Steve J. Allen – Contrast (2021, Studio III Recordings)

Steve J. Allen – Contrast (2021, Studio III Recordings)

Sono tornati gli anni 80, coi K-Way coloratissimi e le Timberland da Paninari.
Sono tornati gli anni 90, con le cassettine e le pance di fuori.
Per quanto pensi che le mode siano di passaggio, prima o poi te le ritrovi di fronte e forse è anche il caso del Gypsy Punk.

Qualcuno si ricorderà di quando i Gogol Bordello ridiedero visibilità alla Side One Dummy all’inizio degli anni 10: un successo apparentemente inspiegabile ma capace per qualche motivo di operare una certa presa su una fetta di pubblico non indifferente.
Possiamo parlare di comeback con Contrast di Steve J. Allen? Forse si.

Nel nuovo disco del cantautore britannico si ritrovano molti degli elementi di quella sub cultura: chitarre acustiche disperate (attenzione, non in accezione negativa ma piuttosto inteso come eccessivamente immediato, poco ragionato e “di pancia”), voce tutt’altro che elaborata e “così come viene”, presenza di una notevole quantità di strumenti tipici del “popolare” (armoniche, percussioni), songwriting sincero e oltremodo vero, elementi necessari insomma a trasmettere un’immediatezza e una sincerità volta al racconto della quotidianità di certi strati sociali troppo spesso dimenticati o addirittura ignorati.

Steve J. Allen fa tutto questo, ma in una chiave più cantautorale, in un certo senso più introversa ed anche tecnicamente elaborata, non risparmiandosi incursioni psichedelico-elettroniche ed arrangiamenti più interessanti e meno scontati rispetto al passato: si perde un po’ di mood “zingaro” ma si cresce nella vena da “cantastorie”.

Interessante la produzione del disco, svoltasi nell’arco di circa 6 anni in diversi studi ed anche a casa dello stesso Allen. Non un enorme sforzo a livello tecnico (oggettivamente, non un grossissimo problema far uscire bene un disco strutturato in questo modo) ma lavoro coerente e ben inserito in quello che è il progetto musicale stesso. Studio III inoltre potrebbe essere una nicchia da tenere d’occhio data la scelta di pubblicare esclusivamente lavori in analogico.

Un un artwork ben riuscito, gradevole e colorato come la personalità di Steve fanno di questo disco un’uscita che si inserisce bene nella costellazione di dischi acustici che ha riempito le nostre orecchie negli ultimi due anni. Anzi, preferisco forse un artista come Steve piuttosto che tanta gente che ha levato il jack dall’ampli votandosi all’acustico con risultati discutibili.

Dalle mie parti si dice “a ogni ferè, el só mesté”, tradotto “ognuno faccia ciò che gli compete”. Se vi piace la roba acustica, togliete Jim Lindberg o Russ Rankin e mettete Steve J. Allen.

Reeko

Tracklist
1. Outlaw
2. The Anchor
3. Lotus Eaters
4. No Time
5. Old Friend
6. Mystery Interlude II
7. For Joe
8. Slap in the Face
9. Indistinct Chatter
10. Means to an End
11. Other World

Un pensiero riguardo “Steve J. Allen – Contrast (2021, Studio III Recordings)

  1. Cazzo, speravo fosse morto e sepolto. Bene l’inizio dei Gogol Bordello ma poi è diventata una moda per fighetti radical chic. Speriamo si estingua di nuovo

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