Label Epoque….T.A.C. Records

Label Epoque….T.A.C. Records

Ancora una puntata di Label Epoque; a grande (sua) richiesta, sempre con quei lazzaroni di www.doityourshop.com abbiamo intervistato Dani di Tirare a Campari Records: già il nome ci piace!

-Raccontaci un po’ chi sei e come è nata l’idea di creare un’etichetta

Ciao, mi chiamo Daniele Ridolfi, ho suonato il basso nei Mannaja per anni, per poi decidere di avviare un progetto solista che porta il mio nome. Creare un’etichetta è un sogno che avevo fin dalle superiori, quando era tutto un fermento, e le notizie te le davano le fanzine e le riviste di settore, Speciale Punk di Rock Sound e Punkster su tutte. Mi incantava l’idea di “produrre dei gruppi”, anche se non sapevo minimamente che cosa volesse dire. L’occasione di provarci davvero è nata nel tardo 2017, quando ho deciso di autoprodurre il mio primo disco, e ho creato questo nome, giusto per inserire un logo sul retro del cd. Poi la situazione mi è sfuggita di mano e ci ho preso gusto, e adesso ce la sto mettendo tutta per imparare e per crescere.

-Da quale città vieni? Che legame hai con la scena della vostra zona?

Vengo da Lecco. Di scena ce n’è poca, ci sono molte piccole bolle divise per genere e che difficilmente si incrociano. È una cittadina, cose interessanti certamente ce ne sono, ci sono alcune figure di spicco che trasformano qualunque serata in oro e altre che si sbattono e ci credono, ma che non si fila nessuno (tipo me); fuori da questo dualismo se vuoi suonare ti metti su la tua bella band di cover rock e porti la gente. Ci sono però piccole realtà che si sbattono (su tutti Associazione Risuono e il Collettivo Venerdì Sera Sono Al Libero, che ruotano attorno al circolo Libero Pensiero), ma che purtroppo non godono del favore dei poteri forti, per cui la proposta è anche di qualità, ma con riscontri di pubblico altalenanti, come detto prima. Poi c’è la trattoria Granozero che mette in piedi spesso serate interessanti.

-Quale band sei più fiero di aver prodotto?

Sicuramente Path. È stato snervante produrre Small town Boy, il suo cd+racconto, per via delle correzioni che spaginavano tutto il booklet (quando le giravo al grafico sentivo le mie orecchie fischiare forte), coi ritardi dovuti a questo o a quel motivo, generalmente qualche mia dimenticanza, tutto quanto sull’asse Lecco-Anguillara. È stato il primo lavoro non mio che ho seguito completamente, non senza fatica. Quando è arrivato il corriere mi tremavano le gambe. L’avrò riascoltato e riletto milioni di volte, ogni volta è sempre magica.

-Quale band sogni di produrre?

Sono tante, e ovviamente non posso farlo come vorrei per una “questione di competenza” (perché quello che voglio è riuscire a valorizzarli come si deve), non gioverebbe né a loro né a me. Mi sarebbe piaciuto produrre Beyond Space And Time di Gab De La Vega, uscito l’anno scorso, ed è qualche anno che corteggio Filippo Andreani. Vorrei produrre un bel disco ska, quello sì, però ho bisogno di imparare ancora tanto.

-Come scegli le band da produrre: scegli band che già conosci, amici oppure gruppi che si propongono?

Per ora ho prodotto praticamente solo amici, è capitato di ricevere qualche proposta, ma per le “questioni di competenza” spiegate sopra, ho deciso di rifiutare, e poi perché magari non è scattata la folgorazione, la luccicanza. Poi in più casi ho optato per la coproduzione, ovvero nel dare un piccolo contributo a dischi in cui ho creduto. Mi sono proposto io solo per Solidarity della Ned O’Millick Cooperative, scoperti per caso e subito innamorato da volerne fare un’edizione italiana (stiamo lavorando alla traduzione dei testi dal croato), che uscirà spero a breve.

-La tua etichetta non si occupa solamente di punk: ha anche curato l’edizione italiana del libro di fiabe per bambini ispirato a Tony Sly, produci cantautori e gruppi hip hop: quale direzione vuoi dare a T.AC.?

Voglio pubblicare quello che mi appassiona, quello che mi muove dentro, quello per cui mi sento felice di avere fatto questa cazzata di avere un’etichetta. Ho sempre ascoltato di tutto, per cui vedo normale buttarmi e spingere su tutto quello che mi piace. Oltretutto nel corso di quast’anno dovrebbero uscire (condizionale d’obbligo): un disco garage-beat, un disco oi! e anche un’altra cosa non prettamente musicale… Diciamo che mi innamoro facilmente…

-Visto che i dischi non si vendono più ha ancora senso avere un’etichetta discografica nel 2020? Chi te lo fa fare?

Me lo fa fare quando ti scrivono chiedendoti i dischi, e nascono amicizie, anche se a distanza. Nascono rapporti umani. Al banchetto, quando capita, stessa cosa. Poi alle volte è vero, è frustrante, e vorrei piantarla lì con tutto (come quella voltai n cui non ho controllato la copertina de Le Farfalle Di Tony, trovandoci un errore di stampa a pacco consegnato…). Però mi fermo un istante, mi calmo, studio i miei errori e riparto, pronto a commetterne un altro peggiore. La T.AC. Records ha anche un risvolto in digitale, che è più semplice, più immediato, anche se molto più freddo. Non mi libera il magazzino dai dischi, però è pur sempre una strada, una strada che di questi tempi non può non essere percorsa. Sto anche tirando insieme un videotributo a Joe Strummer in streaming. Diciamo che mi sto muovendo su entrambi i fronti.

 

-Cosa significa T.AC.? Nel logo hai messo un Campari. Anche tu nostalgico degli aperitivi alcolici?

Non posso dirtelo, sarei costretto a ucciderti. No, non è vero. Sta per Tiriamo A Campari, che è il titolo di una mia canzone che parla appunto di amicizia. Che è la qualità principale delle band che produco.

-Consigliaci qualche band (magari nuova):

Sicuramente i Motosega di Napoli, i Bag Of Snacks di Alessandria e i Destroy All Gondolas di Venezia, e mi ha colpito molto l’esordio solista di Massi Lanciasassi (dei Leeches).

-Visto che ti sei proposto per l’intervista lasciaci una massima pazzesca che rimarrà negli annali di Irritate People:

Quando la sorte ti è contraria e mancato ti è il successo, smetti di far castelli in aria e vai a piangere sul…

E ovviamente grazie  voi!

Grazie a te: seguite TAC su 

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E bevete Campari!

27tommy

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