Wasei + Sludder + Rooftape + Nope @ La Casa di Alex, Milano | 27/01/24

Wasei + Sludder + Rooftape + Nope @ La Casa di Alex, Milano | 27/01/24

Serata croccante lo scorso sabato a La Casa di Alex, posto aperto da qualche mese nella periferia nord di Milano.
Il poker di band che si alterneranno sul palco è veramente ben assemblato: si va dal punk rock al pop punk, passando da un punk più tecnico ma sempre melodico.

Ero già stato a La Casa di Alex e devo dire che è un bel posto: ingresso con cortiletto, anticamera per la biglietteria e poi si accede al locale dove il bar è subito lì e lo spazio per il concerto piuttosto ampio (ridotto dalla presenza di tavolini in fondo), con lato dedicato ai banchetti per il merch.
Il problema principale (lo è stato anche nel primo concerto a cui ho assistito lì) è il suono, o meglio il tecnico del suono. Ma su questo tornerò più tardi.

Bando alle ciance. Si comincia.

NOPE
La band milanese, formata da poco, vede tra i membri Renny degli I Like Allie alla voce e Masu dei BreakMatt FastGyver alla chitarra.
Non hanno pagine social e non hanno niente di registrato (per ora).
Essendo i primi a suonare, purtroppo sono quelli che subiscono di più i problemi tecnici. Prima dell’inizio del set, il giovane tecnico del suono chiede alla band di suonare tutti insieme per vedere come si sente. Mentre improvvisano qualcosa (hanno pochi pezzi, non possono bruciarseli per il sound check), parte a tutto volume dalle casse una canzone… poco male, era giusto una prova. Il problema è che questo succede anche durante il concerto vero e proprio (se non sbaglio al secondo pezzo), costringendo la band a fermarsi e rifare la canzone. Tra la frustrazione e l’incazzatura, i quattro ricominciano a suonare e finalmente le cose vanno meglio, nonostante volumi regolati un po’ alla cazzo e il microfono che in alcuni momenti va e viene.
I Nope ci danno dentro e dimostrano con la loro esperienza di riuscire a venir fuori da una situazione quantomeno difficile (per non dire altro).
Bello vedere Renny in veste parzialmente inedita: non fermo dietro all’asta del microfono con la chitarra in mano ma a cantare andando avanti e indietro sul palco senza strumenti.
Due le cover: By The Throat dei Dead To Me (scelta ottima che riprende a pieno le influenze della band) e, totalmente a sorpresa, Break Stuff dei Limp Bitzkit!
I Nope escono in punta dei piedi e già la voglia di rivederli è tanta.
Se è venuta voglia anche a voi, li potrete trovare sabato 16 marzo all’Irritate Fest al Circolo Libero Pensiero di Lecco.

ROOFTAPE
Si passa alla band probabilmente più tecnica della serata.
Avevo ascoltato i Rooftape sulla più nota piattaforma di streaming ma devo ammettere che non mi avevano colpito particolarmente.
La dimensione live invece mi sembra molto più congeniale per il trio milanese, dove ogni strumento si prende il proprio spazio e viene valorizzato al massimo.
La voce di Giacomo è molto melodica e in un certo senso mi ha ricordato quella di Greg Graffin, non tanto come timbro ma più nel modo di cantare.
Sotto la voce gli strumenti si sbizzarriscono, tra gli assoli a sei corde di Giacomo, i passaggi intricati al basso di Buzzard e le bacchette volanti di Valerio che, dalla foga con cui suona, sembra abbia come obiettivo primario la distruzione dell’intera batteria, sempre però con il sorriso sulla faccia.
Anche per loro c’è spazio per una cover e vanno sul sicuro con un grande classico: Hybrid Moments dei Misfits (a chi non piacciono i Misfits!)

Insomma band che ho rivalutato avendoli visti su palco. Chissà che li rivaluti anche su disco!

SLUDDER
Gli Sludder sono un po’ la band emergente del momento.
Hanno suonato un po’ ovunque in contesti medio/piccoli e stasera presentano il loro primo ep “Sooner or Later, uscito la settimana scorsa e anticipato dal video del singolo Porcupine.
La band vede tra le sue fila Warholss al basso, famoso per il suo Sarapunka e ora la rubrica social “Lo Scemo Consiglia” dove va a scovare band nuove ed emergenti. Oltre a lui, un altro viso conosciuto è Bolo, chitarrista degli Slang Poor Kids, qui in veste di batterista.
Il loro pop punk misto ad hardcore melodico è effettivamente accattivante e, rispetto alle band che li hanno preceduti, si percepisce l’impatto sonoro positivo dato da fatto di avere due chitarre.
Tra una canzone e l’altra chi intrattiene il pubblico è Warholss ma questo non mette assolutamente in secondo piano il cantante Giacomo che durante le canzoni da veramente il massimo con una performance che dal vivo è ancora migliore che su disco.
Devo dire che gli Sludder hanno fatto il record di affluenza, gente presa bene e alcuni lì solo (o principalmente) per loro, anche perché essendo il release show era un po’ il loro evento.

Ottima performance per una band di cui sentiremo parlare (bene) ancora per un bel po’ di tempo!

WASEI
I Wasei sono una di quelle band che dico: “sì ok, i Wasei, carini”. Poi vado a sentirli dal vivo e ogni volta ne rimango affascinato.
I ritornelli mega melodici, l’alternanza del cantato tra i vari membri, le canzoni che vanno via lisce e sembrano semplici ma poi ti piazzano il passaggio a sorpresa che ti stupisce, i cori polifonici.
Insomma i Wasei sembrano un po’ una delle tante band ma non lo sono, hanno quel quid che li differenzia dalle altre. Oltre al fatto che tutti i componenti sono dei musicisti fenomenali.
Il bassista Nad racconta di quando, durante il tour in Giappone, i giapponesi abbiano scoperto che il cognome del batterista Lore è Baggio e di come quest’ultimo abbia finto una cuginanza con il noto calciatore, facendo impazzire tutti!
Il quartetto conclude il set con due cover. Avendo fatto recentemente una serata in cui hanno suonato tutto Punk in Drublic, hanno proposto Lori Mayer, con il chitarrista Stefano molto coinvolto nella parte femminile, e la classica Linoleum per chiudere in bellezza.

Serata fenomenale, con quattro band in ottima forma!

Frankie

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