non è che se fai un album cosi’ e cosi’ ma vieni spinto da una major fai il botto, rimani comunque un fuoco di paglia. Ma non è una novità non vendere i dischi, col punk non si fanno piu’ soldi è risaputo ormai 😀

-Consigliaci qualche band (magari nuova)

Bellissima domanda, vi sparo un po’ di bands non dell’etichetta, senza fare caso a date e zone geografiche, cosi’ come mi passano per la testa:
Escape from the ZOO, Star Fucking Hipsters, Chad Hates George, We The Heatens, CGB, Neuvegramme, Affranti, Limp Writs, G.L.O.S.S., Exit Order, Raw, Regan Youth, Choking Victim, Leftover Crack, Days n Daze, Garlic Nun, Lucta, Lu.Lu, Evil Cosby, Zheros, Beelzebeat, Exotica, 18 Mucche Uccise da un Fulmine, Piciomolle, Zidima, Cerimonia Secreta, Octopoulpe, Slang Poor Kids, Iron dalla Svezia, Comminor.

-Sei pronto per una nuova stagione di Granozero TV? (mi sa che è il solo modo per beccarci qualche concerto quest’anno…)

Onestamente, non ero pronto alla prima e non saro’ nemmeno pronto alla seconda.
Vantaggi: Mangi, bevi tremendamente bene, vedi i lives in diretta e ti fai tante risate per 1000 motivi.
Svantaggi: Le vallette sono tremendamente sexy, forse troppo! c’e’ da montare ore e ore di videos una volta a casa.
Bisogna vedere se i vantaggi superano gli svantaggi, sta tutto li’. Pero’ temo di non poterne fare a meno di una seconda stagione <3

Grandissimo Ruggero: puro spirito punk rock!

Date un’occhiata alle uscite di Professional Punkers su

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27tommy

Un pensiero riguardo “Label Epoque: Professional Punkers

  1. Ruggero n 1 : storie così in poche le hanno.
    Discomostro band enorme: testi e suoni fantastici.
    Grandissimo disco prodotto da Professional Punkers è anche Ribcage dei Menagramo

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