Thee Linquents-S/T-Flamingo Records, Lanterna Pirata

Thee Linquents-S/T-Flamingo Records, Lanterna Pirata

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Recentemente  è tornato sugli scaffali dei negozi di dischi il formato in cassetta … niente di più anacronistico (forse).

Perché “è tornato” ?  In realtà per i veri appassionati e/o maniaci del settore non se ne era mai andato, insomma non avevamo mai smesso di considerarlo.                                                    

Perlomeno, io no di sicuro.

Se poi aprendo il booklet della prima (spero di una lunga serie) cassetta de Thee Linquents leggo il ringraziamento ai degenerati che ancora comprano codesti supporti nel 2022, mi sento idealmente “a casa”.

Vi risparmierò anche il mònito che lanciai a suo tempo (nel 2017) quando dopo aver realizzato in casa una ventina di musicassette DIY per celebrare i dieci anni dei SOCS, più che convinto dissi ai miei bandmates “guardate che le cassettine torneranno in voga a breve”.

Alla fine non ve l’ho risparmiato, ma passiamo oltre, andiamo ad ascoltare l’esordio dei “delinquenti” genovesi.

Due lati (A e B) riempiti di punk, puro e semplice, un trionfo del DIY  fuori per Flamingo Records, in collaborazione con Lanterna Pirata.

Che poi, semplicissimo sul piano esecutivo non direi, diciamo che una certa attitudine e un mucchietto di ascolti “giusti” ce li devi avere per concepire ritornelli contagiosi come nella (splendida) opener ‘King Of Sampi’, dove il testo va a punzecchiare soggetti certamente non immaginari, oppure l’intro di ‘Bargain Bit Dusters’ dove idealmente potrei azzardare di stare all’ascolto di un demo uscito dalla Lookout di inizi anni ’90 o dalla Hellcat di qualche anno dopo.

Le coordinate di questo album sono preziose: oltre al background tecnico “scaricato” a piene orecchie dai roster sopra elencati, qua risuona un savoir-faire alla Leftover Crack, leggermente più melodico ma ugualmente pieno di personalità, percepisco ogni traccia come frutto di una registrazione di gruppo, quasi buona la prima, canonicamente punk fino al midollo.

Due chitarre, basso, batteria, voci. Stop. Dritti al punto.

Mi piace parecchio perché non c’è il mega assolo di chitarra o la fase di “scervellamento” strumentale per prendere fiato o coscienza del momento, inizia e finisce tutto in rapida sequenza di sound ma anche (e per fortuna) di testi che ti rimangono in testa, sicuramente un punto forte assieme alla voce di Gippy, che non pecca di eccessiva banalità o “comfort zone”, come ultimamente accade spesso nel punk-rock.

Thee Linquents fanno “soltanto” un disco punk.

Che gli è riuscito benissimo.

Cover di ‘Hate The Police’ dei Dicks come ciliegina sulla torta e a conferma di quanto carpito fin dal primo ascolto, questi ragazzi hanno un background notevole e ce lo dimostrano ampiamente in questo esordio.

Koppo

TRACKLIST:

  1. King Of Sampi
  2. No Need To Argue
  3. Bargain Bit Busters
  4. 16-Bit Punishment
  5. Haiku
  6. Distance Is Luxury
  7. Like A Bad Habit
  8. Rock Kids With Skull-Shaped Watches
  9. Hate The Police

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