Panamas + Slang Poor Kids + Colin Farrell @ Libero Pensiero, Lecco | 17/02/23

Panamas + Slang Poor Kids + Colin Farrell @ Libero Pensiero, Lecco | 17/02/23

Serata all’insegna della velocità quella di ieri sera in quel del Libero Pensiero di Lecco: veloce come il tempo per arrivare, veloce come i Colin Farrell, veloce come la voce che se ne va e …veloce…come chi riesce a cambiare tutto in tempo zero!

Ovviamente andiamo con ordine per essere più chiari: partenza molto tardi causa impegni della moglie e babysitteraggio ad oltranza dei figli (si dice fare il papà!). Parto dunque solo, e io odio andare solo ai concerti! Per di più in netto ritardo, rischiando di perdere il primo gruppo. Dunque accelero a manetta: tempo record (per me che al volante somiglio più a un Lavaggi che a un Senna) per arrivare al circolo. Giusto il tempo di due saluti e salgono i Panamas.

Che dire? i quattro veterani sono sicuramente la bella sorpresa della serata! Sorpresa per quanto possano esserlo Zano e Lollo, alla batteria, basso (e chitarra) in innumerevoli gruppi Ramonescore, Freddy, ex Leeches, e Gian, non certo di primo pelo.

Tra l’altro avevo già sentito i ragazzi almeno (almeno) un paio di volte. La sorpresa sta proprio lì: i Panamas sono cresciuti tantissimo dall’ultima volta. Il loro mix di punk e rock and roll, sapientemente gestito dalla chitarrone di Freddy, che se la gioca suoi suoni con una maxi pedaliera stile the Edge, e assecondato dalle triple voci che i tre fanno su ogni cazzo di pezzo. Ne viene fuori davvero un gran bel set! Si vede che i quattro hanno suonato molto in giro ultimamente. Consiglio caldissimamente di buttare un orecchio alla loro cassettina (e di comprarsela anche perchè venduta, con astutissima mossa di marketing, in allegato ad una birretta, ovviamente Railroad).

https://panamas.bandcamp.com/album/hello-everybody-we-are-the-panamas

Seguite i Panamas, se ne riparlerà presto!

Finalmente riesco a rallentare e salutare un mega preso bene (e non propriamente sobrio) sindaco di Oriano (aka intruder) e un insolitamente sobrio RZR, cui si aggiunge il sempre sorridente (e ormai resident al Libero) Bresa. Birretta Konzel …..(ehhhh??????) con sommo disappunto mi accorgo che la mia birraccia preferita è finita. Devo accontentarmi di una banale Becks, di una costosa (4 euro) Ceres, prima che intruder non mi mostri la via facendomi notare le Peroncine da 25 cl a un euro (uno!!!). Fantastico! Subito riaffiorano alla mente vecchie vacanze Calabre con la birretta fresca come punto di riferimento.

Bando alle ciance ecco gli Slang Poor Kids. Terzetto bresciano che sforna un energicissimo hardcore (melodico solo a tratti). Formazione che prende subito l’occhio perchè il batterista, tra l’altro un gran manico, sembra il nonno degli altri due e, insolitamente è l’unico dei tre coi jeans lunghi.

Il terzetto è davvero interessante, con pezzi tirati e bella tenuta del palco. Vivi e veloci sono pienamente promossi nonostante un piccolo, grosso problema: la voce!. Niki e Bolo, rispettivamente al basso e alla chitarra, si dovrebbero alternare ma la voce principale, quella del bassista, sparisce in tempo zero. Il poveretto si scusa numerose volte e tenta rimedi della nonna come i gargarismi col Whisky….ma senza effetto! Peccato! A mio avviso pezzi così tirati e gridati metterebbero in crisi la voce di chiunque…ampiamente scusata la fatica di Niki.

I tre comunque portano a casa un set ottimo ( e molto punk). Da risentire sicuramente!

Salgono poi i Colin Farrell, la vera mina vagante della serata. Il quartetto, capitanato dal mitologico King Mob, annovera 2/4 dei Panamas, Zano e Lollo, con il redivivo Bino (degli Snipers) alla chitarra. Per chi non fosse un vero vecchiaccio come me e non li conoscesse, basti la descrizione che loro stessi si danno su bandcamp

We were born in June 2010 between Milano city and the green Brianza (Italy). We play very fast because people get bored so easily. Our shows are 10 minutes long. In 10 minutes we play 10 songs, well sometimes 11.
That’s all.

Niente di più vero. Aggiungiamo che non suonano da una decina d’anni e il fattore delirio è alle stelle.

In effetti appena salgono sul palco è subito….caos! Per prima cosa i suoni, fino al momento davvero perfetti, diventano improvvisamente inesistenti. Non si sente davvero un cazzo, le spie e i microfoni non funzionano e i due fonici iniziano a litigare tra loro. Si scoprirà solo alla fine che un tizio dello staff del Libero Pensiero, ubriaco in modo imbarazzante, aveva tolto tre o quattro jack e spostato i volumi del mixer, così, a caso, solo per fare una mattata!

Quello che potrebbe essere un problema amplifica solamente la follia del set, I quattro, ovviamente, ricordano a malapena i pezzi e puntano tutto sulla caciara portata avanti dal folle Mob, il cantante, che si aggira tra il pubblico, rubando birre dalle mani dei presenti, scambiandole, portando in giro e affidando a caso l’asta del microfono (che continua a sentirsi pochissimo). Il momento di caos è amplificato da due fedelissimi della band (uno dei quali è nientemeno che il local hero Attilio Lombardo) che conoscono i pezzi molto meglio della band stessa, continuano imperterriti a richiedere bis improbabili e si appropriano infine di un microfono continuando a richiedere 15 Ways. Concerto carico che dura, come da aspettative, meno di un quarto d’ora. Direi set folle come da aspettative!

Serata veloce e punk rock con due ottime band e una scheggia impazzita. Che volere di più!

27tommy

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