Epifania Punk VI @Circolo Libero Pensiero-Stegosauro, Sempre Peggio, My Telephone number, 5 Bucks, Jorelia, Scalpo, Put Purana, Deaf Lingo

Epifania Punk VI @Circolo Libero Pensiero-Stegosauro, Sempre Peggio, My Telephone number, 5 Bucks, Jorelia, Scalpo, Put Purana, Deaf Lingo

L’ho già detto. Lo confermo. L’Epifania punk al Circolo Libero pensiero di Lecco è decisamente uno degli eventi più fighi dell’anno. All’inizio dell’anno nuovo. Tanta, tantissima gente; moltissimi ragazzini, due palchi, distro, organizzazione, zero rompicazzo: tutto perfetto!

E la cosa che per primo colpisce me stesso mentre scrivo questo report è che tutto è stato perfetto anche (e, forse, soprattutto) se mi ha fatto sentire maledettamente vecchio: in un evento che si chiama Epifania Punk non c’è una band che risponda al 100% al mio modo di intendere il punk-rock. Sul palco si sono alternati 8 gruppi di cui nemmeno uno a livello strettamente musicale faccia vibrare le mie corde.

Hardcore, street punk, oi, sonorità alternative, metal punk e altre cose che un vecchio ottuso come me fa fatica ad identificare… ma tanta, tanta attitudine punk. E allora non posso che dire giusto così, anzi: fighissimo così! finalmente vedo che la musica che amo si sta portando dietro un cambiamento che la accosta a centinaia di ragazzini: che figata!

Ma andiamo col consueto ordine: si parte coi soliti RZR e Sindaco e subito troviamo una Lecco blindata per la fine della partita con annesso blocco stradale e vigilessa carina e simpatica che ci dirotta col sorriso sulle labbra. Pizza d’asporto e birrette d’ordinanza e via verso il delirio!

Che il Libero sia imballato all’inverosimile lo si capisce dall’impossibilità della ricerca di un parcheggio che ci porta ad una gita turistica della ridente frazione di Rancio Alta tra stradine pedonali, scalinate interminabili e panorami spettacolari per una discesa a piedi inaspettata!

L’entrata al Libero conferma l’impressione di eccezionale affluenza: siamo solo alle 21.00 ed entrambi i piani sono stipati come non mai: ovviamente il pubblico aumenterà fino ad arrivare ad un limite quasi invivibile di capienza!

Il colpo d’occhio è comunque spettacolare: due piani, il primo adibito a zona distro con una decina di espositori e il bancone principale del bar; il secondo con due palchi, altro bar e zona merch per le band. Tutto davvero ben organizzato, anche se la massa umana presente renderà difficoltoso l’approccio del pubblico al primo dei due palchi che è molto vicino alla zona delle scale e impalla moltissimo il passaggio.

Purtroppo l’inaspettata ma necessaria passeggiata per Rancio Alta mi fa perdere gli Scalpo e l’unica band del rooster che realmente conosco, i Deaf Lingo, mentre sul palco c’è l’hardcore-screamo dei Put Purana. Pezzi carichissimi che coinvolgono i ragazzi sotto il palco, già dediti a poghi e stage-diving che non cesseranno per tutta la serata. Il cantante è costantemente in mezzo alla folla e il suo microfono è spesso preda di singalong corali.

Non è ancora finito il live dei Put Purana che già sul palco grande si scaldano i Jorelia. Appena prima dell’inizio dei cinque pavesi si apre una voragine tra il pubblico dove i kids si scaldano con calci volanti e mosse da capoeira brasiliana, lanciando avambracci e gambe verso ogni dove. Si intuisce subito che la botta sarà totale ed è proprio così: metal-hardcore molto violento, apprezzato dl pubblico ma che proprio non è il mio.

E’ giunta l’ora di ripescare i miei compagni di viaggio. RZR sta trangugiando una media di vino rosso: tutto normale; mentre il Sindaco è pronto all’atto istituzionale della serata: la pace con Franz Barcella (per chi non lo sapesse gran capo di Wild Honey e Punk Raduno) dopo i disguidi del Raduno! Sembra un accordo di quelli medievali che studi a scuola, dal nome altisonante tipo concordato di Worms, che però viene sancito da una birra al bancone e da improbabili pacche sulle spalle.

Ancora inquietato dalla scena me ne torno di sopra dove stanno già suonando quelli che per me saranno la sorpresa di serata: i Five bucks. il quartetto propone un classico Rock and roll ma molto allucinogeno con il cantante che ha riempito di effetti la sua voce e che maneggia e si destreggia su una tastierina-sinth. Pezzi decisamente coinvolgenti e ritmati che ti fanno prendere bene e muovere il piedino. Ottima scoperta!

Tocca poi ai My Telephone number, terzetto mooolto particolare che definirei power rock. Pezzi melodici e allucinati portati avanti da basso e batteria che danno un ritmo serrato. Sotto il palco il livello di degenero è ormai molto alto tanto che partono a casaccio poghi improponibili anche su pezzi molto morbidi.

Tempo per l’ultima birra e tocca ai Sempre Peggio. Forse l’unico errore organizzativo di una serata perfetta è stato farli suonare sul palco piccolo con una sala ormai imballata ai limiti estremi della praticabilità (ricordo, per farvi un’idea dell’affluenza, che la sala di sopra porta tranquillamente almeno 400 persone).

Il terzetto punk-oi ha un grosso seguito che subito fa partire un delirio sotto il palchetto. Singlong su tutti i pezzi con pogo e stage diving continui. I tre tengono benissimo il palco con Martin che introduce ogni nuova canzone e poi scatena il degenero con la sua voce che sembra un megafono allo stadio. I pezzi, tutti molto politici, sono belli tirati, dalla netta matrice punk e il pubblico li accoglie con un degenero unico che fa letteralmente tremare il vicino mixer e rischia di far cadere a terra le casse lato-palco.

Rapiddissimo cambio di prospettiva e tocca agli headliner della lunga serata: gli Stegosauro. Band tecnicissima con riff assurdi di chitarra legati ad un cantanto che alterna momenti emo-dolcissimi a sfuriate screamo. Decisamente not my cup of tea ma pubblico in costante presa bene.

Raccatto i compagni di avventura e ce ne torniamo nel mezzo di Rancio, tra salite e gradini.

Citando (e un po’ parafrsando) Martin dei Sempre Peggio: complimenti ai ragazzi del Libero Pensiero che (ancora una volta) han messo insieme band che non c’entrano un cazzo, tirando in piedi un evento fighissimo.

Oi, hardcore, street punk, emo e sonorità alternative. La scena esiste ed è viva più che mai. Bella emozione anche per un vecchiaccio come me!

27tommy

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *