Zatopeks-LOITERING & SAUNTERING-Stardumb Records
Quando sei un fuoriclasse sai giocare su tutti i campi. Quando sei un fuoriclasse tutto ti viene semplice. Quando sei un fuoriclasse tiri fuori giocate che gli altri se le sognano…
Gli Zatopeks sono dei fuoriclasse e tirano fuori un disco DA fuoriclasse. Semplicemente un disco fantastico.Punto.
Insomma: il nuovo lavoro degli Zatopeks, loitering & sauntering, uscito ancora sull’ottima Stardumb Records dopo ben un decennio dall’ultimo (About bloody time) è un disco da avere, da ascoltare e riascoltare!
Il quintetto, anzi, ormai sestetto, dopo l’entrata ufficiale nel gruppo di Jo alle seconde voci, ha sempre avuto una particolarità: sono amatissimi dalla scena Ramonescore (tanto da essere presenza fissa sul palco del Punk Raduno) pur avendo un sound che con gli stilemi classici dei quattro fratellini di Forest Hills non ci azzecca un granchè.
In effetti anche questo Loitering & Sauntering è propriamente un disco oi/street punk. In realtà però il nuovo lavoro degli anglo-tedeschi non può essere ridotto ad una definizione univoca: ci sono pezzi oi e classici punk rock, ballad rock e pezzi ska…insomma, come dei veri fuoriclasse, i sei se la giocano su ogni terreno, tirando fuori un vero compendio di musica punkeggiante e non solo!
Il risultato di una commistione tanto vasta di generi e stili non è per niente un minestrone, anzi, tutto il contrario: è sopraffino, con un susseguirsi di pezzi che sì, si alternano nel genere, ma che danno un’incredibile continuità ed un quasi impensabile omogeneità all’intero album.
Altro enorme punto di forza del disco sono i testi, quasi tutti ad opera del favoloso talento di Will DeNiro, frontman e voce del gruppo. L’album è un sostanza un trattato disincantato di storia contemporanea che si snoda tra UK e Germania (non a caso alcuni componenti dei sestetto britannico hanno risposto alla Brexit trasferendosi in terra teutonica). Vengono narrati così fatti dalla guerra civile spagnola, della sporca dittatura nazista, fino ad arrivare alla caduta del muro e all’illusione di un mondo senza regimi.
Si inizia con Kings of the Hotel mile, riprendendo gli stilemi tipici degli Zatopeks: punk rock tirato con doppie e triple voci e cori a go-go finchè non entra la sgraziata ma fantastica voce di Will a corroderci le orecchie. Primo pezzo e siamo già nello spazio!
Fine Sunny day prosegue col punk rock riprendendo la triste vicenda di Sophie Scholl e della resistenza dei ragazzi della Rosa Bianca al regime nazista. Singalong totale!
Ghost in the System è un pezzo clashiano nell’anima con un ritornello incredibile che ti si ficca in testa e non ne esce più. Qui il gruppi si avvale della collaborazione con Vic Ruggiero (degli Slackers) all’organo. Pezzo clamoroso!
Si torna alla velocità e al punk rock con Stranded in the city. Altra grandissima traccia.
Central European time abbassa un pochino il ritmo ed è un pezzo più street punk ritmato su un altro ottimo ritornello ripetuto a più voci.
Si arriva alla prima delle due ballad del disco, Blueprints, il ritmo si abbassa per quello che per me, ottuso punkrocker, è la canzone meno accattivante dell’album, anche e soprattutto per la sua eccessiva lunghezza (oltre 4 minuti).
Si arriva al punto più oi del disco, Jarama Valley, ripresa in chiave punk del classico Red River Valley (melodia base di milioni di cori da stadio) che ripercorre le vicende della sfortunata Lincoln Brigade nella guerra civile Spagnola. Pezzo che più coinvolgente non potrebbe essere!
Two tone Ska al 100% (ancora con Vic Ruggiero) per la skanzonata at the stadium, esecuzione fantastica anche della musica in levare che dimostra ancor di più quanto gli Zatopeks ci sappiano fare con qualsiasi genere in cui si imbarchino.
Altri bei pezzi tirati Haistyles e Magdeline per poi arrivare al ritmatissimo finale di East Berlin, dove ancora una volta i cori e la voce di Will salgono sugli scudi.
Si chiude con la seconda ballad, angel of the old town.
Disco clamoroso.
Gli Zatopeks si confermano una band di fuoriclasse e sappiamo, per averli visti più e più volte, che, esattamente come i Maradona e i Pelè sapevano esaltare nelle partite importanti, anche il sestetto solo live sa esprimere al meglio il proprio valore con uno show a dir poco incendiario.
Non vediamo l’ora di rivederli live con questo disco (magari in un posto piccolo e più intimo del Raduno),
27tommy
1.
Kings of the Hotel Mile 02:45
lyrics
buy track
2.
Fine Sunny Day 02:13
3.
Ghosts in the System (feat. Vic Ruggiero) 02:36
4.
Stranded in the City 01:47
5.
Central European Time 02:15
6.
Blueprints for an Unlived Life 04:24
7.
Jarama Valley 03:00
8.
At the Stadium (feat. Vic Ruggiero) 03:07
9.
The Hairstyles of Mieczysław Rakowski 02:19
10.
Magdalene 01:55
11.
Midnight in East Berlin 02:42
12.
Angel of the Old Town 04:27