Dollar Signs-Hearts of Gold-Pure Noise Records
Quasi in contemporanea con la scrittura di questa recensione esce Hearts of Gold, il nuovo lavoro dei Dollar Signs, che abbiamo ascoltato in anteprima grazie agli amici di Pure Noise Records.
Confesso sinceramente che non conoscevo questa band, ma scrollando l’internet scopro che è invece già abbastanza nota al resto del mondo e che ha già alle spalle due album. Se ne parla addirittura in degli articoli su Kerrang e poi diciamo che Pure Noise non è decisamente una label di cantinari, quindi mea culpa!
Ai cinque del North Carolina va sicuramente riconosciuto il merito di non essere facilmente collocabili nel panorama musicale, ma ci provo: è come se un Andrew WK in cravatta e camicia a maniche corte si trovi a suonare con dei Motion City Soundtrack adulti in un garage il mercoledì sera. Che numero, eh? (E pensare che non faccio aperitivi pesanti da un bel po’!)
Nelle dodici tracce del disco il denominatore comune è un’ironia un po’ rassegnata che ci racconta una realtà sopraffatta e forse impotente di fronte a sfighe varie e routine scandite da timbrature di cartellino. La cosa è abbastanza evidente sia nel songwriting sia nella produzione e nei suoni, che non trasmettono l’energia normalmente associata ad una punk band, ma complessivamente rendono adeguatamente l’idea e il messaggio che la band sembra voler trasmettere.
A livello compositivo purtroppo non trovo grandi soddisfazioni: riconosco e apprezzo la volontà di voler anche sperimentare, ma i cambi di tempo non proprio chiarissimi, lo sfociare in elaborazioni elettroniche un po’ fuori luogo e la comparsa a sorpresa di autotune mi lasciano abbastanza di stucco.
A titolo d’esempio vi cito la traccia del disco che mi ha maggiormente coinvolto, che è Falling Off: tutto sommato la canzone ha un bel tiro e qui la contaminazione elettronica sulla voce la trovo anche digeribile, ma la chiusura del pezzo mi compromette in qualche modo l’armonia creata fino a quel punto. Purtroppo, non riesco a giustificarla neanche come intro al pezzo successivo.
Parlando infine di artwork, le scelte della band mi sembra possano funzionare; apprezzo particolarmente le colorazioni dei vinili e il glitter del CD.
Provate ad ascoltarlo e tirate le vostre conclusioni; al momento per me il semaforo rimane giallo, anzi GOLD.
Reeko
Tracklist:
01 – I’m afraid I make yr depression worse
02 – Negative blood
03 – Bonghammer
04 – Sticks & Stones
05 – B.O.M.B.S.
06 – Bad news
07 – Fistfight!
08 – Nihilist Gundam
09 – Falling Off
10 – Kiss me
11 – I love you
12 – Heart of Gold
2 pensieri riguardo “Dollar Signs-Hearts of Gold-Pure Noise Records”
mai sentiti! Approfondirò…
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