
The Dopamines + The Raging Nathans + Wild Animals + Cocks @ CSOA Terra di Nessuno, Genova
Serata strana quella di ieri al CSOA Terra di Nessuno di Genova, pregna di punk rock, ignoranza e ovviamente alcol. Se conoscete le band protagoniste della serata, probabilmente potete già immaginare il finale ma per non spoilerare a tutti gli altri, comincerò a raccontare dal principio.
Terra di Nessuno è la venue perfetta per una serata punk rock a inizio agosto: posto piccolo sperduto sulle colline genovesi, palco all’aperto con birre economiche e clima familiare. Non si può chiedere di meglio! Se poi il clima è fresco, anche se umido, come quello dell’altra sera, la situazione è veramente perfetta!
Ad aprire la serata ci sono i local heroes Cocks, una delle nuove realtà più interessanti degli ultimi anni. Giocando in casa, la band ha il totale appoggio del pubblico che, complice anche l’orario tardo, è praticamente già tutto presente. I quattro liguri ci sanno davvero fare con il loro punk rock sporco ma non troppo, che ricorda un po’ quello dei Dopamines ma meno “ubriaco”. Suonano praticamente tutto Good Luck, Have Fun, il loro disco di debutto e portano a casa un bel live!
Cambio di “palco” (in realtà non c’è nessun palco) e cominciano i Wild Animals, trio spagnolo aggiunto all’ultimo alla line up della serata. Devo dire che non mi hanno convinto, il loro sound è troppo emo per i miei gusti: non sono andati male, semplicemente non sono nelle mie corde.
Nel frattempo, in un angolo della venue i Dopamines stanno mettendo in scena il copione che ripetono ogni sera: spaccarsi ammerda con qualsiasi liquido che abbia una qualche gradazione alcolica. Tra birre, limoncello e un boccione di vino rosso da 5 litri, gli americani non perdono tempo nell’imbenzinarsi per bene, tenendo fede alla loro nomea di ubriaconi. I racconti del concerto del giorno precedente a Milano non sono rassicuranti e la domanda che si fa strada in me è: ce la faranno a reggersi in piedi tra un’ora?
È il turno dei Raging Nathans. Oltre alla provenienza (Ohio), la band condivide con i Dopamines un membro che è chitarrista in questi ultimi e cantante/chitarrista nei RN. Pronti via, partono senza fronzoli con un punk rock diretto e veloce. La mia conoscenza del loro repertorio è molto limitata ma loro mi piacciono subito per l’approccio e l’attitudine. Forse un po’ monotoni ma carichissimi! I Dopamines intanto fanno da “disturbatori”: intervengono al microfono, si aggirano in mezzo a loro offrendo da bere, spostano il microfono del chitarrista quando è girato e via dicendo. Fino a qui niente di male, anzi! Le gag sono simpatiche e contribuiscono a rendere il clima casereccio e scherzoso.
Quando salgono loro sul palco la situazione però degenera vertiginosamente. Dei quattro di Cincinnati, forse l’unico sufficientemente lucido è proprio il chitarrista che già ha un po’ assorbito l’alcol suonando nel set precedente (e sicuramente aveva bevuto meno degli altri). Non è che i Dopamines hanno suonato male, è che proprio non hanno fatto in modo decente neanche un pezzo, a parte forse due o tre! Avete presente i Nofx quando suonano male (cioè praticamente sempre)? Peggio! Il cantante cerca di tenere insieme la baracca ma anche lui è messo molto male. Chi è messo peggio sono sicuramente il bassista, che però in qualche modo la porta a casa (o semplicemente i suoi errori si sentono meno) e soprattutto il batterista, il quale spesso perde il tempo, gli cadono le bacchette, sbaglia i pezzi. Per essere sicuro che quest’ultimo senta bene il resto della band, il cantante gira uno degli ampli verso il batterista e l’audio ne risente ulteriormente.
La band stessa ammette che questo è il peggior show del tour; il cantante cerca di chiedere scusa ma più volte ripete che non vuole mollare e che intende portare a termine tutto il set. Verso la fine il bassista, estenuato dai continui errori, sbatte a terra il basso ma peggiora solo la situazione: ci vogliono poi 5 minuti per riaccordarlo… L’ultima canzone viene interrotta a metà, con il batterista che si alza e se ne va, tra lo sconcerto e la tristezza generale.
Una performance tra il grottesco e penoso. Non si pretendeva certamente un concerto perfetto o senza errori ma almeno che i pezzi venissero eseguiti dall’inizio alla fine! Un vero peccato perché la serata fino a quel momento era stata eccezionale, con band fighe e ben assortite. Un grazie a Adescite Crew per aver organizzato un evento di questo calibro e gestito la situazione in maniera ottimale. Nonostante tutto.
Frankie