Millwanks+Medium Beer+Punkomat @ Arci Blob Arcore (MB)

Millwanks+Medium Beer+Punkomat @ Arci Blob Arcore (MB)

E’ successo. Lo aspettavamo da tempo. Una strana sensazione. Un gusto agrodolce in bocca. Una sensazione di stordimento. Strano, davvero strano.

Ieri sera all’Arci Blob di Arcore posso dire di aver visto nascere una nuova scena. Non parlo di qualche ragazzotto di 30 anni: parlo di ragazzini, meno che ventenni, molti dei quali probabilmente minorenni, che in massa partecipano a un concerto, sono sotto il palco, sanno le canzoni, cantano, urlano e pogano. Eccome se pogano! Hanno simboli e modi di vestire (tipo indossare il giubbotto catarifrangente dell’auto) che, sebben riconducibili a quanto tu hai sempre vissuto, in fondo in fondo non riconosci. Da quanto lo aspettavamo? Oggi, a sorpresa, l’ho visto. Con chiarezza. Sono un vecchio: ci sta! Ammetterlo non è però così piacevole…

Ma proviamo a fare ordine in una serata del tutto fuori dagli schemi. Si parte già in modo strano con il Sindaco di Oriano, solitamente una certezza al volante, sorta di google maps vivente, che sbaglia strada 3 volte! Io e RZR rimaniamo basiti, Cade la prima certezza!

(Devo però rassicurare tutti che la seconda certezza del Sindaco: quella di essere una pallina da flipper sopra, sotto, fuori, dentro e di farsi riconoscere ovunque vada…. quella…. non è come una strada…credo che sia impossibile da smarrire!)

Che la serata prometta bene si capisce già dalla calorosissima accoglienza dei Millwanks appena varchiamo l’entrata del Blob: veri e propri cori da stadio (soprattutto per il Sindaco) che dimostrano un già elevato tasso alcoolemico. Tasso che ovviamente si alzerà durante la serrata proporzionalmente all’orario!

Prima sorpresa della serata: pubblico numeroso. Non me lo aspettavo per nulla considerando la scarsissima promozione che ho visto dell’evento. E’ ovvio che molto abbia fatto il passaparola anche perchè due band su tre sono composte da ragazzini mega local che si son portati dietro tutta la compagnia…Noto con piacere che ci sono anche molte ragazze, cosa assolutamente inusuale agli eventi punk rock.

Prendo una birretta e il cameriere in sottofondo piazza i Bull Brigade. Credo che molti di quanto accadrà nel corso della serata derivi proprio dal grande successo della band torinese e di quello che ormai il buon Reeko ha sdoganato come bagnacauda-core.

La serata in effetti è all’insegna di quel new mood di oi/street punk di cui la band torinese è portabandiera indiscussa.

Sale sul palco il primo gruppo, i Punkomat. Quintetto di local che appare decisamente alle prime armi. Il concerto è piacevole anche se il sound si orienta su clichè che danno decisamente del “già sentito” (tanto che anche i loro amici, accorsi in buon numero sotto il palco gli urlano “ma queste sono tutte cover!” in una reciproca presa in giro che dà colore alla performance). Propongono una cover di “alla nostra età” francamente rivedibile e poi piazzano una geniale “Robin Hood e little John” in chiave punk rock che alza nettamente il voto a tutto il set.

Non posso non citare (non se l’abbia a male) il secondo chitarrista che pare appena assunto per uno stage nella band: appare davvero un corpo estraneo; accenna giusto qualche nota e per il resto rimane impassibile a bersi una birretta come se fosse sul palco casualmente. Rispetto per lui!

Band giovane, deve farsi. Avanti ragazzi!

Tocca poi ai Millwanks ed è subito … delirio!

Il cantante Mimmo ci si era presentato con le stampelle per uno strappo muscolare. Beh, il Sindaco gli aveva promesso che ci avrebbe pensato lui. Detto-fatto: aiutato da un incredulo RZR il buon orianese porta sul palco una poltrona della sala-bar, per cui il povero Mimmo si trova a suonare e cantare tutta la sera seduto letteralmente sul sofà, preso per il culo dal resto dell’ormai alcolicamente delirante band al grido di “Maurizio Costanzo Show!” .

In effetti la scena del Mimmuzzo piazzato in poltrona finto pelle simil anni ’70 che prova a destreggiarsi tra chiarra, kazoo e microfono, non può non far sganasciare tutti i presenti!

Beh la performance dei terron-pavesi è decisamente all’altezza della trovata del Sindaco. Il sestetto propone questo demenziale ska-punk-street-oi che mette sugli scudi la presenza di un clamoroso saxofonista. E allora via di classici quali Le Tissier, Chen Chero, ovviamente il pezzo dedicato a Silvio (impossibile non proporlo proprio qui ad Arcore) che diventa una vera e propria canzone collettiva, con il pubblico coinvolto in cori e animazione….

Peccato che i suoni non siano dei migliori: i Millwanks vanno ascoltati con microfoni a palla sulle voci per apprezzarne a pieno le minchiate di cui inframmezzano i loro pezzi che diventano così mega coinvolgenti.

Il set è piuttosto lungo: si prosegue con Immigrant song (pezzo che confermo vada allegato ai libri di storia per come condensi in tre minuti la storia del movimento skinhead). Tocca poi a qualche cover: Murder the government, l’incredibile Catanzaro is burning (con al posto di how could hell be any worst un folle e mannaggia a chi te muort) e una inaspettata ma apprezzatissima dai presenti MIB delle Pornoriviste. C’è tempo ancora per una skankeggiante I Love you Baby e si chiude con l’ovvio coro di Bevo Bevo!

Ottima prova per i ragazzacci di Pavia: solito concerto divertente e coinvolgente. Bella!

Arriva poi il turno dei Medium Beer. Band di cui ammetto di non aver mai sentito nulla che si presenta come sestetto con una ragazza alla tromba e voce. E subito mi ritrovo in un altro spazio-tempo: i ragazzi, come già detto, hanno un seguito enorme. Ragazzini e ragazzine che immediatamente dal primo pezzo si lanciano nella mischia scatenando un pogo densissimo. Tutti conoscono i pezzi e cantano a squarciagola innalzando le dita a formare una pistola (credo che sia il simbolo del gruppo, spero di non dire minchiate…). Facce giovani, voglia, casino. Bellissimo!

Mi accorgo però che è ora di farmi da parte e ascolto da buon vecchietto dal lato per poi finire al bar a chiacchierare coi Millwanks di punk e ska d’altri tempi…

Il sestetto continua a mulinare pezzi street/oi. Propongono una cover di Branca Day. Devo dire che anche loro appaiono molto acerbi, con testi non proprio poetici su sbirri e caselli autostradali, riff non esattamente nuovi e in generale un’amalgama tra voci e strumenti ancora da affinare. C’è pure una cover di Camminerò (ormai la propongono un sacco di gruppi, quindi direi per lo meno poco originale…).

Insomma quello che impressiona non è tanto il gruppo ma il fermento che abbia creato. Sembra di essere ad una festa di quando IO ero alle superiore e onestamente non me lo immaginavo più possibile. Non so se sarà un fuoco di paglia ma io ci vedo qualcosa, qualcosa di cui noi vecchietti non siamo più parte ma cui va lasciato spazio. Noi avevamo i Derozer, loro hanno i Bull brigade. Onestamente a me questo suond non piace ma che cazzo devo farci. E’ il LORO momento.

Il concerto si chiude con una geniale trovata: i ragazzi staccano dal muro lo striscione Arcore Rude che hanno dietro alla testa, scendono dal palco lasciano solo bassista e batterista e creano un corteo di pubblico, escono dal locale e entrano nell’adiacente via centrale del Paese accendendo pure un fumogeno! Ci sta!

Si chiude così con l’ultimo colpo di scena un’ottima serata piena davvero di sorprese!

27tommy

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