Bandaid Brigade – I’m Separate

Bandaid Brigade – I’m Separate

Questo non è un album punk.
Bandaid Brigade è il nuovo progetto che coinvolge Zach Quinn dei Pears e Brian Wahlstrom di Scorpios e Gods Of Mount Olympus. Progetto molto particolare per le sonorità e soprattutto per i soggetti coinvolti.
Quinn lo conosciamo bene per i suoi Pears, band hardcore punk di New Orleans, ormai in procinto di pubblicare il terzo album a marzo 2020.
Wahlstrom invece è un cantante e pianista forse un po’ meno conosciuto nell’ambiente punk che però ha collaborato spesso con Joey Cape dei Lagwagon, sopratutto nella band Scorpios, insieme anche a Tony Sly.
È proprio tramite l’etichetta di Cape, la One Week Records, che Quinn e Wahlstrom si sono incontrati e hanno dato vita a questo esperimento che esula dal punk rock e dà libero sfogo alle loro velleità artistiche finora inespresse.

Come suona allora questo disco? In modo totalmente diverso da quello che questi artisti hanno fatto finora. Un pop/rock fortemente influenzato dagli anni ‘80 e dalla disco music: sintetizzatori, coretti, falsetti. Si sentono gli Abba, Elton John e i Genesis. Il punk resta forse nell’approccio ma niente più.
Da un’intervista di lancio del disco, i due si dicono entusiasti per questo lavoro (“It’s quite possible that this is the best album ever made”) e si capisce che Bandaid Brigade è qualcosa che appaga una parte di loro che non poteva emergere con i rispettivi progetti principali.

Mi è piaciuto il disco? Travel Light, uno dei due singoli che accompagnano l’uscita dell’album, è un pezzo veramente bello e coinvolgente, che riassume bene la proposta di questo progetto. Quando lo ascolto mi sento un po’ Kevin Kline nella famosa scena di In & Out! Molto bello anche Break The Grid, l’altro singolo estratto, e il blues finale alla fine di Nothing. Le altre canzoni non mi hanno fatto gridare al miracolo ma nel complesso si fanno ascoltare volentieri.
In generale un bel lavoro, originale e perfetto da alternare ai soliti ascolti.

Resta il dubbio su chi possa andare oltre al primo ascolto incuriosito e mantenere fisso questo disco nella propria playlist giornaliera. Infatti il sound non è certo affine a quello di chi ascolta punk rock e, essendo la band (almeno per ora) sconosciuta al di fuori del circuito punk, potrebbe non arrivare a chi ascolta solitamente questo genere.

Ma alla fine chissenefrega: loro si divertono e va bene così!

Frankie

PS: da notare il mullet di Quinn! Occhio che stanno tornando!!!

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