Intervista a Shooting Daggers

Intervista a Shooting Daggers

Ci siamo fatti quattro chiacchiere con una delle band più in ascesa del Regno Unito: Shooting Daggers da London town…ma non solo!

 

Si definiscono Queer, Vegan e semplicemente PUNK.

Se chiedi a qualche scene kid negli UK a caso quale band si aspetta di veder esplodere a momenti, la risposta sarà Shooting Daggers con buona probabilità.

La band si forma a Londra nel 2019 e sopravvive alla pandemia portandosi dietro un messaggio forte e diretto. Dico si forma a Londra non a caso, perché in realtà ogni membro della band ha origini diverse: Sal (voce) è francese, Raquel (batteria) è spagnola e Bea (basso) è invece italiana, veneta per l’esattezza.

Abbiamo incontrato il trio all’ultimo Low-L Fest, durante quello che è stato il loro primissimo stop italiano in carriera Missione, quella di suonare in Italia, tutt’altro che semplice nel passato della band e diciamocelo…nemmeno stavolta è andato tutto liscio!

Ci hanno raccontato di aver provato a suonare in Italia molte volte, ma c’è sempre stato qualche imprevisto che alla fine ha fatto saltare tutto. Questa volta tutto bene dal lato organizzativo, ma il loro set era in scaletta nel famoso sabato del Low-L 2025 che, anche se molti di voi lettori ricorderanno come una serata memorabile, è stata davvero un incubo da gestire. Un violento nubifragio si è abbattuto su Piacenza portandosi via gazebo e tavoli, ma di certo non la voglia di far festa. Con tutto il carrozzone spostato sotto una minuscola tettoia, un mixerino piccolo e quattro casse il festival si è trasformato nell’ambiente squatty, sudato e marcio perfetto per fare da cornice allo spettacolo ed al messaggio della band. Si è fatto l’hardcore!

A proposito dei contenuti, la band sostiene orgogliosamente il movimento Queercore. La loro musica contiene un grande messaggio di resistenza e lotta, volendo essere un mezzo per l’empowering delle persone facenti parte di tale corrente.

Parlando del particolare momento che stanno vivendo le donne nell’hardcore, Raquel ci dice: “Vogliamo far vedere alla gente che tutto è possibile. Era una rarità trovare una batterista donna fra le band che seguivo quando ero più giovane, ma da quando ho iniziato effettivamente a vederne in opera ho pensato ‘ma posso fare lo stesso anche io!’ È stato importante sentirsi rappresentati e adesso noi vogliamo fare lo stesso per le generazioni future“.

Gli aspetti politici e sociali sono profondamente radicati nell’essenza della band. Con le parole di Sal “La tua stessa vita non può essere non-politica. È evidente, specialmente se sei una donna o una persona queer in questo mondo. È semplicemente quello che siamo, e sarebbe impossibile parlare di noi nelle nostre canzoni senza esprimere un’opinione politica“.

Parlando dell’ultimo disco della band, Love And Rage del 2024, Sal ci dice: “È così strano e soddisfacente allo stesso tempo quando mi capita di trovare il nostro disco in mezzo a quelli di Amyl and the Sniffers per esempio. Significa che può veramente starci li in mezzo, capisci? Ancora oggi quando me lo metto sul piatto lo trovo fantastico…sono molto soddisfatta e penso che abbiamo fatto davvero un ottimo lavoro”.

Il contributo di questa band all’etica DIY poi non si ferma alla musica suonata: Bea scrive per una fanzine inglese che si chiama Noizze UK, Raq è una promoter del collettivo South London Scum mentre Sal da lezioni di produzione musicale part time. Vite completamente dedicate a quest’etica insomma.

Se avete saltato il loro live, vi siete persi uno show veramente tosto…shame on you! Quello che posso fare per voi adesso è mostrarvi la scaletta dal look cazzutissimo ed ultra aggressivo disegnata dalla stessa band per l’occasione:

In chiusura vorrei ringraziare Lisa e Lea di Plastic Bomb Fanzine che mi hanno aiutato a buttare insieme questo lavoro (avevamo già lavorato insieme qui, remember?).

A breve altre interviste che abbiamo rubato durante l’ultimo Low-L, quindi stay tuned!

Se vi va di approfondire il mondo Shooting Daggers, link qui.

 

Reeko

 

Foto di Andrea Rivadossi e Martyna Bannister.

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