Still No One+Sludder
AlphaBetaGamma Fest, Improve Castelfranco Veneto

Still No One+Sludder
AlphaBetaGamma Fest, Improve Castelfranco Veneto

Ancora non ci credo che ce l’ho fatta.

I miei che si bevono la scusa di passare la notte da un amico, il commesso del liquor store che accetta il documento falso che ho comprato a scuola, le birre…incredibile, tutto talmente perfetto da destare qualche sospetto.
Stasera si fa il grande salto, festa della confraternita AlphaBetaGamma…nessuno ci crederà quando tornerò a scuola…la gente parlerà più di questo che del capitano della squadra di football…pazzesco!
La location di questa sera non è la solita casa della confraternita, ma la sala prove Improve e i motivi credo che siano principalmente due: il primo è che suoneranno due band dal vivo per la prima volta, il secondo è che si prevede una serata veramente selvaggia…troppo anche per la tolleranza del campus.
E per questo non vedo l’ora che inizi!

Entro senza che mi facciano troppe storie: l’AlphaBetaGamma è una confraternita fighissima gestita da poche persone, ma che attira a se una marea di gente ad ogni festa e questa sera infatti non è da meno, anzi. La festa di stasera è la prima dopo due anni di stop forzato nei quali la sopravvivenza della confraternita stessa è stata messa a durissima prova, ma lo spirito alla fine ha retto e per questo la voglia di far festa è ancora maggiore delle altre volte.
Entro e mi sembra già di essere in un film: il palco è già allestito e pronto per ospitare il live, ma la gente ora è impegnata in un’altra disciplina che sembra venire presa molto sul serio da queste parti, il BeerPong.

Consegno le birre che ho comprato tenendomene una che inizio a sorseggiare aggirandomi tra i tavoli con un po’ di timidezza: la festa sembra già del tutto wild. In ogni tavolo si sta tenendo una sfida e non sembra esserci fine alla coda di caraffe zeppe di succo aromatizzato al luppolo pronte per le prossime…c’è competizione, ma ogni partita si conclude con risate e abbracci, un’atmosfera davvero figa!
In un attimo si arriva all’inizio delle performance dal vivo, aperte da un brillante set acustico di Jack, cantante degli Still No One (che si esibiranno come full band più tardi), che introduce bene il tutto tra qualche cover azzeccata e qualche pezzo originale che farà parte di un progetto più ampio il quale, come lui stesso annuncia, sarà realtà tra qualche tempo.
Ormai il locale è strapieno di gente, credo ce ne sia anche dell’altra all’esterno, altro che feste del liceo…
Inizia la prima band della serata: gli Sludder.
Sono una formazione nuova, questo è il loro primo concerto e portano un repertorio di 100% pezzi originali, anche se chiacchierando col loro chitarrista prima del concerto scopro che ci sarà anche spazio per una cover di For Fiona dei No Use che verrà dedicata a Gazza, chitarra degli Still No One, per tributare quella che sarà la sua ultima esibizione con la band. Rispetto totale!

I regaz propongono un hardcore melodico bello frizzante, californiano con cantato convincente e suonato di cuore. Non hanno molti pezzi – d’altronde è una band che non è in piedi da molto – ma incontrano da quasi subito il favore del pubblico che si scatena anche in qualche pogo selvaggio sul finale. Tra le fila del gruppo riconosco Bolo degli Slang Poor Kids, in veste di batterista, Nico dei Begbie, altro veterano, e il buon Coma (aka Warholss) al basso, il quale poco prima dello show mi aveva confessato di essere un po’ teso per via della lunga assenza dai palchi; direi che a giudicare dalla presa bene non si noti nemmeno tanto…adrenalina o BeerPong? Forse entrambi!
Finito il set degli Sludder è ora di un’altro evento importante: Warholsss rimane sul palco mentre gli altri smontano e si impadronisce di un microfono trasformandosi in un Mike Bongiorno su di giri per presentare uno degli eventi cardine della serata, ovvero la grande finale di Flip the Cup che vede il campione di sempre, Kabibo l’Africano (cazzo è proprio lui…a scuola girano un sacco di storie sul suo conto…), misurarsi con uno sfidante estratto tra i presenti.
Inutile commentare il finale: c’è un motivo se Kabibo è il campione di sempre e anche stasera non ci sono cazzi per lo sfidante…tutte le storie sul suo conto sono vere! Chissà che cazzo diranno di questa roba a scuola…
Anche questa sfida però, nonostante il grande agonismo, si conclude tra cinque alti e abbracci in un fiume di birra, che continua incessantemente a scorrere.

È giunto il momento degli Still No One, che tra i fischi di feedback delle chitarre e le urla dei presenti si impadroniscono di un palco che è da subito infuocato.
Stasera la band presenta il suo nuovo album, This is Fuel, che acquisto al volo con tanto di maglia e adesivo a corredo, e c’è gran gasa sia sopra che sotto il palco.
Oltre all’ottima resa dal vivo, la band si trova nel suo elemento naturale giocando in casa, quindi è un continuo scambio di battute e scherzi col pubblico che risponde ovviamente strabene.
Conoscevo già questi ragazzi e devo dire che mi hanno sempre gasato, sono arrivati davvero ad un ottimo livello ora e non sarei sorpreso di vederli conquistare anche qualche palco importante. Un vero peccato che sia l’ultima di Gazza, ma so che le ragioni dell’abbandono sono molto più che valide, quindi super rispetto. E comunque come puntualizza Gilbo (basso) durante il set: once a Still No One, always a Still No One!

Dopo il concerto c’è ancora tempo per diverse sfide al tavolo da BeerPong e tra un bicchiere rosso e l’altro riesco anche ad intrufolarmi nel backstage, dove sembra esserci addirittura un’altra festa. Sballo totale ragazzi…birra, musica, amici e belle ragazze…anche stavolta AlphaBetaGamma ha centrato l’obiettivo.
Imbraccio il mio skateboard per fuggire dalla festa solo quando gli sbirri arrivano per via della chiamata di qualche vicino rompipalle e mi confondo tra il fuggi fuggi generale poi…poi..

DRIIIIIN….DRIIIIN…
Cazzo…che mal di testa..

Mi sveglio nel letto di una camera d’albergo e con gli occhi pieni di sonno mi dirigo verso la doccia.
In uno stato ancora non perfettamente cosciente noto un timbro sbiadito sulla mia mano e un adesivo “Hello, my name is…” sulla mia felpa…

Ho confuso il sogno con la realtà: cosa ci sarà di vero e di falso tra i miei ricordi? Beh, chi se ne frega, mi sento bene e questo è l’importante.

D’altronde ragazzi, è questo l’effetto AlphaBetaGamma…

Reeko

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