Nonna Luisa is a Punk #3

Nonna Luisa is a Punk #3

Se è vero il famoso adagio due indizi fanno una coincidenza e tre fanno una prova, ieri pomeriggio abbiamo avuto una evidente constatazione che i piani folli possono ben riuscire, che la pazzia è contagiosa e che possa essere ripetuta più volte con risultati sempre più….deliranti!

Ecco in ordine sparso sprazzi dei ricordi di quel che è accaduto:

-Tizio romagnolo che si arrampica sul muro del giardino per lanciarsi sul pubblico in stage diving e cade dalla parte opposta, nel campo di grano del vicino!

-Aaron Pessimi Elementi che propone ai Libidine e canta Monica delle Formiche atomiche perchè erano anni che aveva voglia di cantarla

-Enorme cuoco con camice bianco da chef con vistosa toppa punk sulla schiena che dopo aver grigliato mezza fauna suina del parmense decide di entrare nel pogo diventandone il king assoluto

-Tizio che cerca di far fumare misteriosi torcioni alle band mentre suonano e ai cantanti mente cantano

-Premio a pari merito per miglior t-shirt: “never mind Malesani here’s Millwanks” e “vote for Frank Gallagher” 

-Banchetto/sit in di protesta all’inizio della via (perchè???)

-Discorso di Nonna Luisa dalla finestra con pubblico in delirio

-Bassista Hornytoorinchos che si aggira nel pogo in mutande rosa con unicorni

-Concerto Fighettas interrotto per leggera ferita nel pogo. Intervento risolutivo di Formy che si improvvisa barelliere

-Toccata e fuga di Skalos

-Nico Poli dei Libidine che prova improbabili approcci con ogni persona di genere femminile presente nel quartiere chiedendo sesso orale gratuito con ostentata nonchalance

Ma andiamo con ordine e proviamo a riepilogare come siamo arrivati a tutto questo scempio.

Nonna Luisa is a punk ormai è un appuntamento di cartello della primavera punk rock, una vera e propria tappa fissa per i ragazzi della scena della zona Comasco-lecchese-milanese e non solo…

Breve riassunto per chi avesse vissuto sulla luna nelle ultime tre annate. Nonna Luisa è la mitologica mamma del Gino Formy Formica dei Rubber Room che presta il giardino di casa sua per una fantasmagorica festa all’ammerigana dove gruppi punk rock (e non solo) si alternano su palchi (novità dell’anno ci sono due diversi stage) improvvisati davanti ad un pubblico che porta da casa cibo, bevande e altre amenità.

Le due precedenti edizioni (qui1 e qui2 reportate) si sono ovviamente caratterizzate per il delirante degenero e la totale mancanza di freni inibitori di gruppi di energumeni festaioli giunti dai più improbabili meandri del circondario (e non solo).

Ovviamente l’edizione numero tre ha tenuto assolutamente testa alle due precedenti … ma che ve lo dico a fa?

Devo dire che il pubblico si poteva dividere in due categorie facilmente identificabili: chi aveva già assistito alle edizioni precedenti, che, con l’esibita sicurezza di una giuda alpina su un sentiero di montagna, si muoveva a colpo sicuro rimediando in tempo un secondo birre fresche, patatine, torte salate e ogni altro bene di prima necessità.

C’erano poi i novellini che appena arrivati sgranavano gli occhi di fronte ad una situazione inimmaginabile con due palchi montati in un angusto giardino da cui fuoriuscivano flotte di energumeni sudati, musica a tutto volume che invadeva l’intero quartiere, zona merch, area ristoro con ottimi panini pulled pork, birre e cocktails…riconoscevi i novellini dal quel loro stentare a credere (che tutti abbiamo vissuto alla prima edizione) che tutto questo fosse realmente possibile in un paese dove anche per spostare un sasso dal giardino occorrono 1000 permessi firmati e controfirmati…magie di casa Formica!

La partenza del gruppo di irritati è proprio da domenica pomeriggio: ritrovo con RZR e il Sindaco di Oriano, amaro del Capo al bar dell’Oratorio e sosta al Bennett per far scorta di un paio di casse Morettone da lasciare nel frigo appannaggio della folla (credo che alla fine il saldo birre portate-bevute possa essere leggermente positivo, ma non ci giurerei).

Devo dire che ad occhio il pubblico di questa edizione appare leggermente più esiguo rispetto alla precedente, ma potrei sbagliarmi. Forse ha influito anche l’onestissimo prezzo di ingresso che quest’anno viene richiesto (a dirla tutta chi è stato a casa per questo per me può starsene a casa per sempre).

Devo dire che quest’anno ho tergiversato moltissimo in chiacchiere e dunque il report sarà parzialissimo: chiedo scusa alle band che non ho avuto modo di ascoltare…

Getto lì qualche impressione: arriviamo con calma e mi perdo le prime band: mi spiace in particolare per Nope e Pessimi Elementi che mi dicono aver suonato con un Aaron in totale forma alcolica…

Sento distrattamente i/le quotatissime Useless 4 , scusate ancora ma uscire dai mille saluti si è rivelato problematico…

Finalmente mi piazzo davanti al palco per i Novanoise, gruppo che sulla carta avrebbe dovuto essere il meno affine alle mie orecchie. Piazzano due tastiere e tremila pedaliere e già ho l’istinto di andarmene, ma mi incuriosiscono la tenuta e la fluorescente chioma cyberpunk della cantante. Ottimi pezzi tra rock, metal e punk con una voce che sa essere potente e dolce quando serve.

Novanoise: back to 1996

Il nonna Luisa è però territorio ideale per i gruppi più cialtroni e decisamente caciaroni: e chi meglio di quegli animali dei Libidine possono animare la festa? Corredati da un manipolo di fradici ragazzini esportati direttamente dalla Romagna ecco che i quattro letteralmente stappano la festa come l’ennesima bottiglia di Moretti. Punk demenziale in italiano con voce marcissima di Jack e cover di Rocco Granata (Marina), Prozac + e Formiche atomiche.

Libidine: posto giusto, momento giusto (doppia Libidine)

Danilo Friday in punk ha voluto fortemente invitare gli Imbroglioni, band swing decisamente estranea alle sonorità punkeggianti della festa, ma ovviamente, riproponendo successi italiani degli anni che furono, coinvolgono il pubblico (con  Nonna Luisa in prima fila, anzi, al microfono)!

Gli Imbroglioni: canta che ti passa!

Ottima la prova dei mega local Verse Chorus Inferno, melodic hardcore alla vecchia con cover finale da brividi di Teenage Anarchist degli Against me!

Verse Chorus Inferno : back to Fat times!

Abbiamo detto che il bello del nonna Luisa sono le band demenziali ed ecco che la lineup propone Hornytoorinchos e Fighettas, due modi diversi ma ugualmente efficaci di catalizzare il degenero che è nell’aria.

Partono gli Hornytoorichos, classica party band che riedita pezzi della tradizione (quel mazzolin di fiori, come porti i capelli, camminerò…) in chiave delirante. Vestiti di scena e frontman che assomiglia a Frettesi dopo il gol con il Barcellona. Indemoniato! Scatenato mentre incita il pubblico a imbarazzanti balletti e sceneggiate.

Hornytoorichos: party band for party people#1

E che dire dei nostri amati Fighettas?

Ovviamente che non ci poteva essere occasione migliore per (ri)vederli dal vivo dopo qualche tempo. Ovviamente la situazione è del tutto la loro: voglia di far balotta e di scatenarsi sulle note dei GreenDay, dei Nofx e dei Bad Religion mixate a Laura Pausini, Tiziano Ferro e Max Pezzali…

Fighettas: Party band for party people #2

Sono passate quasi sei ore dal nostro arrivo, ormai è buio. Raccattiamo il Sindaco e ce ne torniamo provati ma appagati verso casa!

Insomma: gran bella festa. Grazie Formy, Grazie Nonna Luisa!

27tommy

Un pensiero riguardo “Nonna Luisa is a Punk #3

  1. Che festa! Prima volta che partecipavo e faccio parte delle persone che non riesce ancora oggi a crederci. Due palchi nel giardino! Bellissimo!!!
    Aggiungo che i CF98 hanno spaccato di brutto

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