
Scheletri – Torino (Rebuilding Records)
Volenti o nolenti, ormai è una realtà a cui sembra impossibile sfuggire: Torino è parte di noi.
É proprio con queste parole che gli Scheletri aprono il loro esordio in full length targato Rebuilding Records in uscita giusto in tempo per chiudere in bellezza un (altro) anno di musica.
Esiste senz’altro un legame piuttosto stretto per la band se ha addirittura deciso di intitolare il proprio debut album come l’amato capoluogo piemontese, ma quella raccontata dagli Scheletri è una città diversa da quella che conosciamo. La Mole, i goal nel Derby e i palazzi stavolta rimangono sullo sfondo: questa Torino è fatta di piccoli vicinati, stradine, negozi chiusi e birre bevute nel parcheggio del discount con gli amici. La Torino vista da chi la guarda dalla finestra della cameretta.
Torino è un disco semplice ma intenso allo stesso tempo, pervaso da sentimenti sempre a metà strada tra la nostalgia e la serenità, la dolcezza e la rabbia, l’amarezza e la spensieratezza…in una parola: EMO.
Si, questo è proprio un bell’album emo coi controcazzi come non se ne sentivano da un pezzo. Quell’emo che trova la sua massima espressione quando lo ascolti guidando tra le vie della tua città natale ed ogni angolo che osservi ti ricorda una battuta, un’avventura, un bacio o un cuore spezzato, che poi è proprio quello che è successo a me la prima volta che ho ascoltato questo disco. Roba alla Ataris di So Long Astoria insomma, se devo citare qualcosa che mi ha provocato le stesse vibes, ma più sincera e con meno pretese.
Un pezzo come Eurospin (video qui), secondo singolo di lancio dopo Torino non è la mia città, l’ho collegato (e non chiedetemi come fa il mio cervello a fare queste associazioni) al pomeriggio a casa dei ragazzi della pubblicità della Ciobar, ma non tanto come accompagnamento giusto per quel momento esatto, piuttosto come sottofondo di quando i ragazzi, vent’anni dopo, si ritrovano per guardare le foto e i video di quella giornata.
Penso che la band offra una buona interpretazione di tutto ciò che vuole esprimere, soprattutto dal punto di vista della voce. Trovo lo stile vocale veramente super adatto e molto aderente alle situazioni dipinte da ogni brano e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Invece non mi hanno convinto al 100% le chitarre, un pelo troppo mediose, che in alcuni passaggi tendono ad impastarsi un po’, ma stanno comunque bene con il resto delle scelte che la band ha fatto in merito ai suoni.
Nel complesso davvero un buon lavoro che gasa, non stufa e fa venire voglia di riascolti in loop. La band prenderà parte anche all’ormai prossimo Identità Sabauda e sicuramente sarà un’ottima occasione per gustarseli anche dal vivo (abbiamo parlato di una loro recente esibizione qui).
Il disco uscirà su supporto fisico unicamente in vinile, ordinabile da BigCartel o Bandcamp, ed ovviamente in formato digitale. Disponibile, ma solo con il preorder, anche il classico bundle disco+maglia con le grafiche dell’artwork, che trovo abbastanza centrate, evocative al punto giusto ma senza gridare al miracolo.
Un buon auspicio per il ritorno di un certo tipo di emo di qualità e un ottimo album di debutto che certamente mi procurerò.
Reeko
Tracklist
1 – Torino non è la mia città
2 – Eurospin
3 – Potere
4 – Tu non sei niente
5 – Ossa rotte
6 – Scappare
7 – Fermare il tempo
8 – Fantasmi