Slam Punk + Sblender Fest (Menagramo, Esperimento del dr K, Cheap Date, Ammonoids)

Slam Punk + Sblender Fest (Menagramo, Esperimento del dr K, Cheap Date, Ammonoids)

Avete presente il primo giorno di scuola? Quel primo momento in cui ritrovi amici e più o meno amici. Facce conosciute che si accalcano, qualche timido volto nuovo; qualcuno che hai frequentato per tutta l’Estate e qualcun altro che non vedi da mesi; qualcuno che hai proprio voglia di rivedere e qualcun altro … un po’ meno…

Ecco il doppio evento di ieri, Slam Punk e Sblender fest, avevano nettamente questo sapore da ripresa delle lezioni: per molti (me compreso) è stato il primo vero concerto dopo la fine dell’ estate. E c’erano tutti, ma proprio tutti, proprio come in un primo grande giorno di scuola.

Ovviamente andiamo con ordine.

Irritatepeople si presenta all’evento in ordine nettamente sparso e a ranghi decisamente poco compatti. Il buon Reeko si carica sulle spalle l’onore ma soprattutto l’onere di organizzare il torneo di Street Fighter parallelo a quello di basket dello Slam Dunk, Frankie lo raggiunge nel primissimo pomeriggio mentre io parto con un volenteroso sindaco di Oriano a metà giornata (assente ingiustificato Koppo di cui si sono perse le tracce e che invito a presentare regolare giustificazione).

Il programma, per i pochissimi che non lo sapessero, prevedeva un grande torneo di basket, organizzato dagli amici di Punkadeka, accompagnato da concerti fino all’ora di cena e poi spostamento in massa di una decina di Km verso lo Sblender Fest a Truccazzano per una serata di live.

Programma decisamente ricco che si adatta a tutte le soluzioni e si può incastrare con impegni lavorativi/famigliari/amorosi/di cambio auto… in modo perfetto (le numerosissime presenze lo confermano: dunque se abitate in zona Milano e non avete fatto almeno un salto sappiate che non siete giustificati…).

Arriviamo col Sindaco verso la fine del torneo di basket. Facciamo in tempo a sentire qualche pezzo molto apprezzato dei melodic hardcorer liguri Coconut Planters, decisamente in palla per il poco che riesco a sentire, e poi ci ambientiamo.

La location è un classico parchetto pubblico, decisamente ben tenuto, curato e piuttosto grande. Si ha subito l’idea di un’organizzazione ben preparata. I concerti si susseguono mentre è in corso il torneo di basket; banchetto-merch e stand delle birrette Railroad ben dislocati. Ottimo!

Ci siamo anche noi col mitico Reeko che ha tirato in piedi un’ottima situazione con consolle Nintendo, banner, lavagnetta e professionalissimo torneo di Street Fighter (che addirittura prevedeva un euro di multa per ogni bestemmia proferita).

Davvero un gran bel colpo d’occhio. Tanta gente presa bene!

Per la cronaca il torneo di street Fighter viene vinto da una ragazzina, la figlia di Matt di Punkadeka Camilla, che mena come un fabbro tutti i malcapitati sfidanti che vengono prima conquistati dalla sua faccia d’angelo e poi travolti dalla potenza dei suoi attacchi. Vittoria di una millennials in un gioco da mega boomer: ci sarebbe materiale per scriverci un saggio di antropologia culturale!

[Chiedo scusa ma non sono molto interessato al torneo di basket e so solo che ha vinto la squadra di Masu Fastgyver ma nulla più…]

Nel frattempo il mitico Massi Lanciasassi chiude la serata coi suoi pezzi folk punk a due chitarre tutti da ascoltare e cantare. Bellissima situa come direbbero i millennials, ormai padroni del mondo e anche dei passatempi da boomer….

Concluso l’evento Slam Dunk con la classica estrazione della lotteria si parte tutti (o quasi) verso lo Sblender Fest.

rima però facciamo tappa per una pizza da asporto che asciughi un po’ i primi fumi delle numeroso birrette Railroad che da ottimi atleti non ci siamo fatti mancare. Pizzeria assurda in contesto assurdo di parchetto pubblico con personaggi sconclusionati e Sindaco decisamente sopra le righe. Carichi!

Lo Sblender Fest si svolge in un luogo assurdo: l’Arci Mulino Bruciato, cui si accede da mezzo km di strada sterrata agricola in mezzo ai campi. Ognuno è arrivato a modo suo: chi da destra, chi da sinistra, chi a piedi in mezzo a vecchi ed enormi attrezzi agricoli…mah!

Imbroccato il giusto pensiero e parcheggiato selvaggiamente praticamente dentro una roggia, si entra un un posto…da matrimonio. Nulla  a che spartire con il consueto contesto di un concerto punk rock. Enorme cortile curatissimo con tavoli e sedie, cascina ristrutturata con mulino funzionante che porta acqua fresca. Da strabuzzare gli occhi! Davvero un contesto fantastico!

Il pubblico continua a essere quello dello Slam Punk, con qualche aggiunta e qualche defezione (Reeko deve lasciare per impegni improrogabili. A proposito. Grazie per gli sbatti che ti sei fatto!!!). Comunque moltissima gente.

Aprono le bucoliche danze gli Ammonoids, quartetto romano che da parecchio tempo si sta facendo sentire suonando spesso (e bene). Qualcuno li definisce i Green Day de noaltri e direi che la definizione è azzeccata. Mix di pop punk e hardcore melodico ma molto tecnico. Devo dire che, nonostante la sbandieratissima raucedine del cantante Matteo, ho visto i quattro nettamente in forma. Si vede che ultimamente han suonato molto e i meccanismi della band sono oliatissimi. Apprezzatissima la cover di Something in the world today dei Rancid. A conti fatti ottima prova dei romani…e chi se ne fotte della voce leggermente roca!

Tocca poi ai Cheap Date da Caserta. Scusate ma non è il mio. Mi dicono che facciano una sorta di alt/shoegaze molto tecnico. Non è proprio per me. Sorry!

Sale poi sul palco il Dottor K, vero dominatore della serata.

Complice la massiccia presenza di Genovesi che animano il palco il concerto è devastante. Il dottor K sa entrare nel personaggio di serial killer horror come nessuno. Passamontagna e vestiti neri che creano subito l’atmosfera perfetta (e anche il vecchio mulino poco illuminato ci mette del suo…). Ma sopratutto una band che ha i pezzi! Canzoni ben strutturate, tirate ma melodiche per un singalong totale. Il pubblico non può non apprezzare facendo partire anche un timido pogo. Davvero un’ottima prova per una band in formissima!

Nel frattempo il sindaco di Oriano, per ripigliarsi dall’incipiente sbornia e mantenere la parola di riportarmi a casa, inizia a scolarsi la riserva d’acqua del mulino attingendo ad un curioso bottiglione che viene puntualmente riempito dal solerte staff  del luogo…la cosa divertente è che nessuno, conoscendolo, creda stia bevendo acqua e tutti siano convinti si stia sfondando di grappa o gin.

Tocca ai Menagramo per quello che è l’ultimo di una lunghissima serie di concerti primaveril/estivi del duo.

Qui il clima da primo giorno di scuola fa largo all’opposto. Sembra l’ultimo giorno di scuola, complice anche il fatto che sia l’ultima band di una giornata decisamente lunga e, appunto, l’ultima data del tour. Enri e Walter appaiono un po’ stanchi e la portano a casa anche perchè ormai i pezzi dei Menagramo sono patrimonio culturale comune. Chiariamo. Dire che i Menagramo hanno gran pezzi mi pare un’ovvietà; ormai il progetto è consolidatissimo e non a caso il duo viene chiamato a suonare a ripetizione. Oggi si sente un po’ quel clima di svacco da ultima prova ma anche un po’ di fatica dopo una stagione molto lunga. Il singalong del pubblico e gli amici che salgono sul palco danno una mano ai due a terminare un set comunque apprezzabile.

Termina così, non prima della comparsa di una piccola marching band sulle note di One step Beyond (non so da dove saltasse fuori e come mai??), con un Sindaco ormai ripreso ed in grado di farci tornare sani e salvi, una giornata intensa ma davvero bella.

27tommy

 

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