Good Morning Cernobyl – No Time To Fear
No Time To Fear è il primo album dei Good Morning Cernobyl, trio originario di Perugia formatosi nel 2018, già autori di un Ep di 4 pezzi autoprodotto nel 2020 e di uno split di 3 cover pubblicato sulla loro pagina Youtube nel 2021. Sul loro sito si definiscono band Garage/Punk e Punk/Core ma dopo avere ascoltato il loro disco devo riconoscere che i GMC si muovono agilmente anche al di fuori della loro autodefinita “sfera di competenza” scollinando in territori decisamente grunge e post/punk.
Il mio primo ascolto di No Time To Fear è stato decisamente ostico, non li conoscevo minimamente e da avido consumatore di punk/core melodico mi sono trovato spiazzato: potenza, velocità, riff lancinanti e soprattutto nessuna (o quasi) concessione alla melodia, assolutamente agli antipodi del disco easy-listening pop-punk. Ho avuto bisogno di ascoltarlo svariate volte e farlo decantare in testa per un po’ prima di esprimermi.
L’album consta di 7 pezzi, sei originali più una cover decisamente sorprendente che merita secondo me una menzione a parte.
Si parte con “The ghost party” la traccia più veloce e canonicamente punk del lotto, quindi con “Spike’s poison” ,“Welcome to the commonwealth”, ”Switch on!”, “Synestia” e “Murderer city”, la velocità cala leggermente, aumenta la potenza e lo stile cambia decisamente, ma l’incisività dei pezzi non diminuisce.
Se nella prima traccia le influenze più evidenti sono i Ramones e gli Husker Du, prosciugati di ogni lusinga melodica le altre quattro tracce suggeriscono contaminazioni grunge come i Mudhoney di “Touch me I’m sick” ed anche una spruzzata di stoner rock, come nell’intro di “Welcome to the commonwealth” e in “Murderer city” laddove invece il cantato scarno e a tratti cantilenante ricorda decisamente certi pezzi idei CCCP, numi tutelari del punk italiano.
L’ultima traccia che chiude l’album in bellezza stupisce soprattutto per la scelta decisamente non scontata di coverizzare “Bite it, you scum” un potente brano punk-rock di GG Allin (punk)rocker americano anarcoide e controverso, figura mitologica dell’underground statunitense, titolare di decine di dischi caratterizzati da una qualità produttiva a tratti discutibile e testi tra il violento ed il blasfemo, nei quali ha navigato impetuosamente tra punk, rock e country ma soprattutto famoso per le sue performance dal vivo dove le canzoni tendevano a fare da cornice a performance scatologiche, vandaliche e sovente di autolesionismo. Piccola curiosità: in una delle sue band i “The Murder Junkies” ha militato per qualche settimana, prima di scappare a gambe levate, Dee Dee Ramone (!!!).
Tirando le somme mi sento di affermare che “No Time To Fear” è un album interessante e ricco di influenze che non scende a compromessi e per questo può risultare ostico, necessita infatti di un certo impegno nell’ascolto per coglierne tutte le sfumature e le influenze, non è l’album che ascolterei in auto o che terrei come sottofondo ma sarei certo curioso di ascoltare i Good Morning Cernobyl dal vivo.
La grafica molto minimale credo rappresenti alla perfezione lo stile del gruppo, anche se va detto che personalmente non mi fa impazzire.
Bellafinnese
Link per l’ascolto: https://goodmorningcernobyl.bandcamp.com/album/no-time-to-fear
Tracklist:
- The Party of Ghost 01:33
- Welcome to the Commonwealth 03:16
- Switch On! 03:50
- Synestia 02:44
- Murderer City 02:53
- Spike’s Poison 03:25
- Epilogue (Bite it you scum by GG Allin) 03:15
- Ouverture 00:41