Cocks – Superliquidator (Flamingo Records)

Cocks – Superliquidator (Flamingo Records)

Quando penso ai Cocks mi vengono sempre in mente i Goonies.
Un gruppo di ragazzini un po’ nerd che sembrano destinati all’anonimato e all’emarginazione ma che grazie alla loro forte amicizia alla loro purezza di cuore riescono, nonostante i mezzi limitati, a fare cose grandi! E tu alla fine vorresti essere come loro, vorresti essere uno di loro.

Ecco, i Cocks sono un po’ questo. Con il passare degli anni – ormai 15 dai loro primi passi nella scena punk rock – i quattro genovesi sono riusciti ad affermarsi come una delle realtà più interessanti del nostro paese, disco dopo disco, concerto dopo concerto; sempre dal basso, sempre con una dedizione invidiabile.

Superliquidator è il loro quarto album in uscita l’11 aprile 2024 su Flamingo Records, ormai la loro casa dal punto di vista delle pubblicazioni.
Già dai primi ascolti sembra evidente che questo disco rappresenti perfettamente quello che sono i Cocks oggi, con tutte le sfaccettature, tutte le varie anime, tutto ciò che hanno a cuore. Il loro punk rock semplice e accessibile, impreziosito da dettagli a volte più melodici, a volte più stradaioli, ma sempre dannatamente sinceri.

Superliquidator, la prima traccia, è di fatto un intro preso dalle vecchie pubblicità anni 90 delle famose pistole ad acqua ma arrangiate in modo fantastico per sfociare nella prima vera canzone, Born in the 90s, un vero e proprio manifesto anthemico che mette subito le cose in chiaro.

In Wild Boars, i nostri si paragonano ai cinghiali selvaggi che si vedono sulle colline di Genova (ma a volte anche in città!), parte integrante della fauna locale ma bistrattati da tutti.
SI parla anche di mare in Tales From The Sea, mentre Embrace è forse la traccia più emo del disco che si lascia andare anche a un woo shalalala woo shalalala.

Le tre canzoni finali poi sono le mie preferite.
Strikeout, lunga meno di 2 minuti, parla di rivalsa del più debole contro il bullo e del non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, proprio come il Giappone del baseball che nel 2023 è riuscito a battere gli USA nella finale della World Baseball Classic. Secondo me già iconico il verso finale: “If not today, then we’ll try once again”.
Our Worst Enemy è una cavalcata tra il maggiore e il minore (i Copyrights insegnano)che mette a tema la lotta interna a noi stessi.
Finale da applausi poi con la cover di Teenage Dirtbag dei Wheatus, che spazza via la versione originale (ma proprio non c’è paragone!) grazie a due colpi vincenti: la sostituzione di Iron Maiden con Blink 182 (geni!) e soprattutto l’ultimo “Oh yeah, dirtbag” urlato con un’intensità da far venire la pelle d’oca.

Che dire, i Cocks hanno dato l’ennesima conferma della loro grandezza e del fatto che i successi di qualche anno fa non erano casualità, ma frutto di duro lavoro e inesauribile passione.

Frankie

1. Superliquidator
2. Born In The 90s
3. Wild Boars
4. Tales From The Sea
5. Nothing Happened
6. Embrace
7. Strikeout
8. Our Worst Enemy
9. Teenage Dirtbag (Wheatus cover)

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