Intervista ai Latte +
I veterans empolesi Latte+ hanno risposto alle nostre irritantissime domande a 360 gradi. Nuovo disco, italiano vs inglese, scazzi vari e molto molto altro…
1. Ciao ragazzi! Per prima cosa presentatevi ai pochissimi che non vi conoscono
Ciao ragazzi, quì Chicco. Beh che dire.. Siamo in attività dal 1997 e ormai non conto più gli album e i concerti che abbiamo fatto tra Italia ed Europa e per chi non ci conoscesse ma avesse voglia di saperne di più, consiglio di fare un giro su Bandcamp o sulle varie piattaforme digitali dove si può ascoltare un bel pò di cose!
2. Iniziamo subito con le domande irritanti. Una delle cose che ha caratterizzato il vostro percorso come band è stato il passaggio dal punk italiano dei primi lavori al punk cantato in inglese e molto Ramonescore-oriented. Raccontateci come mai questo cambiamento.
Semplicemente facciamo quello che abbiamo voglia di fare nel momento in cui componiamo. Non ci siamo mai limitati in questo senso, che fosse cantare in italiano oppure in inglese. In realtà la band nacque cantando in inglese ed i nostri primi lavori infatti furono “Dustbin In Town” e “The New Generation Sucks” pubblicati tra il 1997 e il 1999. Poi nell’estate del 2001 quasi per scherzo scrissi “Ragazza Americana” che nel nostro piccolo divenne una sorta di tormentone. A quel punto con la band pensammo “perchè non provare a scrivere un pò di pezzi in italiano visto che questa non è così male..” e nacque “Guerriglia Urbana”. Dopo alcuni album in madrelingua però avevamo voglia di misurarci nuovamente con l’inglese ed abbiamo pubblicato gli ultimi 4 proprio così. La cosa che non cambia è il nostro stile musicale ovviamente, 3 accordi e via.
3. Sempre sulla vostra virata verso il Ramonescore sappiamo che è stata molto criticata dalla permalosissima punk police ramonescore. Che ne dite di queste critiche?
Non ce ne siamo mai curati e non c’interessano. Ognuno è libero di pensare quello che vuole, noi facciamo il nostro e quando qualcuno ci critica gli diciamo “ben per te che sei più bravo”.
4. Siete una band storica che probabilmente è più conosciuta all’estero che nemmeno nei nostri confini. È una direzione cercata oppure è semplicemente capitato così
Diciamo che con gli album in italiano abbiamo sempre suonato in Italia creandoci un bel giro. Cosa che si è letteralmente invertita con quelli in inglese dove abbiamo avuto ottimi riscontri in Germania, Paesi Bassi e Stati Uniti. Non è cercata ne voluta come situazione, semplicemente si è mosso tutto così.

5. Riguardo all’estero sappiamo che ci sono stati alcuni problemi con l’uscita del vostro nuovo disco (recensito qui). Potete raccontare come è andata così le comari del paese la smettono di spettegolare senza sapere?
Il nostro ultimo album “World Of Retarded” è stato prodotto dalla Prorawk Records, etichetta indipendente nei pressi di Chicago. Purtroppo nel momento in cui è uscito chi gestisce l’etichetta ha dovuto affrontare seri problemi di salute e tutto è rimasto un pò come sospeso in aria. Non c’è stata una vera e propria promozione e l’album ne ha risentito passando in sordina. Ovviamente la cosa più importante è che il nostro amico Kenny riesca a venire fuori da questa situazione, il resto non conta e comunque le nostre copie le abbiamo vendute in ogni caso. Questa faccenda ha decretato la fine della nostra collaborazione musicale ma non della nostra amicizia.

6. Il vostro batterista Puccio ha avuto un serio problema di salute (in bocca al lupo per la ripresa!). La vostra apprezzatissima scelta è quella di aspettare che si riprenda al 100%. Questa decisione mi fa pensare che prima di essere una band siete un gruppo di amici. È così? Cosa significa per voi che una band sia anche un luogo di amicizia?
Noi siamo una piccola famiglia prima di tutto. La musica è semplicemente una fortissima passione condivisa ma prima siamo un gruppo di amici che cercano di darsi una mano nei momenti difficili.Ciò che è accaduto a Puccio è stato abbastanza sconvolgente e devo dire che è appena finita una delle più brutte estati della mia vita. Fortunatamente lui adesso sta benone ed è già in fase di recupero. Avrà davanti a se mesi di lavoro e riabilitazione ma credetemi, ha già una grandissima voglia di tornare in salaprove. In questi 4 mesi non abbiamo pensato nemmeno per un istante a sostituirlo con un altro batterista nonostante avessimo un nuovo album appena pubblicato, diverse date già programmate per il periodo estate/autunno ed una serie di batteristi che si erano fatti avanti per tappare il buco. Non so come avrebbero agito altre band ma per noi aspettarlo è stata la cosa più normale del mondo. I LATTE+ non suonano se non c’è Puccio dietro i tamburi.

7. Il prossimo progetto che avete svelato è la ri-registrazione di alcuni vostri classici pezzi in italiano. Da dove emerge questa scelta? È l’apertura ad un futuro nuovo album con pezzi in italiano?
Questa è una domanda che nell’ultimo mese mi è stata fatta spesso. Intanto posso dirvi che è un qualcosa a cui pensiamo da alcuni anni e non un’idea saltata in testa improvvisamente. Io e Puccio parliamo almeno da 5/6 anni della possibilità di tornare in studio e rendere giustizia ad alcuni pezzi che amiamo ma che sono terribili a livello di produzione e sound. Principalmente la motivazione è questa, la voglia di sentirli finalmente pestare di brutto. Non siamo mai stati contenti di alcuni lavori che abbiamo prodotto e lo abbiamo sempre ritenuto un punto debole. Poi con le ultime vicissitudini abbiamo capito che quel momento era arrivato e non appena potremo tornare in salaprove con continuità ci dedicheremo a questo progetto. Ovviamente le canzoni non si discosteranno dalle versioni originali ma suoneranno semplicemente meglio, più fresche, più potenti e finalmente con personalità. Inoltre avremo ospiti interessanti quindi posso dirvi di avere fiducia perchè faremo un bel lavoro!
Grazie ai LATTE + e un grosso abbraccio a Puccio!