Bad Frog+Secoli Morti+ Riccobellis+ Enthused @ Bloom (Mezzago)

Bad Frog+Secoli Morti+ Riccobellis+ Enthused @ Bloom (Mezzago)

Doveva essere una festa. Di compleanno. Di quelle belle. Di quelle con tutti, ma proprio tutti gli amici: quelli vicini e quelli lontani, quelli che vedi sempre sempre sempre e quelli che vedi molto meno. Quelli storici, che ti accompagnano da una vita e quelli che hai conosciuto da poco…

Doveva essere una macello. Gente squinternata. Gente matta. Gente che ci dà dentro. Gente che una ne pensa e 100 ne fa. Gente come te. Pierini…

Doveva finire per lo meno a torte in faccia. E pacche sulle spalle.

Doveva essere una festa: lo è stato. Davvero una bella festa!

Riepilogo rapido. 20 anni di Bad Frog al Bloom.

Ovvio che si DEVE andare.

Ci sono tutti, ma proprio tutti. Anche noi ci adeguiamo: partenza da Renate con macchinata piena come non se ne vedeva da un po’. Con un rapido giro di messaggi pomeridiani raccatto Cilu the runner, insolitamente libero da impegni podistici e finalmente dedito a qualche birretta di troppo, Skalos, pure lui sempre di corsa (ma solo metaforicamente), e RZR che si presenta all’appuntamento a sorpresa. Capo spedizione ovviamente il vero master delle puttanate:il  Sindaco di Oriano. Anche Renate si presenta dunque in formazione d’attacco per l’evento (si aggiungerà a sorpresa un facinorosissimo compaesano che incontriamo in loco).

Il Sindaco, consapevole dei suoi doveri istituzionali, decide di guidare non rispettando ma addirittura prevenendo i limiti di velocità e di mostrarci con un ampissimo giro panoramico tutte le bellezze della Brianza. Questo e un veloce pit stop per fare rifornimento (di birrette) ci conduce al Bloom con un po’ di ritardo, quando già gli Enthused sono sul palco da una manciata di minuti.

Poco male.Mi piazzo subito davanti al palco dove il quartetto, come spesso accade, ha appena iniziato quello che sarà un gran bel set.

Punk rock/pop punk di marca Blink 182 fatto coi controcazzi con tre voci: pezzi tirati e melodici che si alternano a dovere. Grande tecnica con Giulio che martella e Ciodo che dà il ritmo per i riff di Ferro e Chicco. Ottima scaletta con molti pezzi degli ultimi due lavori: medicine, fucking up, blondie, running on my own e la conclusiva 2020 is cancelledGli Enthused si confermano una band mega figa che meriterebbe di suonare più spesso. Ottimo inizio di serata e pubblico scaldato a dovere.

La festa ha ritmi serratissimi e subito tocca ai bresciani Riccobellis che si presentano sul palco con la trovata più geniale della serata. Vengono introdotti da un jingle che reinterpreta il testo di Vamos alla Playa storpiandolo in Scienziati della NASA (oh oh oh oh oh..). Veri GENI (o meglio, scienziati!)

Solito set Ramonescore al 1000% con Baby on LSD, Berlin, Wanna live my life like Dee Dee Ramone e tutti gli altri classiconi dei bresciani (tra l’altro giunti anche loro al traguardo dei 15 anni da poco tempo). C’è da dire che il pubblico non è precisamente il loro (quello del Raduno, per intenderci) ma la folta compagine bresciana sopperisce alle carenze degli astanti cantando a squarciagola per tutto il set.

Attesa e scontata la gag di Simo che intona il classico coro “del vostro compleanno non me ne frega un cazzo, Bad Frog Vaffanculo!“. Si va rapidamente (forse troppo, una paio di pezzi in più li avrei piazzati) verso il gran finale con la hit Drunk and High, ormai vero e proprio classicone da singalong totale.

Non siamo ancora alle dieci e già il Bloom è bello pieno e il pubblico molto caldo (Ciodo Enthused mi conferma che la festa è iniziata parecchio presto e la faccia di Dany Friday in Punk lo conferma decisamente!).

Dopo l’immersione totale è il tempo per riprendersi e fare quattro chiacchiere davanti a qualche birretta. Manco ci penso a nominare tutti quelli che ci sono: basti pensare che pure la solitamente sonnacchiosa redazione di irritate di presenta quasi al completo (con Koppo assente giustificato perchè a Lucerna per godersi i Frenzal Rhomb, mica cazzi!).

In questo baillame di saluti e abbracci, con Reeko gran mattatore a raccontare della recente trasfertona in Florida per il The Fest, mi perdo gran parte del set dei Secoli Morti. Devo dire che è la band in scaletta che mi prende meno, non essendo un gran estimatore dell’hardcore, ma che da quel che vedo il riscontro di pubblico è altissimo. Pezzi tirati e gran macello. Band da tempo sugli scudi che si conferma in gran forma.

Colgo l’occasione per notare che anche a livello di sound la festa si rivela ottimamente pensata: le quattro band propongono tutte uno stile diverso di punk. Si passa dal pop punk al Ramonescore, si approda all’hardcore e si chiude col classico punk italiano. Menù ricco di piatti per tutti i palati: davvero un compendio, anzi, un bigino, di quanto il Belpaese abbia saputo fornire negli ultimi vent’anni a livello musicale. Scelta azzeccatissima!

Ma bando alle ciance: tocca a loro, I festeggiati. La band rivelazione degli ultimi anni, quella che con il suo saper creare rapporti umani e d’amicizia è riuscita a suonare su palchi inimmaginabili, riuscendo ora a diventare un nome che sposta pubblico in ogni dove e che stasera riempie lo storico Bloom. I Bad Frog!

Ed è subito DELIRIO!

Il presidente Formy e i suoi adepti della Sick Family hanno organizzato tutto a dovere: stavolta si inventano delle maschere cartonate con le facce dei quattro codognesi che distribuiscono tra i presenti. Non mancano appiccicosissimi coriandoli e stelle filanti. In un secondo sulle note di Clotilde, Ballerina, Armanda, Antonella, Gatto fatto, Alice… il Bloom diventa una bolgia infernale con le prime file invase da fastidiosissimi gonfiabili che spuntano in tutte le direzioni, Caldo, pogo e sudore, stage diving come se non ci fosse un domani e macello vero.

I quattro decidono di piazzare in scaletta pezzi vecchissimi che onestamente pochi conoscono. In effetti quasi tutti i presenti (compreso il sottoscritto) si sono imbattuti nei codognasi solamente negli ultimi anni. Sembra proprio che la loro carriera si sia impennata improvvisamente dopo anni passati a seminare raccogliendo poco. Poi il boom improvviso. Una storia che potrebbe insegnare molto alle giovani band…ma non vado oltre che sembro un cazzo di vecchio e non è proprio il momento!

Bellissima la presenza fissa degli Enthused sul palco a cantare coi loro conterranei i pezzi più datati. Amici di vecchia data che han condiviso tantissimo assieme, compresi questi mega acerbi esordi!

Dopo la solita gag della divisione in due della sala (ovviamente noi ci schieriamo con la fazione del Sindaco) su Soltanto per te, ecco che i quattro trovano il modo di infilare pure l’assurda richiesta di irritatepeople di cantare il ritornello della sigla del principe di Bel Air (chapeau!!).

Sotto palco la situazione precipita con gonfiabili bucati, terreno scivolossissimo, cadute e una transenna divelta!

Si arriva al finale con Paolino che vola sul pubblico e Milano Spacca cantata da tutti, ma proprio tutti!

Entrano quattro torte che finiscono in faccia a Premo, Berte, Ugge e Paolino. E non poteva che finire così!

A fine concerto il palco è inguardabile, un mix di liquidi, panna montata e coriandoli. Sotto palco pure peggio: uno shakerato di sudore, birre e dolorini che sai già che sentirai domani. Sorrisi, grandi sorrisi.

Arriva un vero dolce che viene offerto a tutti i presenti. Ultima birretta e via verso Renate con il sorriso sulla faccia e un RZR decisamente fuori limite e insolitamente incazzato col mondo. Non sapremo mai il perchè…

Doveva essere una festa. E’ stata una festa: “Bad Frog, Bad Frog vaffanculo!

27tommy

 

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