Andrea Manges & The Veterans + The Odorants @ Joshua Albate (CO)

Andrea Manges & The Veterans + The Odorants @ Joshua Albate (CO)

Bella serata coi Mange…con i Veterans!

Finalmente un Venerdì sera pulito pulito. Figlie dai nonni (quanto cazzo i nonni siano da nominare immediatamente tutti senatori a vita lo sanno solo i genitori) e possibilità di tirare in piedi una bella e scalcagnata compagnia senza troppe difficoltà logistiche.

Pizza da asporto a  casa mia con gran parterre: un Sindaco di Oriano inizialmente ombroso, ma che si scioglierà come un cubetto di ghiaccio nel Negroni man mano che la serata prenderà piede, un affamatissimo (e, manco a dirlo, assetatissimo) RZR e la new entry Ber.Lo, molto guardingo ma col coraggio di chi sta cercando di capire in quale cazzo di serata hanno deciso di infilarlo.

Pizza (e gigantesco Kebab supreme per RTZ), qualche birretta, e via spensierati alla volta di Albate, anzi di Orsenigo, dove, da bravi taxisti, passiamo a prendere uno scazzatissimo Skalos che non se la sente di fare un paio di metri a piedi. Dobbiamo dunque prelevarlo sul portone di casa. [Maledetto, non hai nemmeno portato un salame!]

Con l’arrivo di Skalos e la macchinata al completo ovviamente inizia il solito delirio.

Il Sindaco cerca improbabilmente di trovare una gomma da masticare frugando su una macchina zeppa di crackers sbriciolati e pezzi di sorpresine di ovetti Kinder lì ormai da almeno un quinquennio.

Ber.Lo, quello che dovrebbe essere il serio del gruppo, ci fa si da guida ma non sul percorso ma a tutti i condomini dove ha lavorato, mentre il solito Skalos parla di tutt’altro, rimembrando i tempi delle scuole superiori. Ovviamente nel marasma di parole a caso smarriamo la strada un paio di volte con ovvio capro espiatorio l’incolpevole RZR…

Arriviamo a destinazione carichi come molle incontrando l’inossidabile Danilo Friday in Punk, palma d’oro di presenzialismo ai concerti, e, finalmente, dopo tanto tempo, l’amico JJ27, abbacchiato da scazzi al lavoro ma deciso a gustarsi la serata: [Bella Sguaz, ricordati sempre che sei il ciarlatano giusto e che “saresti capace di vendere ghiaccio agli eschimesi (cit.)”!]

Il Joshua è un locale piccolo ma molto accogliente con una particolarità: bagni enormi e un inutile corridoio tipo scuola elementare dove ci sono degli appendini. In pratica 1/3 del posto è un’inutile anti-bagno (?).

Serata ottima anche dal punto di vista del pubblico: la gente arriva alla spicciolata ma il locale si riempie costantemente fino a stiparsi del tutto.

Tra una birretta e un Negroni (a dir al verità letteralmente microscopico: RZR non ne rimarrà per nulla soddisfatto) salgono sul palco i The Odorants, band Finlandese tornati dopo anni sulla scena e con un disco appena uscito per Striped, che co-organizza la serata.

Non conoscevo per nulla il nordico terzetto. Magliette rispettivamente di Veterans, Queers e Masked Intruder e tatuaggi ben in vista che mettono subito in chiaro le influenze dei ragazzi.

Devo dire che i tre finnici non mi hanno impressionato: sicuramente hanno dei bei pezzi ma dal vivo mi sono apparsi molto statici e poco coinvolgenti. Hanno un gran batterista che picchia come un fabbro ma sul palco gli altri si muovono poco. In particolare il bassista sicuramente paga la non giovanissima età (eufemismo) ed è davvero troppo fermo, in più non dà praticamente mai una mano nei cori, tanto che un istruitissimo Simone Rancid, a fianco a me nel pubblico, cerca di supportare coreggiando lui in alcuni pezzi.

Rapidissimo cambio e salgono sul palco I Veterans.

Qui la musica (e la presenza sul palco) cambia drasticamente. Andrea è un ottimo frontman, salta ammicca, si sposta, alza la chitarra: intrattiene!

A suo fianco Stefan-Eno prende possesso della chitarra con la naturalezza di chi fa questo da quasi un trentennio. Ally Bubblegum prende il basso, si scoglie i capelli e suona come un’ossessa a testa bassa con la chioma che le copre il volto: sembra posseduta dal suo stesso strumento! Per l’occasione il quartetto è completato dal mitico Gabry degli Slurmies che, anche con pezzi non propriamente “suoi“, alla batteria è il solito orologio.

Ovviamente i pezzi dei quattro sono moooolto Manges-style. Punk Rock classico con l’aggiunta rispetto alla band spezzina di testi surfeggianti.

Gran bolgia sotto il palco specialmente quando la band propone classici dei Manges come Tried to die young, blame game e vengeance e la la cover, anch’essa già mangesiana di surfers are back.

Ovviamente ad un certo punto il Sindaco si stanca di stare in mezzo alla plebe del pubblico e trova la soluzione da vero intruder arrampicandosi sul palco a fianco della band.

 

Il concerto scorre via veloce e coinvolgente con il pubblico, che in larghissima parte è formato da facce notissime, vera fanbase dei Manges, che si prende bene sempre di più. Si chiude con un cambio di chitarra dopo un’accordatura “degna dell’occasione” che fa saltare una corda ad Andrea e dopo averla buttata in caciara con la cover che non ti aspetti di Why can’t we be friends!

Bel set. Ottima all star band!

Torniamo alla macchina con Ber.Lo che ha lo sguardo di chi ancora non ha capito in quale cazzo di serata si sia andato ad infilare. Vedremo se tornerà!

27tommy

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *