The Copyrights – Alone in a Dome (Fat Wreck Chords)

The Copyrights – Alone in a Dome (Fat Wreck Chords)

The Copyrights arrivano al settimo album in studio e questa volta fanno il grande passo e firmano per la Fat Wreck Chords, dopo un lungo periodo con la Red Scare Industries, che ha pubblicato tutti i loro album più famosi.

Per chi ancora non li conoscesse, il loro sound può essere brevemente descritto come un mix tra primi Green Day e Teenage Bottlerocket e con ritornelli antemici a la Bouncing Souls.

La cosa figa dei The Copyrights è che, nonostante la loro proposta musicale non sia mutata negli anni, a partire dal 2007 sono riusciti a mantenere sempre standard altissimi, sfornando album davvero stupendi, compreso l’ultimo Report del 2014. Questo sorprende ancor di più nel confronto con i colleghi, tra cui i già citati Teenage Bottlerocket, in quali non hanno convinto con l’ultimo paio di lavori.

Questo Alone in a Dome non fa eccezione per nessuna delle premesse fatte finora.

Il disco è in totale continuità con il percorso costruito dalla band di Carbondale, Illinois. 12 pezzi in puro stile Copyrights senza particolari sorprese:

  • Durata media delle canzoni: 2 minuti e mezzo. Check
  • Durata totale dell’album: 30 minuti circa. Check
  • Accordi dissonanti sparsi qua e là. Check
  • Ritornelli da singalong. Check (vi sfido a non alzarvi in piedi e cantare a squarciagola il ritornello di Part of the Landscape mentre siete in metro)

Nonostante gli ingredienti non siano cambiati, non c’è traccia dell’effetto “minestra riscaldata”. Le linee melodiche sono semplici, quasi banali, ma comunque si sente sempre la freschezza che ha sempre contraddistinto il sound della band. 

Mi sono scervellato per capire come questo sia possibile e la conclusione a cui sono giunto forse è troppo semplicistica ma è l’unica che ho trovato: banalmente le canzoni sono proprio belle! Super catchy, coinvolgenti, melodiche al punto giusto, veloci al punto giusto.

I Copyrights sfornano un altro grandissimo disco che ha come unico difetto la copertina (veramente brutta per quanto mi riguarda). La band si conferma nell’Olimpo del pop punk dell’ultimo decennio e spero possa ricevere ancora più riconoscimento di quello che ha ottenuto finora.

E, con il ricordo ancora vivido del live al Punk Rock Raduno di un paio di anni fa, speriamo possano tornare presto nel nostro paese per un bel concertino come si deve.

Frankie

Ascolta qui

Tracklist: 
1. Part of the Landscape
2. Halos
3. Stuck in the Winter
4. Pretender
5. No Dissertation
6. Tell Molly
7. Before Midnight
8. No Such Thing as Grownups
9. That One Week
10. Brush Off
11. Enemies
12. On Division

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