Punkarado @Alvarado Street. Breathing Tales + Oggetto Sconosciuto + The Ammonoids
Arrivo all’ Alvarado Street , stavolta puntuale come Matteo Pizzuti comanda. Birretta d’ordinanza con ciacolada prolungata e poi si va.
I Breathing Tales , giovane band local, ti arrivano anche con lo spazio limitato, ne risentono all’inizio, ma è solo un attimo. Non è essere riot girl è solo aver imparato bene dalle basi da Pj Harvey, ma anche andando indietro alla psichedelia dei Sonic Youth di Bull in the Heather. Sono incazzati, come è giustissimo sia, ma in quel modo garbato che va sottopelle…non serve urlare subito…non serve, ma poi sí e quando lo fai è con
cognizione di causa. È una band che ti stampa un bel sorriso in faccia perché, dal vivo, rende tutta la passione che ha.
Alternano brani in inglese e in italiano in cui non smettono di battere un colpo netto: niente manca, tutto basta. Ma so già che avranno moltissimo da dire. On Fire.
C’hanno pure quella cosa alla Misfits e che je volete dire di piú.
Il loro vaffanculo al sistema scolastico italiano su Hysterical…con quella voce con cui ogni professoressa di matematica può immaginarsi un pochino su Onlyfans per porre rimedio allo scarno onorario.
Bene bene, però paghiamoli meglio ‘sti docenti che si accollano il disdicevole frutto dei vostri lombi, vaccalamiseriaccia!
Gli Oggetto Sconosciuto tengono fede al proprio nome: Ma di che cazzo stiamo parlando?
Wait a sec …in cosa sono finita? No.
Sandro (chitarra e voce) è già andato da un po’ nei meandri della mancata sobrietà tanto che siamo tutti pieni di stickers elargiti a profusione dal primo secondo un cui siamo arrivati. Divertente ma decisamente troppo. finisce per non essere divertente neanche un po’.
A me quello che importa è il resto della band che ci mette tutto – ma proprio tutto- ciò che ha e mi basta…benissimo così perché hanno anche una bella sezione ritmica.
Da rivedere le priorità. Tanta solidarietà alla Gabri, compagna del bassista, per fare da tour manager a ‘sti scappati de casa.
Sandro, lo so, è quello che stava all’ultimo banco vicino agli armadietti in metallo e no, al toso no ghe manca un bojo* anche se fa di tutto per fartelo pensare, semplicemente non si applica…e rovina molte cose…
Zi’, bevetene una alla mia, una a ogni casello però!
[*Se serve la traduzione basta chiedere.]
The Ammonoids dal cretacico superiore dritti nell’ autunno romano. Cosa vi devo dire sui miei homeboys di cristallina coerenza? Sono sempre loro: veloci, precisi, sempre sul pezzo e, a volte, possono anche stare sul cazzo (a me no, li adoro), ma solo perchè scassano tipo coda di Ankylosaurus senza nemmeno chiedere scusa.
È tutto parte del fascino. Come di consueto fanno i bozzi a chiunque per l’ incapacità fisiologica di mentire a se stessi.
Paranoid… Ammonoid!
Sí, su Claire ho pianto di nuovo, mi sa che è la volta buona che inizio a fare raccolta punti cosí arrivo a 10 e gli Ammonoids mi regalano un plettro o financo un fossile a scelta.
Menzione per l’adorabile Marta di Punkadeka con cui – causa impossibilità geografica di essere la sua bassista- per compensare abbiam messo su una specie di circolo dell’ uncinetto al fine di crochettare, con sobria eleganza, tutte le cazzate dei punk rocker.
Vixen