Bad Frog-Ho bevuto troppo pogo-Vagiaina Records, Arrosti Records

Bad Frog-Ho bevuto troppo pogo-Vagiaina Records, Arrosti Records

Avete presente quegli amici che le circostanze della vita ti hanno fatto perdere un po’ di vista ma che appena rivedi è come se nulla fosse cambiato: un attimo e ricominci esattamente da dove ti eri fermato, come se cinque anni fossero sciolti in mezzo secondo?

Avete presente quei momenti magici che hai fissato in testa e appena ti vengono citati ti ricordi esattamente con chi eri, dov’eri e quando è successo, come se il tuo mondo si fosse fermato lì, in quel punto?

Avete presente “quel gol di Djorkaeff“che, per chi era giovane negli anni ’90, non serve nemmeno dire che fosse contro la Roma perchè già ti appare nel cervello insieme a tutti quelli che ti circondavano (pure io, da sempre milanista, lo ricordo: nella sala di sopra del bar di Angelino a Renate)?

File:Serie A 1996-97 - Inter vs Roma - Rovesciata di Djorkaeff.jpg - Wikipedia

Avete presente quattro ceffi from Codogno? Ecco i Bad Frog sono proprio così: sono già passati 6 anni dal loro ultimo album “mi si è indurito il pane” (recensito qui) ma si riprende proprio da qui, come se non fosse passato un solo minuto da quel lontano 2019!

Sei anni in realtà densi di ogni tipo di avvenimento (per loro e per il mondo): del mio loro primo live ancora obbligatoriamente seduti, i  quattro codognesi sono passati da mille palchi in un crescendo rossiniano, fino al coronamento dell’apertura ai NOFX, coinvolgendo e creando un pubblico di fedelissimi pronti a supportarli in ogni occasione…eppure questi sei lunghi anni sono spazzati via in un battito d’ali appena partono le prime note di questo nuovo disco “Ho bevuto troppo pogo“.

Si riparte esattamente da dove ci eravamo lasciati sei anni fa: punk rock “a mulinello” lo auto-definiscono, e direi che non esiste miglior espressione per sintetizzare il particolarissimo modo di Paolino e soci di rileggere il punk rock italiano. Testi ignorantemente adolescenziali e piede sempre schiacciato sull’acceleratore per creare un fantastico mondo fatto di ragazze a cui puzza il fiato, mitologici bidelli scolastici, deludenti vacanze esotiche, improbabili piatti mangerecci e amici a tinte (per capelli) forti.

Per ribadire ancora di più la rottura del legame spazio-temporale con i precedenti lavori ci sono autocitazioni di personaggi di vecchi pezzi che riemergono da magico mondo Bad Frog. E allora nel disco appaiono il “bomber del bancone” e soprattutto Antonella (che si è scolata una bottiglia di Valpolicella/appena guarita dalla varicella/ma è comunque bella).

A ricordare che i Bad Frog ormai sono quasi un collettivo in cui ad ogni concerto si aggiungono personaggi e gag improbabili sopra e sotto il palco abbiamo i featuring del disco con il presidente (della Sick family, non a caso nata proprio intorno agli squinternati live dei quattro) Formy, di Maurizio Affuso degli RFC (che sono stati ospitati da Ugge al suo Stige inaugurando un gran rapporto di amicizia) e con Seby Derozer, vero mito per i codognesi che presta la sua voce ad un pezzo in pieno stile badfrogiano che decanta le proprietà del bicarbonato di sodio; bellissimo sentire il frontman dei rozzi entrare alla perfezione nella parte del Paolino e cantare di cibo avariato e stomaco in subbuglio!

Ultimi aggiunti alla crew codognese sembrano essere quel Marco Divertimenti che ha curato l’artwork del disco, ricostruendo uno scatenato live dei quattro in modo umoristico ma sorprendentemente aderente alla realtà e i regaz romagnoli di Arrosti Records che, assieme all’etichetta degli stessi Bad frog Vagiaina Rec, hanno contribuito a far uscire il disco.

Mi occorre anche segnalare tre differenze rispetto agli scorsi album: la prima, positivissima, è la cura dei suoni. Finalmente i pezzi suonano pieni e potenti, come meritano. Sicuramente la mano di Gio Bottoglia e dell’Indiebox Music Hall si fa sentire alla grande!

E con una produzione del genere si apprezzano davvero la forza delle linee ritmiche del basso di Paolo e della batteria del Premo e delle sfuriate chitarristiche di Ugge e del Berte,con linee melodiche sempre velocissime ma mai banali!

L’altra novità è la durata dei pezzi che inusualmente supera quasi sempre i due minuti. Se da un lato questo fa un pò storcere il nostro ottuso naso da punk rockers, dall’altra ci permette di apprezzare ancora di più le doti di sfornatore di parole e rime di Paolino. Sappiamo tutti che la voce del bassista/frontman sia roca e discretamente sgraziata, ma provate voi ad urlare a 1000 all’ora vere e proprie filastrocche scioglilingua che sembrano fatte apposta per far impappinare e arrotolare il gargarozzo (non restare tutto il giorno con Ivana/sul divano con in mano una tisana/vorrei stare insieme a lei tutto il fine settimana per finire assieme un’altra damigiana).

Ultima peculiarità di ho bevuto troppo pogo è che i cori da singalong (alla Alice escile, per intenderci) sono diminuiti: dai primi ascolti le canzoni risultano meno immediate e più da storie da ascoltare che ritornelli da cantare assieme…la conferma a questa impressione la lascio ai prossimi live!

Tocca ora scegliere i pezzi preferiti: dopo un rapido giro di messaggi emergono unaminemente escort del ’96 che con quei cori si candida a diventare un classicone per i prossimi live; ovviamente pasta, vongole e bottarga con una storia demenzialmente badfrogiana al 1000% e un testo che ti si piazza subito in testa.

Molto apprezzate sono la tragicomica l’elicottero di Ahmed e il bidello, con la rima-non rima più azzeccata dell’intero album (“volevo essere bello/almeno quanto il bidello/ma non è bello ciò che è bello/è bello solo il bidello“.)

Ora l’attesa è forte: (ri)vedere Premo, Ugge, Berte e Paolino dal vivo per sentire i pezzi nuovi ma anche per capire quali verranno sostituiti nella loro solita scaletta…avviso loro di pensarci benissimo, per noi sarà dura abbandonare pezzi che ci hanno accompagnato in questi sei lunghi ma cortissimi anni!

27tommy

Tracklist:

1
Ivana
2
Giorgio Corvino
3
Pasta vongole e bottarga
4
Rozza Pamela (con Seby Derozer)
5
L’Escort del ’96 (con Formy Rubber Room)
6
Il bidello
7
Giusy
8
L’elicottero di Ahmed
9
Arachidi
10
La donna, il saggio & il grande pirito(con Mauri RFC)

 

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