Fiddlehead – Death is Nothing to Us (2023, Run For Cover Records)

Fiddlehead – Death is Nothing to Us (2023, Run For Cover Records)

Non è che voglio passare per killer di summer vibes, sia chiaro… però i Fiddlehead quel mood da settembre ce l’hanno.

Quel sapore dolce/amaro che viene fuori a fine ferie quando hai già nostalgia delle vacanze, ma ti senti la carica giusta per affrontare un anno di nuove sfide (quella che dura in genere mezza giornata) è a mio avviso il marchio di fabbrica della band di Boston.

Un po’ di retrospettiva per chi fosse ancora a secco: i Fiddlehead sono un supergruppo nato come side project di membri degli Have Heart e dei Basement nell’ormai lontano 2014, tre gli album all’attivo, notevole il seguito che si sono creati. Li avevo scoperti col loro penultimo disco, Between the Richness, e mi avevano incuriosito subito nonostante trovassi il disco alla lunga un po’ noioso.

Storia completamente differente invece per il nuovo arrivato, Death is Nothing to Us, che nonostante sia effettivamente il più lungo della carriera della band come minutaggio, risulta invece il più scorrevole e piacevole. Non c’è un momento del disco in cui la mia attenzione ha avuto dei cali: tutti i pezzi sono ben arrangiati e, anche se sembra strano da dire, “finiscono al momento giusto”, cioè prima di risultare ridondanti nel loro messaggio. Viene voglia di riascoltarli.

Tra i pezzi che ho apprezzato maggiormente cito la bellissima opener The Deathlife, davvero un bel tiro che spettina bene come dovrebbe, Welcome the Situation, il cui riff ipnotico mi ha riportato a certe atmosfere di bell’alt rock anni 90 e Fifteen to Infinity, per il riuscito ritornello da singalong. Impossibile poi non menzionare la magnifica True Hardcore (II), che vede la collaborazione di Justice Tripp (Angel Du$t, Trapped Under Ice).

Il disco suona molto bene, confermando il trend iniziato dal predecessore: da manuale il gusto della band e della produzione nella scelta dei suoni e degli effetti e direi perfetto il bilanciamento fra tutti gli strumenti, impossibile perdersi qualcosa.

Convincente anche la parte grafica ed i video promozionali creati per i brani Sleepyhead, Sullenboy e Fifteen to Infinity: quest’ultimo in particolare è quello che preferisco perché dipinge molto bene il sentimento di cui parlavo all’inizio (sembra un video delle vacanze) e per via della qualità che si è voluta dare alle riprese, che credo l’avrebbe collocato benissimo in un episodio di Beavis&Butthead (chissà come l’avrebbero commentato!).

Se vi piacciono gli Anxious, ma li vorreste più At the Drive In avete trovato pane per i vostri denti. Ma solo da quando avrete finito le ferie.

Reeko

Tracklist

1. The Deathlife 

2. Sleepyhead 

3. Loserman 

4. True Hardcore (II) [ft. Justice Tripp] 

5.Welcome to the Situation 

6. Sullenboy 

7. Give it Time (II) 

8. Queen of Limerick 

9. The Woes [ft. Kate-O-8] 

10. Fiddleheads 

11. Fifteen to infinity 

12. Going to Die

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