
Suicidal Tendencies + Agnostic Front @ Rugby Sound Legnano (MI)
From the East coast to the West coast…
Da New York City a Venice Beach.
L’appuntamento di stasera è questo, proprio come cantavano gli Agnostic Front, opener di serata al Rugby Sound, in uno dei loro anthem per eccellenza.
Senza dubbio, una tra le date segnate sul calendario in rosso fin dal giorno dell’annuncio, categoria “concerti imperdibili 2024”.
Devo incastrare la serata inaugurale della Festa Della Magnolia nella “mia” Inzago con tanto di cena in famiglia, accordandomi (per una volta non sul palco) con Mapo e Pera, bandmates e amici di lungo corso.
L’organizzazione è militare: finire cena entro le 20.25, volare a casa dove alle 20.30 sarebbero passati a prendermi i due amigos e orario di arrivo a Legnano stabilito per le 21.10 (precisi precisi per l’inizio degli Agnostic Front).
Gli orari della serata sono tassativi, così alle 21.15, subito dopo aver parcheggiato ed essere scesi dall’auto, ha già attaccato a suonare il combo newyorkese capitanato da i due “godfathers of hardcore” Roger Miret e Vinnie Stigma; saranno circa 35 minuti in rapida sequenza, come fossero una classica opening band senza troppe pretese e non di grosso richiamo.
Avendo conosciuto personalmente anni fa i due pilastri degli Agnostic Front, interpreto la cosa come un gesto di rispetto verso gli headliner e umiltà di base, così come ci si tramanda nella scena HC non solo verbalmente, ma per l’appunto anche coi fatti.
Il pubblico è numeroso, coi Suicidal ci saranno molto meno spazi vuoti in prossimità delle transenne, tuttavia la fanbase degli AF c’è e si fa sentire, impossibile non intonare singalong come si deve in pezzi vecchi e più recenti, quando si intitolano “For My Family”, “Crucified”, “Pauly The Dog” con Stigma che lascia la chitarra e diventa una sorta di “hardcore crooner” e, ovviamente, quella “Gotta Go” che fa vibrare ogni angolo del parco.
Nota di colore: sul palco viene invitata Olga degli Svetlanas, chiamata a gran voce da Stigma; al solito diventa in pochi secondi una scheggia impazzita fomentando il pubblico, urlando, rivolgendo sguardi minacciosi e cantando un pezzo con gli AF.
Il set scorre velocissimo, non sono ancora le 22.00 e tra mezz’ora dovrebbero salire i Suicidal, invece… alle 22.10 salgono on stage e il rito di Mike Muir può cominciare.
Iniziare il concerto con un pezzo che si intitola “You Can’t Bring Me Down” nel 2024, dice già tutto: sono ancora qua, sono un sopravvissuto, non mi avrete mai.
Impossibile rubare la scena a Cyco Miko, anche se in line-up al basso c’è Tye Trujillo, il figlio non-ancora (o appena appena) ventenne di Rob, che già fu bassista della band dal ‘90 al ‘94, non un episodio forzato dedito al fare spettacolo, dunque, bensì da leggersi come vero e proprio “Family Affair” in puro spirito S/T.
L’altra novità della line-up, il batterista ex-Slipknot Jay Weinberg, si conferma una macchina da guerra rodata e a suo agio nel combo californiano, come se ci suonasse già da parecchio tempo; in alcune occasioni si alza in piedi dietro la sua batteria e incita la folla, totalmente devota alla band e alle canzoni, soprattutto quando si intitolano “How Will I Laugh Tomorrow When I Can’t Even Smile Today”, “I Shot The Devil”, “War Inside My Head” e l’inaspettata (almeno per me) “Freedumb”, pezzo strepitoso dall’album omonimo, dove Tye e Ben al basso e alla chitarra intrecciano i riff in maniera magistrale come se si conoscessero da sempre.
Prima di “Possessed To Skate”, Mike chiama tutti a raccolta (letteralmente) e fa salire sul palco buona parte delle prime file, chiedendo che per primi salgano alcuni dei ragazzini presenti, spiegando che loro sono il futuro e sono imprevedibili, quindi non manipolabili.
Il rito collettivo si compie e credo che non ci sia nessuno nell’arco di 3 km che non stia cantando quell’inno sempiterno.
La gente viene fatta defluire dopo un paio di brani, ma risalirà per la celebrazione finale, con Muir che scende dal palco, scavalca le transenne e si piazza in prima fila, vicino alla gente, alla “sua” gente che quasi neppure osa sfiorarlo, come fosse qualcosa di divino.
Parte “Institutionalized” e tutti i presenti capiscono che quello sarà IL ricordo definitivo non soltanto di questa serata, ma probabilmente il migliore possibile quando tra decine di anni si ricorderanno i Suicidal.
Non è un caso che tolti i fotografi e qualcuno dal palco, quasi nessuno stia filmando o scattando foto, ma si sia tutti “dentro” quel momento che si sta avendo la fortuna di vivere.
Dopo quasi un ‘ora e mezza, con occhi sgranati e ripetuti applausi verso il palco, ci si avvia verso l’uscita (nota di merito a margine: l’organizzazione del festival è perfetta e la funzionalità della location è massima, come dovrebbe sempre essere!), consapevoli di andare a dormire sognandoci le mosse di Mike Muir per tutta la notte, una vera e propria “Cyco Vision”.
Koppo
SETLIST SUICIDAL TENDENCIES:
1. You Can’t Bring Me Down
2. Two Sided Politics
3. Freedumb
4. Send Me Your Money
5. War Inside My Head
6. Memories Of Tomorrow
7. I Shot The Devil
8. Subliminal
9. Possessed To Skate
10. Lovely
11. I Saw Your Mommy
12. Cyco Vision
13. How I Will Laugh Tomorrow When I Can’t Even Smile Today
14. Pledge Your Allegiance
15. Institutionalized