Intervista ai Regarde

Intervista ai Regarde

Io sono tanto brava a fare interviste quanto a strappare le pagine dei quaderni lungo le linee tratteggiate, ergo: ve la “pruzzate così com’è!” (Cit.).
Ok, quando Gab de La Vega (che ogni tanto, fra un tour e l’altro, lavora… ma niente di serio, non vi preoccupate) mi ha proposto di intervistare i Regarde -di cui avevo già recensito l’Ep “Nothing, Again” e mi aveva trascinata in quel mood malinconico affascinante molto anni ’90- ho detto sì senza pensarci un secondo.

Andiamo? Andiamo!

– Ragazzi potete presentarvi brevemente?

Ciao siamo i Regarde amici da una vita, siamo di Vicenza e suoniamo assieme da 10 anni e passa!

-Il vostro sound è iper variegato, raccontate un po’ questa commistione di anime?

Di base siamo tutti attratti da cose diverse musicalmente parlando e abbiamo suonato nell’ambito punk, hardcore e post rock del vicentino da tanto, ci siamo trovati bene a comporre e suonare e abbiamo cercato sempre di fare qualcosa di diverso ogni volta che ci mettevamo a scrivere; senza barriere, obbiettivi o paletti.

-Avete quel piglio un po’ shoegaze, secondo voi come si connota nella scena musicale attuale? Per me alla grandissima, ma vorrei un vostro parere perché mi sembrate -come molte band prese sotto ala Epidemic Records- avere molto margine di manovra.

Di base facciamo come ci pare ogni volta e ci lasciamo portare un po’ da quello che ci piace, non esclusivamente relativo agli ascolti del momento che sicuramente spingono verso certe sonoritá o idee, ma magari quello che ci prende come mood al momento sia di scrittura che interazione tra noi. Con Gab di Epidemic abbiamo un grande rapporto di fiducia e stima reciproca, tant’è che lui si è detto interessato all’ultimo EP ancor prima che lo finissimo di scrivere e potesse averlo sentito!

-Un Ep per me è più complicato di un Lp in quanto l’impegno nel confezionarlo è maggiore, nel senso che meno tracce a disposizione vuol dire anche che non puoi averne una posta lì a riempire spazio. In un Ep metti tutto quello che hai a ogni passo. Cosa vi ha fatto scegliere questo format?

È stata una scelta forzata dagli impegni, l’abbiamo letteralmente scritto e “prodotto” in una decina di prove. Al motto “all killer no filler” abbiamo sparato le cartucce che avevamo in canna dopo questa pazza pandemia/inattivitá forzata e ci siamo ricordati di quanto sia bello e facile scrivere assieme. Abbiamo sperimantato con sonoritá nuove, ma che alla fine ci hanno riportato a ciò che siamo sempre stati, dando comunque un piglio fresco e nuovo al sound.

-Ditemi un po’ di voi, senza filtri: quale band vede tutti d’accordo e quali invece odiate? Ehi, siamo di Irritate People, far incazzare la gente è la nostra priorità quindi non fatevi remore nell’ essere brutalmente onesti!

Band che amiamo da sempre e per sempre e che ci metterà d’accordo per l’eternità: Title Fight.

Band che odiamo: sono troppe e troppo diverse tra loro… forse quel che le accomuna sono il manierismo e il fare le cose seguendo ondate ma non restando fedeli ad una filologia o istinto personale. La creatività muore non appena si comincia a fare le cose pensado di dover compiacere qualcuno.

-Come sempre concludo le interviste chiedendo libro, film e disco preferito da ognuno di voi. In ordine libro/film/disco

Marco: La mia famiglia ed altri animali, The big lebowsky, Andy Shauf – The Party

Andrea B: la strada di McCarthy, Memento, The things we do to find people who feel like us – beach slang

Andrea C: Manga Death Note, Fight Club, Nirvana – Nevermind

Guido :Il barone rampante, Fargo , Revolver – The Beatles

Io ringrazio tantissimo i Regarde per avermi sopportato e vi invito davvero ad ascoltare il loro Ep Nothing, Again (recensito qui).

Vixen

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