A Wilhelm Scream + Splintera + Stanis @Legend Club Milano | 28/07/24

A Wilhelm Scream + Splintera + Stanis @Legend Club Milano | 28/07/24

Nonostante a Milano possa essere non così difficile trovare un deterrente per muoversi (afa e umidità da foresta pluviale in primis), è una domenica di fine luglio e in cartellone al Legend ci sono A Wilhelm Scream, per quella che sarà l’unica data italiana del loro tour estivo. Non ci sono zanzare nè sedili appiccicosi che tengano, bisogna andarci.

A mio modesto parere, il quintetto del Massachusetts da anni non ne sbaglia mezza a livello discografico e ancora meno dal vivo: questa sera mi appresto a andare in doppia cifra con loro, ben consapevole che le nove volte precedenti sono state tutte tra lo stupefacente e il magistrale. Nonostante il loro approccio, la loro attitudine sposata a un’umiltà straordinaria e, non ultima, una serie di pezzi da singalong micidiale, non sono mai diventati una band dai numeri troppo grossi (almeno nel Belpaese), questo da un lato mi meraviglia ma mi rendo anche conto che molti hardcore kids, abituati alla schematica linearità delle band “old school”, possano trovarsi spiazzati dalla commistione di riff, stacchi e controtempi tecnicamente iper-perfetti di Nuno, Trevor, Brian J, Nicholas e Ben.

Si parte senza indugi, siamo 3/5 dei PDD, band che in parte deve qualcosa agli AWS. Passo a caricare Mapo, si fa tappa a Milano per recuperare (letteralmente) al volo in stile Generale Lee il buon Ste e si arriva al Legend. Il primo colpo d’occhio sui parcheggi ci fa pensare che stasera saremo lì in pochi, comunque non ci sarà il pienone. In effetti è finita l’esibizione degli Stanis (iniziata poco dopo le 20) e mentre stanno iniziando i veneti Splintera, forse in tutto il locale saremo una quarantina. Menzione d’onore per l’aria condizionata che ha decisamente svoltato la serata; stare dentro la sala era una totale goduria, anche perchè nel giardino esterno del Legend c’erano talmente tante zanzare che a una certa è arrivato un assistente aeroportuale da Linate per dirigere il traffico aereo.

Tra una citazione in memoria di Tony Sly e un abbraccio virtuale a Lou Koller dei Sick Of It All (in cura per un tumore), il set “splinteriano” (non so se si può dire, ma l’ho detto) scorre veloce e nel pubblico sembra iniziare a esserci una maggior partecipazione. A conti fatti, quando poco dopo le 22 salgono sul palco A Wilhelm Scream, il pubblico sembra essere composto da circa un centinaio di persone: che siano poche rispetto alle aspettative non lo so, so solo che i ragazzi attaccano con “Me vs. Morrissey In The Pretentiousness Contest (The Ladder Match)”, un pezzo a cui sono molto affezionato perchè era presente sulla compilation 2005 del Warped Tour, si parla di quasi vent’anni fa e l’amarcord mentale mentre me la suonavano davanti agli occhi era emozionalmente fortissimo. La ragione, il motivo, “the cause” (come dicevano i NOFX), relativamente al perchè stasera questa band sia davanti a noi, la spiega in maniera pura e semplice il leggendario singer Nuno: “fare quello che più ti piace nella vita assieme alle persone che più ami al mondo è la cosa migliore che possa succedervi”. In giro dal 1999 come AWS e prima ancora come Smackin’Isaiah, Nuno, Trevor, Brian e Nicholas sono cresciuti insieme con la propria musica e l’hanno fatta diventare la propria vita; qualche storico amico e membro della band ha mollato il colpo, ma loro sono rimasti e hanno ancora quel “quid” che li rende umanamente incredibili, oltre che tecnicamente inavvicinabili come combo. E’ quindi cosa normale che durante i pezzi proprio il frontman (che indossa una t-shirt del mitico Andrew W.K., tra le altre cose oggi marito di Kat Dennings, la Max di Two Broke Girls, fine del momento gossip becero) si metta a condividere il microfono con tanti di noi in prima fila, per cantare, guardarci in faccia e in alcuni casi abbracciarci e scompigliarci la pettinatura. E’ in uno di quei frangenti che mi sto rendendo conto che…Nuno mi ricorda in maniera marcata il buon Cant! Il baffo, la rasata, i tattoos, la fisicata, chi è chi ? Einhorn è Finkle, Finkle è Einhorn (cit. spero non per pochi). Tornando allo show: un momento di condivisione al massimo livello, questa è la chiave: smartphone in mano solo per fare qualche foto o video, nessuno è in disparte a farsi i fatti propri o a scambiarsi messaggi sulle chat, stiamo tutti vivendo il momento e ognuno della band lo sta facendo con noi perchè ne ha veramente la voglia di farlo, zero atteggiamento da “timbrata del cartellino”.

Sia che stasera al Legend ci fossero state 500 o 35 persone, lo show e le vibes degli A Wilhelm Scream sarebbero state esattamente le stesse, cosa che ai miei occhi ma anche a quelli di tutti i ragazzi presenti ha fatto e continua a fare la differenza nei loro confronti. Arriviamo al gran finale dell’esibizione con “Famous Friends And Fashion Drunks” , aka “la loro Linoleum” come la definisce un amico veneto conosciuto poco prima in transenna, seguita da “The King Is Dead”, dopodichè distribuiscono cinque alti e pugnetti a tutti, prima di andare nel backstage dopo un’ora abbondante senza risparmio di colpi.

Andrebbe già benissimo così, mi ricordavo che l’anno scorso ad aprile al Bloom finirono con “The Rip” e voglio crederci…risalgono nemmeno un minuto dopo e ce la regalano, stavolta è il finale definitivo di una serata perfetta.

 

Koppo

 

TRACKLIST A WILHELM SCREAM:

Me vs Morrissey In The Pretentiousness Contest (The Ladder Match)
I Wipe My Ass With Showbiz
5 To 9
Mute Print
Killing It
Be One To No One
Boat Builders

The Soft Sell
The Kids Can Eat A Bag Of Dicks
The Last Laugh
Anchor End
Devil Don’t Know
The Horse
Figure Eights In My Head
Famous Friends And Fashion Drunks
The King Is Dead
The Rip

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