Straightline – Keep Your Cool (Thousand Islands Records, Lockjaw Records)

Straightline – Keep Your Cool (Thousand Islands Records, Lockjaw Records)

Who will save skatepunk? Thousand Islands e Lockjaw Records, pochi dubbi.

Le due etichette si sono rese protagoniste di un grande revival del genere negli ultimi anni, dimostrando di puntare ancora molto su uno stile che per diverso tempo è stato considerato in verticale declino.

Fa parte di questo revival anche l’ultimo lavoro degli Straightline, dal titolo Keep Your Cool, fresco fresco di uscita alla fine di questa lunga e torrida estate.

Il combo tedesco è attivo già da qualche anno e propone un genere ascrivibile al CanadaCore, condendo il classico skatepunk con elementi prettamente metal.

Direi senza troppi giri che la band può essere considerata la risposta Europea ai Mute, ma onestamente li digerisco meglio: li ritengo infatti in grado di gestire gli eccessi virtuosi più metallari meglio dei colleghi Canadesi. Non fraintendetemi, sono si dei super tamarri che non si fanno mancare assoli ipertecnici, blastbeat e compagnia, ma credo siano in grado di rendere questi elementi più accettabili da un pubblico “estraneo” a questi canoni come quello del punkrock, che può spesso giungere ad una prematura noia nell’ascolto alla lunga di metallate esagerate.

Le dodici tracce di Keep Your Cool non fanno abbassare di un secondo la guardia e tengono sempre l’attenzione bella alta: zero filler e zero rallentamenti, chitarre pulite e presenti, voci cariche e belle spinte fanno di questo disco più che un compromesso per mettere d’accordo punkabbestia e metallari.

Il lavoro è ben prodotto, fin troppo, e funziona anche dal punto di vista grafico anche se questo particolare stile cartoon non è una trovata nuova in casa Lockjaw/Thousand Islands (si vedano ultimi lavori di Our Darkest Days, Twenty2, Sic Waiting). Personalmente questi colori così accesi e carichi a me gasano molto.

Come già detto un anno fa per i Gibberish (rece qui), il fatto di essere uscito così tardi costituisce forse una piccola pecca. L’adrenalina di questi dischi penso possa rendere meglio a inizio e durante l’estate; vero che le label hanno puntato su altri dischi della stessa linea per la bella stagione, ma credo sia questo il migliore di tutti. Sarei comunque curioso di beccarmeli dal vivo.

Lo skatepunk scorre ancora potente e spacca il culo. Bravi regaz.

Reeko

Tracklist:

  1. Global Frustration
  2. Virus
  3. Undone
  4. Weltschmerz
  5. Shame on you
  6. Dead Certain
  7. Earth Defenders
  8. Leaders of self-destruction
  9. Failed Catharsis
  10. Stood for something else
  11. Powershift
  12. Global Citizens

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