
Impossibili+Go Go Ponies@ Giargiana Fest Seregno (MB)
La butto lì: di questi tempi si parla tanto di obblighi e restrizioni: contro rabbia, depressione e scazzo della vita moderna renderei obbligatorio almeno un concerto degli Impossibili all’anno.
Scontati, ripetitivi, vecchi, già sentiti…tutto vero, ma chissà com’è che quando inizia “ritardato” ti giri attorno e sulle solite vecchie facce, militanti di 1000 concerti ma anche sui nuovi, sui ragazzini, si stampa un gran sorriso e tutti giù di singalong e (abbozzati tentativi) di pogo.
Boh gli Impossibili son tipo la cassuela che ti fa la suocera a fine Settembre: fuori tempo, fuori luogo, sai già com’è, non ci vai carico a mille, ma poi la mangi e … figa se stai bene!
Come al solito partiamo dall’inizio: Skate Park di Seregno, location perfetta: contest sulle tavole, tra l’altro con ottimi trick e musica di 100.000 band dal pomeriggio.
Bellissimo colpo d’occhio con un sacco di gente presa benissimo. Punto debole: birretta a 6 euri e solo un baracchino (li chiamano food track) minuscolo per mangiare. Con RZR decidiamo di bypassare il problema: Peroni da 66 + Piadina nel parcheggio delll’Iperal di Carate, come direbbe Miki “poca spesa, tanta resa“.
Torniamo allo Skate park in tempo per i/le Go Go Ponies: combo formata per 3/4 da ragazze dedite a quello che definirei sexy-rock. In effetti non mi han fatto una grande impressione. I quattro sono di sicuro una party band e il fatto che sotto il palco occorra star seduti li penalizza sicuramente, ma il loro show con la frontman s(vestita) tipo Night Club di Briosco e le continue ed esplicite allusioni alla cara vecchia faiga (cit.) mischiate a chitarrone rock and roll mi pigliano poco. Direi da rivedere in altri contesti…
Tocca agli Impossibili e qui inizia…la pantomima. La situazione è paradossale: ci sono un centinaio di sedie davanti al palco e la “zona concerti” è “protetta” da un giro di nastro rosso e bianco. Insomma davanti al palco si dovrebbe star seduti, mentre a 5 metri di distanza puoi tranquillamente stare in piedi e limonare col tuo vicino fottendotene di ogni distanziamento. Assurdo. Cioè molto italiano. Si noti bene, gli organizzatori hanno fatto quello che dovevano, ma era per lo meno assurdo vedere un parco enorme dove completamente e giustamente c’era il liberi tutti e una piccola zona rossa al centro stile gabbia delle tigri al circo.
Si parte con ritardato e subito si scatena….una sceneggiata che prosegue per tutto il concerto con un povero organizzatore che, ben sapendo di fallire, cerca di placare gli indisciplinatissimi punk rocker sotto il palco. Subito si accenna un pogo subito sedato, poi le sedie si muovono fino ad arrivare ad un cm dal palco in una scena che ricorda molto il tu mangia?! di fantozziana memoria; e poi ancora pogo e ancora seduti, sul palco, per terra, sulle sedie…e appena parte un vecchio successo, da Sul sedile con te alle solite hit da Impossimania (Malata tumorale, Giancarlo, ragazza a 9000 volt…) ci si alza in piedi col povero tizio vestito di rosso che finge di calmare gli animi e noi sotto il palco che fingiamo di ascoltarlo. Comicità pura.
Nel frattempo il concerto prosegue con in scaletta qualche pezzo nuovo Hikikomori, sogno io ossessione e tanti tanti classiconi, da you’re trippin dei Queers a Mostro, in fondo al cuore alla chiusura con cani blu su cui ovviamente il pogo diventa senza regole. Si strappa un’ultima canzone e Araya fa Stefy è una punk per la gioia di tutti.
Diciamocelo: si vede la ruggine di un anno senza concerti, soprattutto si vede che i pezzi nuovi non son stati praticamente provati (ragazzi, vanno accellerati dal vivo!!!), la situazione del pogo/non pogo, distanza/no distanza era davvero ridicola ma alla fine per noi vecchi punk rocker un concerto degli Impossibili è davvero come una lunga sorsata di Peroni fresca in una calda sera di fine estate. D’obbligo!
27tommy