The Vandals + TSOL + Bombpops @ Circolo Magnolia (MI)
Finalmente dopo moltissimi anni tornano in Italia una band che non ero mai riuscito a vedere: i Vandals! Mi fiondo al Circolo Magnolia dove scopro che il biglietto di ingresso + il parcheggio mi costano la vendita di un rene…
Arrivo prestissimo per i miei standard (alle nove e un quarto sono già lì) e faccio appena in tempo a sentire un paio di pezzi dei/delle Bombpops. Scopro che i Duracell avevano già suonato alle sette e mezza, probabilmente (poveretti) davanti al solo fonico: ma che minchia di orario sono le sette e mezza?
Come ho detto sento solo un paio di pezzi dei Bombpops, quartetto californiano con due ragazze alla chitarra e voce; fanno un pop punk melodico molto orecchiabile ma la scena ha del surreale: sul palco assieme a loro c’è tipo una cubista che dimena il sedere come se stesse alla (vicina) punta dell’Est! La tipa è molto piacevole agli occhi ma che cazzo c’entri una cubista in mezzo alle chitarre non lo so: non riesco nemmeno a capire se sia una gag organizzata dal gruppo o questa abbia davvero sbagliato locale!
Salgono poi sul palco i TSOL, acronimo di True sounds of liberty vere e proprie icone del punk rock californiano, attivi addirittura dal 1979! Devo ammettere che non conosco nemmeno un pezzo ma che ci sanno proprio fare: il loro punk rock old school mi ricorda a tratti i Dead Kennedys ( cui potrei accostare la voce) i Dickies anche se a volte si lanciano in riff di chitarra troppo esagerati. Il cantante è il prototipo di un surfista californiano, solo che per la stazza sembra essersi ingoiato la tavola e pure lo squalo che lo inseguiva! Dichiara più volte il suo amore per l’Italia e l’odio per tutti i governi americani (e per gli stessi suoi compatrioti per come si scelgono i governi): bello show!
Devo dire che c’è poca gente: siamo nel pieno delle ferie di Agosto, ma poteva andare peggio, man mano il locale si riempie un po’ e l’afa non cessa di diminuire.
Arrivano poi i Vandals: erano anni che desideravo vederli e me li becco forse (spero di no) all’ultima possibilità. Solo due parole per definire il concerto: un cazzeggio folle!
Questi ragazzi sanno tenere il palco come nessuno e cazzeggiano meglio di tutte le band che ho mai visto. Al confronto un concerto dei Nofx (che in quanto a cazzeggiare non scherzano) sembra tutto tirato dritto. E il bello è che non annoiano, ti divertono dall’inizio alla fine!
Il cantante Dave è folle: dopo due canzoni annuncia che il concerto è finito e che ci rivedremo presto: tra cinquant’anni! Joe Escalante al basso sembra catapultato lì da Marte: mentre glia altri vanno su e giù per il palco come indemoniati, lui sta fermo immobile, suona e si diverte con la sua faccia da ragioniere…ma ovviamente il vero fuori di testa è il chitarrista Warren Fitzgerald: completamente vestito di rosso dalla testa ai piedi, cappellino compreso; si lancia in acrobazie, fa streetching, balletti, si rovescia addosso tutta l’acqua possibile, sodomizza un salviettone..non si può tenerlo fermo!
Detto questo si potrebbe (a ragione) pensare ad un gruppo demenziale: fatto sta però che questi sanno suonare, eccome se sanno suonare: quello che mi ha sempre colpito di più dei loro pezzi sono gli assolini su note altissime della chitarra, alternati ad un ritmo di basso costante. La voce di Dave è perfetta e Warren con la sua follia sa suonare e cantare. Un vero gruppo punk coi controcazzi!
Iniziano la batteria inconfondibile di It’a a fact, poi Pat brown, la presa per il culo di Johnny 2Bags, una grande Pizza Tran, Diarrhea, la simil-western I want to be a cowboy con un gran basso di Joe.
Ancora l’inno Anarchy Burger e la natalizia Oi to the word. Il pubblico, non molto ma davvero sul pezzo, apprezza e parte un discreto pogo.
Finale con ovviamente My girfriend’s dead (che devo dire fanno colpevolmente un po’ sottotono). Escono dal palco e quando risale Dave strappa risate andandosene di nuovo e dicendo che aveva solo dimenticato la birra.
Chiudono con scambio di strumenti: Dave alla chitarra e quel folle di Warren alla voce per una incredibile I have a date dove il nuovo cantante è davvero incontenibile: ad un certo punto si rovescia sul pacco una bottiglietta d’acqua e mima di tirarselo fuori…
Devo dire che suonano un po’ poco; ma ragazzi, che gruppo! spero che tornino ancora! e allora non perdeteli: danno chilometri di paga a tantissimi giovincelli!
27tommy