Pinhead Gunpowder-Unt-1 2 3 4 Go! records

Pinhead Gunpowder-Unt-1 2 3 4 Go! records

Tornano (dopo giusto giusto quei vent’anni) i Pinhead Gunpowder!

Disco onesto, che si ascolta volentieri, nulla di superlativo ma l’ennesima conferma che Billie Joe Armstrong è fottutamente bravo a scrivere e a tirare fuori pezzi riconoscibilissimi ma anche molto vari.

Per chi vivesse sulla luna i Gunpowder sono uno dei side project (assieme a Foxboro Hot Tubes, the Network e company….) del frontman dei Green Day, insieme a lui i vecchi sodali (e, soprattutto, amici) Jason White, ormai chitarrista in pianta stabile da diversi anni negli stessi eroi del pop punk, Aaron Cometbus e Bill Schneider, .

Per gli amanti del pop punk anni ’90 (ovvero quando la tanto abusata definizione aveva ancora un senso) i Gunpowder sono sempre stati una sorta di perla rara: sound Greendayano con pezzi altrettanto melodici ma più grezzi con due album (e altro tra raccolte ed EP) semplicemente idolatrati dai fan.

A distanza di giusto un paio di decenni il quartetto si ritrova nella stesso identico solco che aveva lasciato. Pezzi decisamente pop punk ma con un’anima punk rock.

Si parte con il singolo UNT, pezzo mega appiccicoso con un assolo che a molti è apparso un plagio di Cane degli Animols (che figata fantasticare di un Billie Joe che canticchia Cane/meraviglioso animale/affettuoso e leale… nel backstage del Coachella…).

Decisamente Gundpowder vecchia scuola il secondo pezzo, molto ritmato dove canta (e succederà in molti pezzi) Jason.

Dico subito che a mio parere la prima parte dell’album ha ottimi pezzi ma un mood forse troppo patinato.

Trovo invece che da Shine in poi il disco trovi la sua svolta, ritrovando suoni più grezzi e immediati. 

In effetti Shine è decisamente il pezzo migliore dell’intero LP, quello che tiene testa ai vecchi capolavori su Carry the banner o Ellstone avenue.

Si prosegue con un pezzo mega piacione ma che centra in pieno il bersaglio come Hola Canada; poi torna la voce di White nell’ottima Neighborood.

Green purtroppo spezza quello splendido mood che si era creato: pezzo molto pop rock con un riff vagamente Nirvanico…unica traccia skippabile del lavoro! Per fortuna si torna a spingere (eccome!) sull’acceleratore con Chowchilla.

Chiusura decisamente all’altezza con Trash TV e la ballatona a due voci song for myself.

Per tirare le somme: i Gundpowder sono tornati. Metteteli sul piatto e godetevi un bel gradito ritorno agli anni ’90!

E diciamocelo: siamo nel 2024 ma i quattro sanno ancora fare il culo a qualche centinaio di altre band!

27tommy

1.
UNT 03:00
2.
Difficult but not Impossible 02:27
3.
Scum of the Earth 01:51
4.
OH MY 02:42
5.
Nothing Ever Happens 02:09
6.
Draw It In 02:05
7.
Shine 02:00
8.
¡Hola Canada! 01:47
9.
Here Goes the Neighborhood 02:34
10.
Mumbles 02:08
11.
Green 02:47
12.
Chowchilla 01:11
13.
Trash TV 02:47
14.
Song for Myself

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