
Punk Rock Raduno – Venerdì – M.O.T.O., Grade2, Gab de la Vega, Depressing Claim, Home Alone, Riccobellis @ Edonè (Bergamo)
E siamo arrivati a metà Luglio, a quelle belle date segnate in rosso sul calendario perchè si avvicinano le vacanze e arriva il momento del Punk Rock Raduno!
Fin da quando è uscita la lineup divisa per giorni, avendo la possibilità di giocarmi solo due date, mi ero segnato senza indugio quelle di Venerdì e Sabato, in particolare di Grade2 e Mean Jeans.
Partenza un pochino traumatica perchè in solitaria. Odio andare ai concerti da solo: si attenua tutta quella carica del viaggio, delle cazzate e edegli scherzi che si crea quando si parte con fedeli compagni…
Purtroppo anche il Sindaco di Oriano, segnalatomi tra l’altro decisamente in forma nelle date zero e uno di questo Raduno, per ragioni lavorative, mi deve bidonare. Sappiamo tutti per certo che avrà modo di rifarsi con gli interessi!
In effetti mi metto in macchina ad un orario decisamente poco adatto ai lavoratori: mi prefiggo di arrivare a Bergamo per l’inizio della serata, fissata coi Riccobellis alle 19,00 precise.
Mi rimane l’amaro in bocca per aver forzatamente perso i Carmines, che suonavano alle tre di pomeriggio (!) all’Ink.
Credo che questa sia stata l’unica pecca organizzativa: le tre di pomeriggio sono un orario assolutamente poco fruibile anche per chi, come me, decisamente finge di lavorare: ovviamente l’intento positivo è quello di coinvolgere diversi locali di Bergamo; magari, per renderlo più accessibile, avrei replicato lo show del trio made in USA anche in un’altra giornata!
La partenza dalla Brianza e l’arrivo nella Bergamasca nell’ora di uscita dei lavoratori del Venerdì si rivela decisamente ostica, ma, essendo partito decisamente per tempo, riesco ad arrivare in orario perfetto.
Considerato l’Europeo di calcio in corso, cercherò di offrire una radiocronaca calcistica di quanto ho visto e vissuto.
Come detto, aprono le danze i Riccobellis, presenza fissa ad ogni Raduno che si rispetti. Il trio Bresciano si approccia al palco con la svogliatezza e la superficialità dell’Italia di Spalletti. Complici il caldo afosissimo, l’orario di cena, e, credo, il tasso alcolemico già alto, l’inzio della performance fa ricordare la rimessa laterale di Di Marco che ha mandato in gol l’Albania dopo pochi secondi della prima partita del (nostro) europeo. Inaspettatamente i Riccobellis partono sotto tono.
Fortunatamente, e in modo decisamente opposto rispetto alla nostra nazionale, i tre, coadiuvati da un pubblico che in poco tempo si fa numerosissimo sotto il palco, si risvegliano e iniziano a piazzare pezzoni uno dietro l’altro. Il singalong del pubblico e la presa bene dei bresciani vanno di pari passo, rendendo il set sempre più coinvolgente, fino a sfociare nel classicone finale Drunk and High, cantata sul palco da Kevin Aper e sotto da praticamente tutto l’Edonè.
- Riccobellis: l’Italia di Spalletti al gol di Zaccagni!
Tocca poi agli Home Alone. Per chi non fosse nato negli anni ’80 (o magari prima) gli antenati dei Retarded. Il quartetto è appunto il mitologico gruppo degli anni ’90 da cui han poi preso vita i Retarded. Paco, Mera e Paolo sono eccezionalmente accompagnati al basso da Marco, ormai trasferitosi da tempo tra le scimmie e la giungla della Malesia.
Le corde che vuole toccare il ritrovato quartetto sono ovviamente quelle della nostalgia e, difatti, sotto il palco appaiono le facce (e le panze) di vecchi punk rockers pavesi, piacentini e brianzoli.
L’effetto Home Alone è quello che farebbero i campioni del mondo dell’Italia ’82 se facessero una partita di allenamento contro l’Italia di oggi. Devastante! I quattro sanno di non esser rodati adeguatamente per un set completo e allora partono a razzo con la loro vera hit, Moretti da ’66 e poi la portano a casa con esperienza…
Proprio come farebbero Zoff, Bruno Conti e Tardelli: partono fortissimo spianando gli sprovveduti avversari e poi la buttano in caciara!
Una caciara decisamente coinvolgente: Marco fa il matto dell’inzio, presentandosi con un mantello stile mago delle fiabe e dichiarando che gli stranieri devono allontanarsi perchè non capiranno un cazzo del set (e come dargi torto?). I vecchi pezzi dimostrano che, proprio come c’è stato un tempo (aimè ormai andato) in cui il calcio mondiale lo facevamo noi; c’è stato un tempo in cui i migliori del mondo a fare punk rock/ramonescore eravamo noi!!!
Pezzi semplici ma con ottimi riff, assolini e presa bene: da singalog totale, tanto che li canticchio ancor oggi a quasi trent’anni di distanza!
Sul palco la caciara è totale: spunta una ruota della fortuna con come premio (ovviamente) Moretti e Coca Cola. Si chiude con la chicca della cover di Brutta e di nuovo la hit Moretti da ’66
- Home Alone: intramontabili come Zoff e Spillo Altobelli
Dopo la bella apertura di serata, mi concedo un giro, qualche birretta e moltissime chiacchiere coi tanti amici che incontro: purtroppo seguire tutte le band che si alternano sui due palchi è impossibile, chiedo scusa a chi non menzionerò!
Nel frattempo arriva quella che per tutta la serata ci si aspettava: la pioggia! Annunciata da giorni, confermata dalle nubi e dall’umidità che riempiva l’aria del parco dell’Edonè, ecco arrivare un carico temporale.
E qui l‘organizzazione del Raduno si dimostra impeccabile: nessun set salta, gli orari vengono mantenuti, nessun cenno di panico o preoccupazione. Grandi!
Devo dire che però il mio particolare plauso va al servizio cucina. Poco prima del diluvio avevo trovato Reeko e Ugge dei Bad Frog e ci siamo seduti a mangiare. Appollaiati sotto un ombrellino, freschi come una coppietta alla prima uscita, abbiamo ordinato birre, panini e pizza che sono arrivati in pochi minuti. Il tutto sotto un’ abbondante acquazzone. E il tutto col sorriso (e il k-way): chapeau!
La fortuna (che aiuta gli audaci) vuole che la pioggia sia molto intensa ma duri solo una ventina di minuti, non compromettendo più di tanto il proseguire dello show.
L’unico gruppo a fare le spese dell’acquata sono i Depressing Claim, combo spagnola di cui sono costretto a perdere buona parte del set, impegnato in ombrellate, birrette e cibo. Un vero peccato perchè quanto sento a distanza mi piace molto, e, quando mi avvicino, trovo piena conferma della sensazione iniziale.
Da buoni spagnoli propongono un classico tiki taka con passaggi veloci di voci e melodie mega pop!
- Depressing Claim: muovi la palla!
Ormai il diluvio è terminato e, senza batter ciglio, si continua il programma. Viene aperto il palco acustico e tocca al mitico Gab de La Vega. Gab, come sintetizza in una battuta il Formy è un vero professionista. Si impossessa del palco come Toni Kross lo fa del centrocampo. Bellissimo da ascoltare, melodie strappalacrime (Paoletta, confermi?) con pezzi propri e chicche di classici punk rock. Si chiude con Olimpia WA dei Rancid un (breve) set da pelle d’oca.
- Gab de La Vega: padrone assoluto del centrocampo!
E poi tocca a loro. Grade2. Semplicemente LA BAND di stasera.
Prendete il mitologico schema 5-5-5 di Oronzo Canà, con tutti i giocatori in eterno movimento, fatelo giocare a Saka e Foden ma con la violenza della Crazy Gang del Wimbledon anni ’80.
Il risultato è una bomba!!! Bassista e chitarrista si alternano alla voce e continuano a scambiarsi posizione, urlano, saltano, incitano il pubblico, mentre il batterista tira dritto come un Frecciarossa in ritardo. Vanno come cannoni, sono sporchi, grezzi, punk! Uno show che è un pugno in pieno stomaco che ti tramortisce e ti entusiasma come la prima rissa del film Hooligans. APPLAUSI!!!
- Grade2: non so se “football is coming home”, ma decisamente “punk is coming home!”
Ancora tramortito del set degli inglesi, mi perdo buona parte dell’acustico di Nando Senzabenza.
Tocca ai M.O.T.O. o meglio, al MOTO. Paul Caporino viene accompagnato, nell’ormai consueto format del Raduno, dai Proton Packs che fanno da backing band.
Il compito di Paul è assai arduo, tenere botta dopo il sensazionale show dei Grade2. Ma non sarà certo questo a spaventare una leggenda che calca i palchi da più di 40 anni!
L’ingresso al Raduno del leggendario frontman americano mi ricorda quando nella partitella d’allenamento di una squadraccia di seconda categoria, l’attempato mister che ha militato qualche anno tra i professionisti, visto che il centravanti ha preso un pestone, dichiara con solennità “gioco io“.
All’inzio c’è quel giusto mix di reverenza per una vecchia leggenda e di curiosità per quanto è ancora in grado di fare. Poi, quando ci si accorge che il vecchietto ha ancora un tocco niente male, tutti sotto a tentare di metterlo alla prova con interventi sempre più duri.
Ecco Paul Caporino è decisamente un vecchio fuoriclasse. Sale sul palco con la confidenza di chi entra a casa sua, inizia a suonare e quasi lo obbligano a fare un linecheck veloce. Decisamente fuori forma, scola una birra dietro l’altra ma piazza un set godevolissimo, ben supportato dai quattro senesi alle sue spalle. Pezzi mega melodici che coinvolgono molto dell’audience.
- MOTO: la classe non è acqua (…è birra!)
Termina così, dopo l’ultima serie di saluti, la mia personale prima giornata di Raduno. A presto!
GRADE2 !!!!!!!
27tommy