Parlare degli A Wilhelm Scream per me è come sfogliare un vecchio album di foto.
Come probabilmente molti di voi, io vivo costantemente con una colonna sonora in sottofondo: non so esattamente di quale disturbo mentale si tratti, ma non è mai esistito un momento della mia vita in cui un’azione non sia stata arricchita da un accompagnamento.

Della miriade di band accreditate nel mio Motion Picture Soundtrack, di sicuro gli AWS sono quelli che hanno contribuito nella maggior misura.
Mi ritengo un ascoltatore di vecchia data di questa band del Massachusetts (ho iniziato con Benefits of Thinking Out Loud ma nell’epoca in cui era già uscito Mute Print) e proprio ora, di fronte a questo foglio, mi rendo purtroppo conto che da allora di acqua sotto i ponti ne è passata fin troppa.

Oltre vent’anni di musica in cui questo progetto ha conosciuto molti alti e pochi ma profondi bassi, l’ultimo dei quali lungo ben nove anni: la durata del silenzio che separa l’album Partycrasher dalla nuova creatura intitolata Lose Your Delusion ed uscita nel mese di aprile per Creator-Destructor Records, label californiana storicamente votata a produzioni prevalentemente metal.

Devo dire che mi ci sono voluti almeno un paio di ascolti completi per rientrare bene nel mood, un po’ come quando ti rivedi con un vecchio amico dopo tanto tempo: muori dalla voglia di incontrarti e di riscoprire vecchie e nuove cose ma poi quando sei lì rimani un po’ frenato perché non hai più la scioltezza di un tempo e non sei in realtà sicuro di avere di fronte la stessa persona di tanti anni fa.
Insomma: c’è del ghiaccio da rompere ma in genere, se l’amico è buono, ci si impiega poco per ritornare ai livelli. Così infatti è successo anche stavolta.

Negli undici pezzi che compongono l’album si ritrova la classica ricetta di hardcore melodico made in New Bedford fatta di riff super cinetici, contrasti vocali perfettamente bilanciati tra aperture melodiche esplosive e l’inconfondibile timbro di Nuno (non riesco a trovare aggettivi che gli rendano giustizia) e ritmi sempre belli tesi.
La prima cosa che mi ha colpito di questo lavoro sono stati sicuramente i suoni: di tutto si può riconoscere a questi ragazzi, ma non che siano sempre stati degli assi nel cagare un buon ruggito fuori dai propri strumenti, anzi. Stavolta invece la solfa è cambiata e dalle chitarre alla batteria tutto gasa molto più che in passato: ottima e gradita sorpresa.
Le composizioni sono sempre originali e fuori dal comune, forse non efficacissime da subito, soprattutto nel riffaggio della prima metà del disco che a tratti fa solo un po’ più fatica a rimanere in testa, ma sempre godibili e soprattutto crescenti costantemente fino a sfociare in veri e propri capolavori come Apocalypse Porn e Be One to No One, a mio avviso i cavalli di battaglia. In Yo Canada troviamo anche un testo più disteso e divertente in cui è incluso anche un giusto saluto all’indimenticabile leader degli SNFU, Mr. Chi Pig.

La grafica cartoon/apocalittica mi sembra ci stia bene e siamo già alla seconda press della versione vinile, segno che i preorder sono andati molto molto bene (e stavolta non grazie a me! Ho promesso che comprerò il disco direttamente al concerto, tranquilli ;)).

Rendere giustizia ad un passato glorioso non è roba da tutti e mantenere vivo l’interesse dopo un lungo silenzio è un obiettivo ancora più difficile da centrare, ma direi tranquillamente che con Lose Your Delusion la missione è ampiamente compiuta.
Quanto è bello ritrovare dei buoni amici?

Reeko

Tracklist
1. Acushnet Avenue at Night
2. The Enigma
3. GIMMETHESHAKES
4. …And Big Nasty Was its Name-O
5. Yo Canada
6. Figure Eights in my Head
7. I’m Gonna Work it Out
8. Apocalypse Porn
9. Be One to no One
10. Lose Your Delusion
11. Downtown Start II