Red Car Burns + The Scream @ Lo Stige, Codogno, 14/04/23

Red Car Burns + The Scream @ Lo Stige, Codogno, 14/04/23

Seratina dal sapore amarcord quella di venerdì allo Stige di Codogno in compagnia di Red Car Burns e The Scream.

Facciamo subito un po’ di chiarezza.

Per chi non lo conoscesse, Lo Stige di Codogno è in pratica il CBGB del basso Lodigiano.

Troppo? Bah forse…ma non per me.

Irish pub probabilmente figlio della tendenza in voga negli anni 90, Lo Stige è stato da sempre il ritrovo della scena basso lodigiana e in buona sostanza il luogo in cui è avvenuto il mio contatto con essa e la mia successiva crescita personale/artistica.

Ho dei ricordi pazzeschi di serate post prove in cui non solo era impossibile rimanere dentro il locale per quanto affollato, ma era anche impossibile percorrere in macchina la strada che portava ad esso. Tutto ciò avveniva di Mercoledì (si, MERCOLEDI) sera e vi giuro che non sto esagerando, se non ci credete chiedete pure ai Bad Frog (Ugge ora è il proprietario della baracca) che in onore di quel mood scrissero Rutto Libero allo Stige, una delle loro primissime hit che forse in pochissimi ricorderanno.

Vabè, qualche lacrima mi è già scesa. Andiamo avanti.

Serata iniziata con qualche scossone, e non sto parlando del fatto che mia madre mi ha offerto della birra per aperitivo e successivamente anche per cena (grande Ma! CUORE!!!), bensì del forfait dato all’ultimo minuto e per cause di forza maggiore dai Load Rejection, che avrebbero dovuto aprire le danze. Peccato perché mi è capitato di vederli l’estate scorsa e la loro proposta è abbastanza interessante e soprattutto girano davvero poche band del loro genere al momento. Vi lascio scoprire da voi, perché mentre leggete questo report probabilmente il loro primo EP sta uscendo. Esatto, doveva essere il loro release party…che peccato cazzarola!

Da qui la presenza dei The Scream, power trio da Guardamiglio city, e la connessa e clamorosa lezione di attitudine che hanno dato. Siamo appassionati di musica ma prima ancora siamo tutti amici e quando un amico ha bisogno d’aiuto soccorrerlo deve essere la nostra priorità, anche se questo vuol dire passare da far la spesa a trovarsi su un palco a suonare nel giro di qualche ora, che è esattamente quello che hanno fatto i The Scream. Applausi!

Entrando nel vivo della cosa, i regaz suonano del sano hard rock da stradaccia che sa di Motorhead ad ogni morso, sfumato da decise pennellate punkrock. Potrebbero essere i cuginetti dei forse più conosciuti Caströl (il cui chitarrista Batta è il campione in carica del nostro torneo di Street Fighter, ci teniamo a ricordarlo) ed anzi, li vedrei molto bene a condividere con loro una serata, chissà! Magari è anche già successo e non lo so. La loro storia è interessante (io stesso ne sono venuto a conoscenza durante la serata): la band è infatti formata quasi totalmente dagli stessi personaggi che in tenerissima età avevano formato una piccola band poi defunta e rinata negli anni post stupidera con lo stesso nome.

Non sto piangendo, ho un Jack Daniel’s nell’occhio!

La scaletta attinge a piene mani dal repertorio inediti dei tre e si è conclusa con un omaggio al buon Lemmy (che attraverso un poster posto esattamente dietro il palco ha supervisionato la serata) e la gente che è impazzita al ritmo di Ace of Spades.

Set divertente e che ha reso inutile l’esistenza del canale pulito degli ampli, i regaz l’hanno portata a casa sereni tenendo alta l’attenzione anche con qualche battutina tra loro o a commento delle varie situazioni, giocando anche in casa si sono trovati decisamente a loro agio. Da tenere d’occhio perché sono attualmente in studio e quindi a breve ci sarà anche roba succulenta da ascoltare. Seguiteli per newz!

Boccata d’aria d’obbligo (il locale è sempre quello di un tempo anche se meglio gestito negli spazi interni, quindi basterebbero molte meno persone degli effettivamente presenti per trasformarlo in un forno) e si rientra per i Red Car Burns.

L’atmosfera di nostalgia e la sensazione di trovarsi costantemente circondato da amici sono due cose che si sposano a meraviglia con il mood generale che questa band riesce a darmi sia in cuffia che dal vivo, quindi non potevo immaginare un quadro migliore per coronare una serata che da subito, nonostante le avversità, non poteva far altro che uscire bene.

I quattro si esibiscono in una scaletta rispettata forse per i primi cinque minuti (LOL) proseguendo a ruota liberissima con il loro ormai ben noto Gainesville-core che coinvolge il nutrito pubblico -noto moltissima gente fare costantemente del singalong- e riesce benissimo a creare quel senso di empatia che è ormai il loro marchio di fabbrica, con la conseguente impressione di stare in una mega famigliona allargata con tutti i presenti. Benone anche Ivan, da non tantissimo alla chitarra al posto di Buba.

Anche loro la chiudono in scioltezza e d’esperienza, completando una serata davvero piacevole e che per quando i quattro lasciano il palco sembra ovviamente tutt’altro che vicina a concludersi.

Quattro(mila) chiacchiere tra un amico e l’altro e si fa una certa anche per me, che in realtà in fin dei conti non mi sento poi nemmeno tanto lontano da quel pischello che ai tempi del liceo bazzicava il locale sognando la musica e la gloria.

Belle vibes, bella gente, birra buona, risate e leggerezza…chiedere di più sarebbe proprio da stronzi.

Alla prossima!

Reeko

PS: Le foto dei Red Car Burns in questo articolo sono di Alberto Soldati (@albertosoldo87).

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