NICK OLIVERI ACOUSTIC SOLO – NAMA BREWING (Treviglio, BG)

NICK OLIVERI ACOUSTIC SOLO – NAMA BREWING (Treviglio, BG)

Spesso le famigerate “settimane corte” partono con il ripromettersi di riposarsi, stare in casa, andare a letto presto per ricaricarsi e altre amenità da libro Cuore.

Per noi che siamo stati senza concerti, annessi e connessi per quasi due anni, tutto questo non può essere preso in parola, infatti, eccoci qua, pronti e fibrillanti dopo un 25 aprile mediamente intenso a livello enogastronomico, per andare a sentire una vecchia conoscenza del rock’n’roll in veste solista e acustica (ma neanche troppo, come scopriremo leggendo le righe a seguire): Nick Oliveri.

Innanzitutto, il buon Nick è uno di quei pochi in grado di richiamare a sé almeno tre sottogruppi della scena rock: i metalheads, gli hardcore kidz e gli indie-nerdoni.

Arrivo nella zona industriale di Treviglio direttamente dopo il lavoro, parcheggio e mi dirigo verso l’ingresso del Nama (nuova realtà birrofila della provincia bergamasca) e le poche persone che gironzolano dentro e fuori dal locale sono infatti molto diversificate: alcuni ragazzi con tattoos e bicipiti in vista freschi di palestra, un paio di punk girls con macchine fotografiche già pronte a scattare, una coppia di sessantenni con smanicato a toppe d’ordinanza (con ovviamente almeno una degli Iron).

Appena entrato, riconosco dietro il bancone Giulia aka “Julia The Ripper”, che suonava il basso nei Viboras, non sapevo lavorasse al Nama, poi riconosco anche uno degli spillatori, suonava con l’amico Mauri negli HeretiXircle, avevamo condiviso palco e serata al Livevil qualche anno prima della pandemia … insomma, “Chewbe, siamo a casa”!

Ordino una birra, mi giro e a due metri da me, intento a spiluccare, c’è seduto Nick.

Con lui Stewie Svetlanas che lo spalleggerà durante lo show.

In diffusione c’è una playlist messa dai ragazzi del Nama, all’improvviso, dopo esserci contraccambiati il saluto con bicchiere di birra al cielo, il buon Nick inizia con quello che potrei definire un warm-up dello show: di ogni canzone, che conosca o meno, viene storpiato il testo in tempo reale, da quel momento ogni brano che passa viene ricantato da Nick in tonalità minore o maggiore, viene urlato o sussurrato, stravolgendolo.

Risate diaboliche e una presa bene percepibile pure a due km di distanza, sembra perfettamente a proprio agio e se la vuole godere.

A una certa si alza, si dirige verso la cassa e chiede se possa prendere il tablet per scegliere altra musica da mettere su, ovviamente nessuno gli dice di no, anche perché ripeto, ha un entusiasmo contagioso.

Io sono dietro di lui e dopo alcune sue esitazioni nella ricerca dei brani, me ne esco con: “ Dwarves, maybe ? “

Lui si gira, abbozza un mezzo sorriso, fa un paio di smorfie e prima di rimettersi a digitare ribatte “ not today man

Fa partire un disco che nessuno dei presenti conosceva, dice che la ragazza che canta è (o è stata, non è chiaro) la sua fidanzata.

Torna alla postazione di partenza e riparte coi brindisi.

Prima di uscire mi passa vicino e mi chiede se fumo, gli rispondo di no, lui quasi meravigliato ma sempre con quell’aria folle mi sussurra “ ma sei sicuro di essere un fan dei Dwarves “ ?

E giù a ridere male.

Nel frattempo il locale si riempie e la postazione da concerto è estremamente hardcore: un tappeto, due ampli, due microfoni, tutto on the floor proprio in mezzo al laboratorio di produzione.

Nel frattempo arrivano anche alcuni miei amici con cui ci si era dati appuntamento e man mano che si riempie il locale, praticamente ogni persona è una faccia nota, vuoi perché a Treviglio ci ho fatto le scuole e ci ho iniziato a girare e suonare molti anni fa, vuoi perché un evento del genere non poteva richiamare certa gente.

Nick sale sul palco (si fa per dire) alle 22.30 circa, imbraccia la chitarra e attacca ‘Green Machine’ dei Kyuss, in versione sofferta e incazzosissima, quasi come se a cantarla fosse un animale ferito che non vuole arrendersi.

Ci stende tutti.

In particolar modo il fonico, un ragazzo che a metà brano si sente dire una serie di frasi tipo “hey amico, alza, tira su, tira su quel fottuto volume”.

E’ un set acustico, ma, sapete, io odio suonare in acustico”, sentenzia.

Vuole farci capire, riuscendoci peraltro in pieno, che di acustico c’è la forma ma di certo non la sostanza, stiamo assistendo a un concerto con attitudine hardcore al 100%, poche storie.

Arriva a dargli manforte Stewie degli Svetlanas che lo accompagna in una versione da brividi di “Gonna Leave You” dei QOTSA, altro peso massimo che ci colpisce in pieno.

Poi irrompe Olga Svetlanas e già sai … eseguono in trio “People Suck” della band italo-russa e poco prima che inizino sussurro a Bisk, che è in prima fila con me: “attento che la ragazza è fuori di testa, adesso spacca tutto”.

Manco a farlo apposta è proprio Bisk che viene preso per il collo da Olga nel bel mezzo del pezzo e viene scaraventato in mezzo al pubblico, nel tripudio generale.

Un’ora e un quarto con brevi intermezzi tra un pezzo e l’altro, uno show minimale ma esplosivo quanto quello di un power-trio medio in elettrico, una dedica toccante e visibilmente sentita a Mark Lanegan prima di suonare ‘Hangin’ Tree’ e nel finale anche una ‘Six Shooter’ fatta da solo, a urlare nel microfono, senza accompagnamento.

Solo Nick e il microfono.

Sentire due pezzi del genere presi da quel capolavoro di album che è ‘Songs For The Deaf’, fa e farà venire i brividi sempre e comunque.

Finito lo show, si immerge in mezzo a noi salutandoci, abbracciandoci e ringraziandoci praticamente uno per uno, fermandosi a fare due chiacchere con chiunque, disponibilità per tutti.

Mi fermo a ripensare all’evento che abbiamo avuto la fortuna di vedere: nella zona industriale di Treviglio, il paese che negli anni ’90 ha letteralmente svezzato e iniziato molti di noi alla musica alternativa, suonata e non, stasera è passato Nick Oliveri, dei Kyuss, una di quelle band di cui non trovavi i dischi nei negozi, tranne forse se ti capitava una botta di culo al ‘West Coast’ in via Roma.

Corsi e ricorsi storici.

Koppo

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