Impossibili+Succo Marcio+Joker’s @ Villa Tittoni (Desio)
Ogni generazione ha i suoi punti di riferimento, ogni generazione ha i suoi miti, ogni generazione ha una band, un testo, un’intro che le risvegliano dentro sensazioni, emozioni, ricordi….Ecco qui: il concerto dell’altro giorno a Villa Tittoni teneva dentro due generazioni attigue, molto vicine eppure così lontane: quella legata agli Impossibili e quella dei Succo Marcio.
Me ne accorgo quando tra la folla incontro il mio (ex) vicino di casa Mattia, discotecaro di qualche anno più giovane di me che, quando gli chiedo come mai sia inaspettatamente lì, mi dice “beh…i Succo Marcio: la mia gioventù!”.
Ecco. Dico la verità. Io i Succo Marcio non li ho proprio mai visti…e neppure ascoltati: non conosco nemmeno un pezzo! E quando candidamente lo confesso a Mattia, quello mi guarda con l’aria stralunata di chi abbia detto che non ha mai visto in Tv la sagomona di Jerry Scotti. Incredulo.
E invece…ovviamente io sono qui per gli Impossibili perchè, come già ho avuto modo di dire: “almeno un concerto degli Impossibili all’anno dovrebbe essere obbligatorio!“
Mettiamo ordine alle idee: ci avviamo alla spicciolata a Villa Tittoni. Il Sindaco arriva per primo (probabilmente per inaugurare ufficialmente la serata), io e RZR partiamo assieme e poi arriva il buon Pucci, altro superfan dei Succo.
Gli orari sono da Domenica sera: primo gruppo attacca alle 20.00 (????). Anche per l’apertura gli organizzatori hanno scelto l’usato sicuro: sul palco i redivivi Joker’s, punk rock band strasentita ai tempi che furono, di cui si erano perse le tracce da parecchio tempo. Il terzetto, con al seguito un buon gruppo di amici (e bimbi) scherza parecchio sulla propria tenuta fisica ma propone un buon set davanti a un discreto seguito (visto l’orario da TG1).
Tra una birretta e qualche faccia nota che giunge alla spicciolata (addirittura si palesa Cippa dei Punkreas, che aumenta non poco l‘effetto amarcord della serata) salgono sul palco gli Impossibili, ore 21.00 (!).
La verità è che i quattro giocano decisamente in un campo che poco gli si addice: palco altissimo con transenne, orario da digestivo, maggioranza del pubblico presente per un’altra band: tutto fa pensare a una mezza debacle….e invece? Beh, invece un cazzo: gli Impossibili sono gli Impossibili, lo si capisce quando, pian piano, alla spicciolata, le facce note si fanno sempre di più, avanzano e si piazzano chi alla transenna, chi a lato-palco e il pit si inizia a popolare di (ex)ragazzacci cresciuti sulle note di Araya e soci.
E così inizia il solito concertone degli Impossibili dove si cantano a squarciagola i pezzi di quel capolavoro di Impossimania.
Incredibile il fatto che i quattro abbiano decisamente modificato la collaudatissima scaletta, partendo con malata tumorale ed inserendo parecchi pezzi del nuovo (ottimo) lavoro: ne conto almeno quattro, hikikomori, sogno io, fino all’alba con te e cascina che ovviamemente si inseriscono a cavallo dei soliti mega classiconi.
E allora via ancora una volta con Stefy è una punk (Stefy è una punk/Stefy è nel mio cu/o/o/re), la mia ragazza a 9000 volt, Giancarlo mi ha detto, Zombie… e poi i soliti intermezzi di Araya che vorresti sentire ogni volta “un po’ di zucchero per i cuori solitari” prima di in fondo al cuore oppure “c’era una volta il movimento straight edge” prima di odio lo sXe ….insomma, i soliti vecchi e cari Impossibili.
Sotto palco con una decina di fedelissimi si improvvisano timidi poghi ma soprattutto si canta a squarciagola. In effetti ci si accorge che il pubblico man mano si scalda seguendo i quattro con cori e singalong. I ragazzi rispondono con Androide, Mostro, la Tipa della casa occupata….ovviamente non può mancare la richiesta del pubblico di “più fumo“” cui Araya risponde con una nuova involontaria gag: oggi “il fumo ce lo passa il Comune“….
Il set è lungo e gli Impossibili appaiono decisamente in palla nonostante sia da qualche tempo che non suonano (mi spiegano a causa dell’evidente stato di avanzata gravidanza della compagna del batterista, che a breve diventerà padre…auguri!) . In particolare i pezzi nuovi appaiono molto efficaci, veloci e con gli assolini ben curati di Daniele.
Ma noi vecchietti con vediamo l’ora di sul sedile con te, rock and roll robot e della consueta chiusura con cani blu….ancora una volta lunga vita agli Impossibili, patrimonio davvero di una intera generazione. Come urla uno degli scatenati al mio fianco “grazie di esistere!”. Vero. Si chiude con il convincibilissimo Araya pronto alla consueta serie di bis ma con l’inflessibile fonico che toglie i suoni. E anche questo è ormai parte di un collaudatissimo show!
Il concerto non è finito qui, manca la portata principale…ma come detto, non conosco i Succo Marcio: mi faccio così aiutare da Pucci, vero afecionado del quintetto comasco.
Appuntamento annuale, uno solo, senza repliche previste, a cui non si può mancare. Il SuccoRaduno 2023 ha sede stavolta a Desio, nella location del Parco Tittoni.
Entrati sul palco da headliner, dopo le performance di The Joker’s e Impossibili, i Succo grattano via subito la ruggine accumulata in un anno senza concerti, partendo forte con “L’ultimo sorriso”, l’ultima traccia di “Succo Cocktail Tropicale All’Arancia!”, il loro disco di punta che ormai ha più di 20 anni sulle spalle.
Seguono a ripetizione quasi tutte le tracce di quel disco, intervallate da qualche pezzo di “Anche lei sarà come tutte le altre?”: “Rock Club 52”, “Vattene via”, “Non mi piace”, “Perdono” sono solo alcuni dei pezzi portati sul palco da Alessio e soci.
Che si tratti di chiamare sul palco una ragazza del pubblico per la seconda voce di “Viviana”, o di improvvisare una cover acustica di “Redemption Song” mentre Mario deve sostituire una corda rotta alla sua chitarra, i Succo tengono alla grande la scena, suonando e cantando da dio per un’ora abbondante, e aspettano fino all’ultimo per regalare al pubblico (numeroso, ma forse un po’ poco partecipe) i due pezzi più famosi: “Muore il giorno” e “Kabum!”, in grado di scatenare finalmente più di qualche hardcore fan sotto il palco.
Si chiude con il bis di Muore il giorno, dopo un pensiero a Silvio, lo storico batterista della band, scomparso nel 2020.
Ci si rivede sicuramente al SuccoRaduno 2024.
27tommy & Pucci