Green Day – Saviors (Reprise Records)

Green Day – Saviors (Reprise Records)

Recensire un nuovo album dei tuoi “eroi” musicali, a cui devi gran parte della tua formazione, a prescindere da quanto trasporto emotivo riescano ancora a darti, di sicuro non è facile, anzi, si rischia di cadere nello stucchevole.

E’ anche per questo motivo che, a distanza di (quasi) 4 mesi dalla sua uscita, mi accingo solo adesso a pubblicare il mio POV su “Saviors”, il chiacchieratissimo (poteva essere altrimenti? NO) quattordicesimo album in studio del trio più sexy di Berkeley.

BJ, Mike e Trè sono delle vecchie volpi dell’area di rigore e, in un modo o nell’altro, seppur senza imprese mastodontiche o totalmente inaspettate (leggasi quell’ American Idiot quasi ventenne tra qualche mese, SI’), portano a casa il risultato sul velluto.

Intendiamoci, al di là del tiro e del sound, al di là di tutto: oggettivamente di personaggi con il songwriting di Billie Joe ne nasce uno ogni quarto di secolo, è anche vero che questa inespugnabile “comfort zone” negli ultimi anni abbia fatto sì che venissero dati alla luce dischi blandi per non dire pressoché assenti di brio, ma parliamo di oggi, del 2024, di 30 anni dopo la deflagrazione di Dookie.

I Green Day fanno il compitino ? Forse, ma d’altra parte chi nel giro dello “stadium rock” sta pubblicando album da bava alla bocca? Niuno.

Dunque, reso frizzante dalle due parole “Rob” e “Cavallo” che tornano ad affiancare il monicker dei tre (ex)ragazzacci californiani, andiamo all’ascolto reiterato e approfondito: 15 pezzi, tre quarti d’ora di musica, tutto perfettamente bilanciato dovesse mai passare di qua Thanos.

Probabilmente insensato cercare paragoni o affinità/divergenze tra l’idiota americano e Saviors, fatto sta che l’opener “The American Dream Is Killing Me” sembra voglia dare un refresh dal “dove eravamo” 20 anni fa al “come siamo” oggi.

Io e altri beneficiari della botta di c… definitiva avevamo già ascoltato lo scorso 7 dicembre ai Magazza pezzi come “Bobby Sox” e “Look Ma, No Brains” che si susseguono in scaletta, devo ammettere che qui il trademark del sig. Cavallo cambia faccia a dei brani puliti, ben suonati, ma forse in partenza privi di quel qualcosa in più che lo storico produttore ha saputo aggiungere (“cambia Cavallo!” cit. spero non per pochissimi).

Dilemma” era già stata pubblicata come singolo, strettamente autobiografica e legata alle dipendenze avute da BJ, pezzo intenso e credo facilmente inseribile in prossima scaletta del tour (anche se almeno nel tour americano quest’anno è tutta una celebration di Dookie/American Idiot, come è giusto che sia).

Al di là del riferimento anagrafico che mi riguarda, uno dei miei pezzi preferiti è ‘1981’ anche solo per quella strofa “dio benedica la fine dei tempi / Dolore comunisti e cocaina / Pogo sotto la pioggia acida / Vivremo il sogno per 15 minuti di fama”, insomma chi dice che i Green Day negli anni 2000 siano diventati come i Ramones negli anni 90 nella cultura popolare e relative subculture, forse tutti i torti non li ha, anche solo per un certo citazionismo di ritorno verso i quattro fratellini newyorkesi (Dilemma, Commies, Suzie per citarne tre).

Un altro gran pezzo credo sia “Coma City”, con Mike e Trè sugli scudi (non che negli altri 14 episodi non lo siano, qui forse un po’ di più), preceduta dalla straziante (potete leggerlo in entrambe le accezioni) “Goodnight Adeline”, la canzone che ormai in un disco dei GD ci deve essere (anche qui leggetelo come sopra).

Il resto è quell’ordinaria amministrazione che comunque il 70% delle band del carrozzone “When We Were Young” et similia, arrivata al quattordicesimo album in studio (se ci arriva…) se lo può comunque solo sognare.

Quindi, anche se “Father To A Son” alla lunga risulta un po’ stucchevole e “One Eyed Bastard” vince il premio come pezzo imbarazzante del disco (il ritornello è da denuncia alla punk police), per citare Cochi & Renato: bene, bravi, 7+ !

Koppo

TRACKLIST:

  1. The American Dream Is Killing Me
  2. Look Ma, No Brains!
  3. Bobby Sox
  4. One Eyed Bastard
  5. Dilemma
  6. 1981
  7. Goodnight Adeline
  8. Coma City
  9. Corvette Summer
  10. Suzie Chapstick
  11. Strange Days Are Here To Stay
  12. Living In The ‘20s
  13. Father To A Son
  14. Saviors
  15. Fancy Sauce

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