Ferie finite, ora di tornare al lavoro.

Dopo un (più o meno) giusto momento di stacco mi rimetto all’opera iniziando con un disco che – devo ammettere – ho ascoltato molto quest’estate.

I Wish I Lived This Life, debutto discografico dei romagnoli Lillians, è stato effettivamente uno dei compagni principali della mia permanenza in quel di Cannes e si: mi ha fatto un po’ sentire come se stessi attraversando le spiagge di San Diego.

Già, perché è di questo che si parla: new school pop punk from Southern California. Il suono dei Lillians raccoglie un po’ l’eredità di quel pop punk sperimentale tentato in prima battuta dai Blink-182 ai tempi del loro Self-Titled – per me il disco migliore della band (apro l’ombrello che pioverà merda) – e poi ripreso a tratti da band come gli Alkaline Trio, ma che alla fine della fiera è rimasto un po’ lì tra il chiaro e lo scuro.

I Wish I Lived This Life è un disco dove si trova di tutto, dalle composizioni più riflessive ai singoloni da classifica (Move On ragazzi…provate a scrollarvela dal cervello), all’interno di un equilibrato mix tra semplicità e qualità.

Cerco di spiegarmi meglio: durante i miei svariati ascolti, mi è capitato più di una volta di paragonare questo disco a un piatto di pasta stellato: un qualcosa che può apparire semplice, fin troppo a primo impatto, ma che man mano che lo si assaggia fa venire da dire “ah…però!”

Il disco è pieno di sfumature che vanno colte, come gli aromi di un buon vino, e che fanno scoprire qualcosa di nuovo e piacevole ad ogni play.

A livello compositivo, la band fa un ottimo lavoro, ricalcando molto fedelmente le influenze già citate, cosa che però tende anche ad essere croce e delizia di questo progetto: se da un lato è una dimostrazione di indubbio talento, dall’altra rischia di produrre un ascolto troppo derivativo. Ci può stare per un primo disco, ma spero – ed anzi credo – che la band troverà presto il modo di far proprio questo stile per continuare quella strada rimasta un po’ interrotta.

La produzione costituisce forse uno dei punti più forti di questo lavoro: mi è capitato poche volte di imbattermi in un debut album di tale qualità. Si vede che i ragazzi ci hanno creduto e speso, in tutti i sensi.

Artwork e “marketing” di livello: bene tutto, rimango sempre abbastanza impressionato dall’impostazione estremamente professionale che i Lillians vogliono dare all’intero progetto.

Tropical London, etichetta anch’essa al “debutto” discografico (virgoletto perché, per chi non sapesse, si tratta di una costola di Wild Honey), setta già l’asticella piuttosto in alto e se è questa la qualità su cui punterà l’etichetta anche in futuro, credo che potremmo vederne delle belle.

Tutti i link qui.

Reeko

Tracklist

1. Wasted
2. So, So Long
3. Move On
4. 17
5. Another Lie
6. Anxiety
7. 22
8. Gone
9. Let It Go
10. 10.Last Dance