Bad Frog+Panamas @ Baretto Consonno (LC)
“Se non urli adesso sei un fantasmaa!!”
Serata no-sense come lo slogan che Matteo, deus ex machina e mente degli Sbanda Brianza, urla al microfono prima di introdurre i gruppi e lanciarsi sulla testa del pubblico!
Serata delirante quanto (quasi del tutto) inaspettata anche perchè le incognite erano parecchie: per prima cosa il tempo; finalmente clemente dopo settimane di pioggia martellante.
Seconda cosa la location: il baretto di Consonno.
Organizzare un concerto in un bar appena preso in gestione, aperto non si sa quando, in una location decisamente ardua da raggiungere soprannominata (e non casualmente) la città fantasma, era onestamente un azzardo mica da ridere…ma per gente che passa i pomeriggi a lanciarsi da discese al 30% di pendenza con una tavola di 60 cm sarà mica un problema rischiare…
Terzo ed ultimo grosso interrogativo era la concomitanza di altri due grandi eventi punk rock a pochi kilometri di distanza: festone-anniversario degli Impossibili e Beer Bong+altremille band….insomma, ufficialmente iniziano i weekend primaveril-estivi in cui la scena dimostra decisamente di essere più disorganizzata delle Poste Italiane e meno capace di giocare assieme della Salernitana (sigh!).
Partendo da tutte queste incognite ammetto che personalmente ho deciso di andare a Consonno (bidonando gli Impossibili…e voi sapete quanto amo gli Impossibili…) semplicemente perchè mi aspetto un concerto carino, vicino a casa e che mi permetta di tornare presto così da non mettere troppo alla prova la santa pazienza della moglie…
Che le cose potessero andare diversamente rispetto al mio pensiero avrei potuto sospettarlo quando il Sindaco di Oriano, nel pomeriggio, nel darci appuntamento per la partenza, in un sibillino messaggio, mi prometteva non meglio precisate “presenze importanti” che sarebbero venute con noi…
In effetti, al consueto appuntamento in piazza, ritrovo inaspettatamente RZR, MetalRave e, soprattutto Cilu il maratoneta, carichi a molla per la serata.
Bella lì! Macchinata piena come ai vecchi tempi e si parte per la città fantasma.
Breve nota storica per chi non sapesse che cazzo sia Consonno.
Negli anni ’70 un folle visionario decise di costruire la Las Vegas italiana in una ridente località sulla sommità delle colline brianzole. Costruì casinò, ristoranti e sale da ballo. L’idea funzionò alla grande con presenze di VIP e industrialotti pronti a spendere e spandere.
Purtroppo una frana improvvisa e terribile bloccò per sempre l’unica via di accesso. Il sogno della Las Vegas italiano andò letteralmente in frantumi. Il luogo fu abbandonato per decenni, meta di vandali e, soprattutto, tappa fissa dei fumatori e dei suonatori di bonghi del Sabato pomeriggio…
Ora l’unica strada alternativa a quella franata, una vecchia mulattiera, è diventata praticabile anche in macchina, nonostante una parte di sterrato, e quei matti di Sbandabrianza hanno trovato qui la location ideale per le discese in skate freeride.
Sono partiti da uno splendido evento annuale, il ghost-town free ride per poi ottenere in gestione il malandato baretto del posto. Si son dati da fare, han pulito, imbiancato, sistemato. Ed ora si parte con gli eventi!
Come detto la location è ideale se vista da un lato: la prima casa vicina si trova ad almeno 10 km di distanza, nessuno potrà mai rompere il cazzo; ma allo stesso tempo molto complicata da raggiungere: occorre attraversare una strada in parte sterrata e senza illuminazione.
Direi però che, nonostante gli interrogativi, la scommessa è vintissima!
Riusciamo ad arrivare nonostante la Punto del Sindaco sia carica all’inverosimile, e ci troviamo subito di fronte una folla decisamente inaspettata.
I ragazzi hanno organizzato bar e servizio cucina, con salamelle e tutto il resto e le presenze sono tantissime. Giovanissimi pronti alla seratona ignorante, punk rockers, curiosi e skater…sembra quasi di tornare ai tempi delle superiori quando “si va a Consonno a fumare” era quasi un inno!
Aggiungiamoci che, oltre ad aver risistemato il baretto, i ragazzi di Sbanda hanno tirato in piedi un locale impressionante. Tre stanzone attigue con spazio per DJ set e area concerti.
Tutti sistemato alla grande: veramente da applausi!
La situazione è nettamente allegra, con i pervenuti che hanno tenuto alta la tradizione di luogo dello sballo della città fantasma. Potrebbe quasi sembrare che qualcuno sia stato ibernato in uno di quei Sabati pomeriggio degli anni ’90 per essere riportato alla vita stasera, con la stessa voglia di darsi alla pazza gioia di allora!!
Dopo un breve DJ set caciaronissimo, una partita di RZR ell’emulatore di street fighters da far impallidire Reeko e un paio di birrette, si parte coi concerti.
Tocca ai Panamas scaldare il pubblico. La sala-concerti ha la particolarità di usare quei faretti che rendono fosforescenti le cose che sono illuminate, dando un effetto-fantasma appunto.
Alcune delle pareti sono dipinte con vernice che amplifica tale effetto, e un barattolo del prodotto è a disposizione della band (e, come vedremo, non solo!). Ne salta fuori un bellissimo effetto che Zano, batterista dei Panamas, sfrutta meglio degli altri, sfoggiando strisce rosse fosforescenti su gote e mani e indossando un paio di occhialoni da sole stile Alberto Tomba 1989.
A mio parere i Panamas sono una gran band, fin troppo data per scontata: hanno dei gran bei pezzi e soprattutto personalità. Sono uno di quei gruppi che hanno un sound tutto loro: riconoscibilissimo in quel mix di punk e rock and roll che non può non farti alzare il piedino. Bei pezzi e solita cover delle Muffs per un ottima mezz’oretta portata a casa alla grande.
Purtroppo si inizia a notare come gran parte degli astanti siano poco (o nulla) interessati alle band: moltissimi stanno fuori dalla sala e molti nemmeno si accorgono che i quattro abbiano iniziato a suonare, in altre faccende affacendati, direbbe il sommo!
Gran bel set dei Panamas: ripeto. Band assolutamente da ascoltare!
Prima dell’inizio dei Bad Frog la situazione sta letteralmente degenerando…gruppi di brianzoli che cantano a squarciagola, e completamente a caso, il ritonello di Bro Hym dei Pennywise fanno pensare che l’atmosfera, come in effetti sarà, si scalderà molto!
Il tutto viene amplificato dal padrone di casa Matteo che non ha alcuna intenzione di placare gli animi, anzi, continua a buttare benzina sul fuoco aizzando la gente a scatenarsi ancora di più!
E chi non potrebbe essere a suo agio in una situazione prossima al degenero totale se non i nostri cazzoni preferiti: i Bad Frog???
Si parte con Clotilde/Matilde e subito quello che si poteva percepire si realizza. Tanta benzina ha bisogno solo di un innesco e Paolino e company sono l’innesco perfetto.
Poghi-stage diving-risate minchiate e delirio totale!
Si deve assolutamente dire che ormai i Bad Frog hanno un pubblico fisso che li segue (e li seguirebbe) ovunque. Gente del comasco; bianzoli e lecchesi…ma anche milanesi, bresciani, vicentini…Ormai la Bad Frog Crew è un gruppo compatto che si sposta in blocco ovunque suonino i loro fantastici amici.
Come sono arrivati da Codogno ad aprire i NOFX? Semplice, un po’ per caso, ma molto perchè i quattro codognesi hanno saputo creare un gruppo di amici che li supporta e li segue. E come ci sono riusciti? Semplicemente perchè sono dei bravi ragazzi, simpatici, disponibili, con cui è bello farsi una serata, chiacchierare e bersi una birra. Gente alla mano che ti conquista prima a livello umano e poi come band e che ha creato intorno a loro un gruppo di amici che sta bene assieme!
E infatti, lasciato sfogare l’iniziale irruenza degli Sbanda Boys carichi a a pallettoni, il delirio davanti al palco diventa di competenza quasi esclusiva delle solite facce della Bad Frog Crew. E allora via con Armanda, Alice, Caterina, Soltanto per te, Viola, ballerina and company su cui tutti cantano, pogano e si divertono.
Solite invasioni di palco, Paolino portato sul pubblico, stage diving dentro un cestino dell’immondizia o una sedia da ufficio… Sindaco di Oriano protagonista e invasore di palco. Cazzate di Ugge e Ferro Enthused, sostituto del neo papà Berte, ormai del tutto a proprio agio nel degenero Badfrogiano!
Fortunatamente Luca Kiss, decisamente su di giri e gran protagonista davanti al palco, non ha le bolle di sapone. Purtroppo però si impossessa del barattolo di vernice fluorescente verde fluo. In tempo zero tutti i presenti sotto il palco vengono verniciati in testa, sui vestiti, sulle braccia…maledetto!!!
Si va verso il gran finale di Milano spacca. Solita chiusura.
Ma il Sindaco decide che si può fare di più: intona dal microfono Ti ringrazio mio Signore obbligando i quattro a suonare anche quella, con ovvia partecipazione, sopra e sotto il palco, da parte di tutti.
E’ la degna chiusura di una gran bella serata.
Campari d’asporto per RZR e ritorno in una macchinata d’altri tempi tre racconti di vecchie serate di sballo, di cadute col motorino, di concerti metal e di massaggi orientali con finali… interessanti…
27tommy