Flogging Molly-Anthem-Rise records
Un disco strettamente attuale con un occhio al passato della band, senza perdere mordente, anzi aggiungendo alcuni elementi inediti sul piano compositivo.
Il nuovo album dei losangelini di origine irlandese Flogging Molly si può riassumere così; un mix perfettamente bilanciato tra passato e presente, dove bisogna riconoscere che, per una band composta da 7 elementi dedita al folk-punk, arrivare al settimo disco in studio senza aver ancora acceso la spia rossa della riserva/ripetitività di suono e testi … si può quasi gridare al miracolo.
Intendiamoci: ‘Anthem’ a mio parere non è paragonabile ai primi due capolavori indiscussi della band (e del genere) ‘Swagger’ e ‘Drunken Lullabies’, ma offre una sorta di continuità nel percorso iniziato più di 20 anni fa da questo pazzesco combo.
Insomma, sicuramente è un disco al 50% costituito da urgenza di comunicare e volontà di farsi sentire a stretto contatto coi propri fans (cosa per cui i FM ancora dopo 22 anni sono fortemente legati, quasi visceralmente), per l’altra metà è il disco necessario a ogni membro della band per ritrovare i propri equilibri e riacciuffare le rispettive vite “on the road” bruscamente interrotte e destrutturate a partire dal 2020.
Come ripetono spesso durante le interviste o nelle chiacchere coi fan nell’aftershow, i Flogging Molly amano viverla perennemente in tour, sui palchi, in mezzo alla gente, il periodo in studio necessario per comporre e registrare il disco deve essere ottimizzato e non sprecato, là fuori c’è la brama di confrontarsi con vecchi e nuovi ascoltatori, avere il contatto umano e finire a sorseggiare birra irlandese con whisky scozzese come “cheers” in ogni loro backstage che si rispetti.
Sul piano musicale, trovo ‘Anthem’ decisamente più solare del suo predecessore ‘Life Is Good’, l’opener del disco ‘These Times Have Got Me Drinking’ è marchiata al 110% Flogging Molly, ma con le successive tracce si ha quella novità compositiva di cui si parlava a inizio recensione.
‘A Song Of Liberty’, di cui è appena uscito un video stile cortometraggio a cartoni animati, suona in maniera nuova seppur mantenendo il trademark DAVE KING (rigorosamente in maiuscolo, sessant’anni e sempre ancora insistentemente innegabilmente uno dei migliori frontman di tutta la scena punk e derivati), mi azzardo a definirlo uno dei loro migliori pezzi, non solo dell’album ma in assoluto.
‘Life Begins And Ends (But Never Fails)’ è un’altra gemma, come puoi ritrovarti in mezzo a una canzone sentendoti chiamato in causa già alla fine del primo ritornello ?
Il loro segreto a mio modo di vedere è sempre stato l’avere un’attitudine da vendere, condita con un songwriting mai banale, da maestri del genere ma anche da vera vita vissuta.
Tant’è vero che quando qualcuno sistematicamente me li paragona ai Dropkick Murphys … sinceramente non capisco, questi ultimi mi sembrano molto più “costruiti” per il consenso di massa ma quasi per partito preso (almeno da una dozzina di anni a questa parte), mentre i Flogging Molly persistono nell’essere una punk band che suona strumenti non convenzionali, molto più genuina.
Il legame con il passato della band avviene anche in cabina di regia, dove un certo Steve Albini, che già aveva mixato ‘Swagger’ ventidue anni fa, si è ripresentato per dare a ‘Anthem’ quella magìa ulteriore che solo lui e pochi altri sanno trasferire in un disco … e che disco.
Hopelessly devoted to Flogging Molly!
Koppo
TRACKLIST:
- These Times Have Got Me Drinking (Tripping Up The Stairs)
- A Song Of Liberty
- Life Begins And Ends (But Never Fails)
- No Last Goodbyes
- The Croppy Boy ‘98
- This Road Of Mine
- (Try) Keep The Man Down
- Now Is The Time
- Lead The Way
- These Are The Days
- The Parting Wave