THE CASUALTIES + OVERCHARGE @ New Ideal, Magenta

THE CASUALTIES + OVERCHARGE @ New Ideal, Magenta

Frankie, da buon tamarro, va a vedersi i Casualties: in alto le creste!

Da poco pubblicato il nuovo album “Written In Blood”, gli street/metal/punx Casualties si imbarcano in un mastodontico tour europeo costituito da 45 date, tra cui 3 in Italia, la prima delle quali al New Ideal di Magenta, alle porte di Milano.

Creste colorate, borchie e toppe è ciò che mi trovo davanti appena arrivo al New Ideal, ex Decibel.

è la prima volta che torno al locale di Magenta dopo la chiusura e il cambio di nome. Non sapevo bene cosa aspettarmi ma noto subito che l’unica cosa diversa è proprio il nome (e forse i bagni, che sono stati rifatti): stesso palco altezza ginocchio, stesso soppalco, stesso cortile interno. Insomma poco o niente è cambiato e questo è un bene. Sì perché il New Ideal si conferma la location perfetta per una serata come questa, dove il contatto tra band e pubblico è praticamente totale!

Ad aprire la serata ci sono gli Overcharge, band proveniente da Varese dedita a un metal punk veloce e senza mezze misure. Immaginatevi Lemmy con la cresta che guida una moto a tutta velocità in una palude melmosa e questo vi darà un’idea dello stile degli Overcharge. La voce del cantante/bassista è roca, graffiante, il drumming un treno senza freni e la chitarra una motosega. Si vede che i tre sono rodati nonostante i suoni non proprio ottimali e si esibiscono sotto gli occhi attenti di Meggers, che li osserva dall’ alto del soppalco e sembra apprezzare.

Personalmente li ho trovati validi ma molte canzoni risultano simili l’una all’ altra. Per loro questo non sembra essere un problema, anzi probabilmente è l’elemento su cui puntano, ma dopo 20 minuti stavo iniziando ad annoiarmi.

Poco dopo le 23:00 salgono sul palco i Casualties davanti a un pubblico non molto numeroso, direi di poco più di un centinaio di persone. Aprono lo show con Feed The Fear, tratto dall’ultimo album. Il riscontro del pubblico non è dei migliori: a parte qualche ardito giovanotto crestato, il pubblico rimane abbastanza freddo e distante dal palco. Bastano un paio di brani (e di inviti da parte della band ad avvicinarsi) per far scatenare la bolgia, soprattutto grazie a Ugly Bastard, brano del primo album For The Punx, di gran lunga il più famoso della band.

Come anche su Written in Blood (di cui puoi leggere la recensione qui), la grande novità di questa sera è la presenza di David Rodriguez alla voce al posto dello storico cantante Jorge Herrera. Se su disco la sostituzione viene percepita assai, dal vivo il nuovo vocalist mostra tutte le sue qualità e aggressività e per un momento riesce a far dimenticare il suo predecessore.

La scaletta prevede tanti brani dall’ultimo album (addirittura 7!) e si concentra sulle ultime produzioni, limitandosi a selezionare una canzone a testa dei vecchi album, eccezion fatta per For The Punx, da cui vengono prese la già citata Ugly Bastards, Riot (con tanto di wall of death da parte del pubblico) e l’immancabile Punk Rock Love. I quattro ragazzi sono carichi e ci danno dentro di brutto. Jake alla chitarra è sempre una sicurezza e Meggers dietro le pelli è un’esplosione di precisione, velocità e freschezza. Rick in particolare mi è sempre piaciuto perché è un bassista a mio avviso davvero bravo e molto presente nel sound della band; inoltre dal vivo regala emozioni con salti e cadute da manuale.

Tra un crowdsurfing e un circle pit su un pavimento bagnato e super scivoloso, si chiude il set regolare e la band si ripresenta subito sul palco per eseguire l’ultima manciata di brani. Il concerto si conclude con We Are All We Have Tonight, tratto dall’album omonimo (a mio parere uno dei meno riusciti), con tanto di sventolamento della bandiera con il logo della band e invasione di palco generale.

Che dire! I Casualties sono una certezza dal vivo e l’acquisto al banco del merch è d’obbligo! Non vedo già l’ora di vederli la prossima volta!

Frankie

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