Nonna Luisa is a Punk (volume 2)
Riassunto del pomeriggio: Danilo Friday in punk, ormai patrimonio mondiale dell’umanità, che, un tantino su di giri, mi ripete allo sfinimento “ma quanto è bello il punk rock“.
Mi verrebbe voglia di non aggiungere altro semplicemente perchè è davvero così: poche parole, zero fronzoli. Bello. Punk Rock.
Invece, per ammorbare un pochino la pazienza dei quattro scappati di casa che leggono questo infausto blog, aggiungo qualche sfocata immagine; nulla che possa assomigliare ad un live report perchè un live report per il nonna Luisa è impossibile. O c’eri, oppure come cazzo te lo spiego…
Procediamo con quel minimo di ordine che i pensieri molto confusi del giorno dopo possono avere.
La premessa è semplice: quel pazzo scatenato di Formy l’ha fatto di nuovo.
Ancora una volta, dopo lo scorso, incredibile anno, presta la casa di mammà (e direi l’intera via, vicolo, isolato e Paese) ad un folle concerto punk rock. L’idea è quella della classica festa americana. Portati da casa birra, Campari, patatine o pizzette, tiriamo insieme una decina di band di scellerati fuori di testa e via. Si suona, si mangia, si beve…Praticamente il sogno di ogni adolescente del mondo fatto realtà.
Mi sono convinto che questa seconda edizione del nonna Luisa is a punk sia stata ideata da spietati scienziati per dimostrare la validità di due fondamentali assiomi:
- Assioma n1: la follia è contagiosa. Il Formy, che indubbiamente è un vulcano magnetico di idee, decide di superarsi…e trova incredibilmente un seguito enorme. Dunque nell’ordine abbiamo una dozzina di band che provengono da tutto il Nord Italia (Veneto, Oltrepò, Brescia e Piemonte compresi), un’allestimento con magliette e banner a lato palco, oltre che stand di birra e panino pulled pork. In più il passaparola ha fatto aumentare notevolmente il pubblico rispetto allo scorso anno portando il livello di capacità della casa di nonna Luisa ad essere messo a dura prova.
- Assioma n2: la fortuna aiuta gli audaci. In tutta Italia questo lungo ponte del 25 Aprile ha regalato pioggia e temperature invernali. La mattina dell’evento la situazione è drammatica: secchiate d’acqua dal cielo e nuvoloni bigi…ma i ragazzi ci credono: montano uno sghembissimo tendaggio e…miracolo: la pioggia smette all’improvviso e non si ripresenterà per tutto il pomeriggio e nemmeno in serata!
E allora riprendiamo dall’inizio: partenza da Renate con un affamatissimo RZR e un afono Sindaco di Oriano, arrivato direttamente dal week end (ovviamente piovoso) in Romagna. Passaggio al Bennet di Anzano del Parco per comperare Campari e bianco (i ragazzi ci tenevano molto…) e via. Bloccati da una gara ciclistica. Cazzo di ciclisti!
Ripartiamo e arriviamo in loco: i primi di una lunga serie di amici sono Paolino Bad Frog e ragazza, caricati come muli da soma di birrette, patatine e una scivolosissima torta che rischia più volte di rovesciarsi a terra. Molto bene!
La situazione è già completamente degenerata, complice il fatto che molti dei presenti siano lì già da parecchie ore e che ovviamente non abbiano lesinato le cospicue, ma mai adeguate, riserve di alcool. In effetti la birra e i Campari finiranno lasciando spazio ad un imbevibile Spritz alla spina dal vago sapore di Vivin-C.
Entriamo nel pieno della festa con RZR che sazia il suo famelico appetito a suon di Pulled Pork; incontriamo un lanciatissimo Skalos e via … al degenero.
Ovviamente mi risulta impossibile raccontare quattro ore di follia.
Riporto solo alcuni brevi flash: Wharolls con un Sarapunka edizione speciale dove non conosco manco un pezzo; nonna Luisa in volo sul pogo con annessa poltrona da ufficio; tizio con maschera completa da mucca che si aggira per il giardino; macchina delle bolle di sapone (finalmente) rotta che purtroppo si riprende, Sindaco di Oriano che, preso dal senso civico derivante dalla sua posizione istituzionale prova a sgomberare un tavolo dalle bottiglie vuote salvo accorgersi che più ne toglie più se ne aggiungono; Svizzeri sempre più mal messi, Rude Boys 50enne scatenato (anzi Skatenato) davanti al palco, Roxy infuriata perchè sono finiti i Campari, i cuochi del pulled pork che si mettono a pogare di gusto, Paolino che disegna a Cale Millwanks una faccia sulla pelata; fumogeni sopra, sotto, davanti e dietro il palco; tipo che, troppo fatto, va a dormire in macchina, scende e lascia la portiera aperta e quando lo avverto di chiuderla mi dice “la macchina non è mia”; Danilo scatenato che canta coi Millwanks; sindaco scatenato che canta coi Millwanks; Millwanks scatenati che non cantano prchè cantano tutti al loro posto; frigorifero (ad uso popolare) che si riempie e si svuota in tre millisecondi….
Insomma, una festa vera di gente vera che si diverte davvero!
Unica nota che, da vecchio boomer, trovo un po’ stonata sono i troppi selfie e video Instagrammabili…Boh…prendiamola così…
Solo due parole sulle band che più mi hanno colpito di più.
Ovviamente parole parziali di una persona parziale che ha visto solo in parte alcuni dei gruppi (e in condizioni psicofisiche a dir poco precarie).
Su tutti ho mega apprezzato i Veneti Still No One, hardcore melodico con tanti cori e gran bel tiro. Ottima anche la performance di Massi Lanciasassi, che col suo folk d’autore mega immediato ha fatto cantare e ballare tutti i presenti.
Ma non si può negare che i veri vincitori della serata siano i Millwanks. Party band per eccellenza. Fenomenali: vero che hanno giocato sul loro terrreno ideale; quello del delirio totale, ma han tirato fuori un set che ha fatto scatenare tutti. Come ben dice il buon Skalos “bastava un sax e tutti sono impazziti!“. Partono con One Step Beyond ed è già una mega degenero. Solite gag con l’immagine di Silvio. Solite risate. Mi dedicano Letissier, figata. Grandissimi!
Festa vera. Chissà che cazzo si inventerà di nuovo quel fantastico pazzo del Formy? (perchè tutti, ma proprio tutti, sappiamo per certo che già ne sta pensando una nuova per dimostrare il terzo, nuovo assioma: una ne fa e cento ne pensa o una ne pensa e cento ne fa…)….
Grazie a nonna Luisa, ma soprattutto “quanto cazzo è bello il punk rock! (semi-cit.)“
27tommy
Un pensiero riguardo “Nonna Luisa is a Punk (volume 2)”
Quanto è bello il punk rock!!!
Che festa!!!
Bella gente, grandi gruppi, delirio!!!
Da rifare assolutamente!
Nonna Luisa mitica: quando ha tirato fuori la pastiera sono sbarellato!