Flannel and Plaid-We Are Patiently Wait To Get Angry

Flannel and Plaid-We Are Patiently Wait To Get Angry

Primo album per i Flannel and Plaid, punk rock da Udine

Il trio chitarra/basso/batteria dei Flannel And Plaid arriva da Udine, città storicamente legata a fermenti punk e hardcore in tempi non sospetti.

I ragazzi in questione propongono ciò che definirei un tentativo di “appesantire” gli MxPx verso l’hardcore old school, risultando non troppo ‘hard’ ma neppure così tanto “poppeggianti” come la band di Mike Herrera.

Apprezzo il prodotto finale, un album scorrevole di 11 pezzi, non facendo però a meno di notare durante l’ascolto alcune ingenuità, non tanto dal punto di vista scolastico di stesura dei brani (anche perché nel punk-rock c’è chi ci ha costruito delle carriere decennali), ma riguardo alcune piccole imprecisioni o imperizie tecniche su passaggi/cambi di tempo/stacchi, soprattutto tra chitarra e batteria.

Intendiamoci, sto parlando di ingenuità destinate a svanire nel tempo con la crescita del progetto, attraverso i live e l’esperienza in saletta, anche perché Daniele (voce & chitarra), Luca (basso) e Dome (batteria) dimostrano di avere il piglio e la voglia di suonare la propria musica con convinzione e la necessaria “faccia tosta”.

Le parti vocali fanno girare molto bene alcuni pezzi in particolare (‘In This World Of Shark And Vultures’, ‘Society’), non sto troppo a guardare la perfezione fonetica o la mera pronuncia, ci sono di certo delle inesattezze ma il modo di cantare è diretto e convincente, ripeto, come dicevano anche gli WirePractice Makes Perfect”.

Per quanto riguarda una cosa sicuramente molto personale, come i titoli delle canzoni: mi rendo conto che un pezzo possa parlare della società, un altro di casa nostra o della sua mancanza, tutto legittimo e inappuntabile.

Però di pezzi punk (e non solo) intitolati ‘Society’, ‘Home’,  ‘Pathetic’, ‘Black And White’, ne esistono una valanga… sono sicuro che si possa fare di meglio dal punto di vista dell’originalità, anche perché, ripeto, la struttura dei pezzi risulta spesso lineare e ripetitiva, nel punk-rock non è mai stato un problema ma si tratta del proprio stile, a quel punto scegliere dei titoli più di impatto e meno inflazionati potrebbero farsi ricordare meglio… è solo un consiglio, ci mancherebbe.

Sono convinto che un futuro album dei Flannel And Plaid sarà indice della crescita esponenziale di questi ragazzi.

PS: ultimo consiglio, questo da parte di un batterista fissato (quindi non dateci peso):  i 4 colpi sul charly prima di attaccare il pezzo… ok.

Il disco si apre già con un ‘one-two-three-four’, poi per due o tre volte si sente il charly all’inizio delle canzoni, è una tipologia di intro molto inflazionata, personalmente farei a meno di ripeterla troppe volte nello stesso disco.

Basta seghe mentali, viva il punk-rock!

Koppo

 

 

 

TRACKLIST:

 

  1. Fist In Your Face
  2. Inside Your Heart
  3. In This World Of Sharks And Vultures
  4. Pathetic
  5. Society
  6. Half Love Stories
  7. Asshole Records
  8. Flannel Is The Color Of Our Energy
  9. Black And White
  10. Home
  11. Thankful Xmas

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